Act 41

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Nel pomeriggio, mi fermo in un area di sosta per fare il pieno.

Scendo dalla macchina e mi avvicino al distributore.

Un furgoncino verdognolo si ferma anch'esso accanto, e un uomo alto scende da esso.

Il suo naso è piccolo, come il mio.
Il suo profilo è come il mio.
Il colore dei capelli è come il mio.

Sal:"Terra chiama Axi, ci sei?"

Si posiziona davanti a me, distraendomi dalla vista di quell'uomo uguale a me.

"Si, ci sono"
Sussurro nervosa.

Salvatore si volta verso l'uomo che stavo guardando.

E se fosse mio padre?

Sal:"Hai notato che quel tipo ti somiglia?"
Bisbiglia, prendendomi la mano.

Annuisco e punto lo sguardo da lui all'uomo, che dopo un po' si accorge di noi.

I nostri occhi si incontrano, e giuro di vedere la mia vita in essi.

Lo sguardo di Salvatore passa da me al tipo velocemente e ripetutamente.

Sal:"Axi..."
Sussurra, stringendomi a lui.

Non può essere mio padre quest'uomo...
Non può essere lui...

?:"C'è qualcosa che posso fare per voi?"
Chiede, dolcemente.

Rimango in silenzio a osservarlo.

Inspiro profondamente prima di aprire bocca.

"Lei è Joe Morrison?"
Chiedo, non so con quale coraggio.

L'uomo si immobilizza improvvisamente.
La sua bocca è aperta in una O, le sopracciglia folte verso l'alto.

?:"Axi... sei tu?"

Sento le lacrime pizzicare gli occhi.
Mio padre.
Ho trovato mio padre dopo anni dalla sua fuga.

Non rispondo, semplicemente annuisco.
Un enorme sorriso spicca sul viso di mio padre.

Sal:"Oh, porca puttana!"
Esclama, sorpreso.

Fuggo nelle braccia di mio padre, che mi stringe con medesima forza.

Joe:"Oh, mio Dio! Figlia mia, mi sei mancata così tanto!"

Un'altra cosa che non era in programma: Trovare mio padre.
Solo che, a differenza delle altre cose, questa è la più bella.

Mi separo da lui, i suoi occhi sberluccicano e ha un sorriso che va da un orecchio e l'altro.

Joe:"Sei diventata così grande... e così bella, come tua madre"

Sorrido, e Salvatore ci raggiunge alle mie spalle.

Joe:"Lui è?"
Chiede alzando lo sguardo sul mio ragazzo.

"Salvatore. Non te lo ricordi, papà?"

Joe:"Ah! Salvatore! Mio Dio, sei diventato un uomo ormai!"

Sal:"Già"
Dice a disagio.

Joe:"Bè, siete invitati entrambi a venire a casa mia. Ho così tante cose da spiegarti Axi..."

Insieme ci rimettiamo in strada.
Mio padre nel furgoncino verdognolo avanti a farci strada, io e Salvatore nella Mustang dietro.

Come spiegherò a mio padre della mia fuga, della macchina, del perché sono con Salvatore...

Arriviamo a una casa vittoriana a tre piani, con una torretta alta e rotonda, finestre piombate di vetro colorato e un enorme portico.

I gradini sono un po' consumati al centro e la pittura comincia a scrostarsi e scolorirsi, ma questo la rende ancora più pittoresca, di uno chic logoro molto fascinoso.

Ci sono tanti cespugli di rose dappertutto e boccioli di tanti colori diversi: candidi come la neve, gialli come le punte arancio del sole, rosa pallido come le scarpette di una ballerina. Le rose si arrampicano su un graticolato intorno al portico e ammantavano le balaustre di legno, riempiendo l'aria di un glorioso profumo.

Salgo i gradini dietro a mio padre, poi tira le chiavi nella serratura.

Sento una voce e l'abbaiare di un cane all'interno, poi una volta aperta la porta compare una donna.

Joe:"Axi, lei è Louise... lei... bè..."

Per un attimo sono delusa da mio padre.
Ma poi, decido di ignorare la cosa per il momento.

"Piacere di conoscerti Louise"

Lou:"Tu devi essere la figlia di Joe. La figlia perduta, insomma. Piacere di conoscerti"

Sento di nuovo abbaiare e vedo arrivare una cagnolina marrone, veloce quanto la possono trasportare le sue gambette tozze.

?:"Leafy"
Grida un ragazzo, sbucando da un angolo.

Joe:"Lui è Jonathan. Jonathan, lei è Axi. Mia figlia."

Il ragazzo mi rivolge un occhiata ostile, ma alla fine decide di avvicinarsi e stringermi la mano.

La situazione è pesante e strana, molto strana.

Omg ho aggiornato due giorni consecutivi!
Omg questo capitolo fa cagare!

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Con te sarà per sempre||Salvatore Cinquegrana (surry)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora