Act 5

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Erano l'una di notte quando mi svegliai sentendo un ticchettio contro la mia finestra.
Mi sorride attraverso il vetro e lo faccio entrare.

Sal:"Pronta?"
Chiede appena fa un passo dentro.

Annuisco, ancora insicura su quello che sto facendo.
Tiro fuori lo zaino da sotto il letto.
Avevo trascorso le ultime ora a farlo, disfarlo e rifarlo in modo ossessivo, per accertarmi di avere tutto il necessario per il viaggio: un paio di cambi, un sapone adatto sia per corpo che per capelli, una macchina fotografica e la foto di mio padre.
Per non dimenticare i millecinquecento dollari, presi dal mio salvadanaio, e una mappa.

Deve essere tutto pronto per questo viaggio: nulla dovrà mancare, nulla dovrà essere d'eccesso.

Non posso credere di star per seguire le orme di mio padre.

La mamma dorme beatamente nella sua camera, una piccola lettera sul comodino accanto a lei.

La mia casa, la mia città, la mia vita, forse non mi mancheranno per niente durante questo viaggio.

Sorrido al mio fidato compagno di avventure, e insieme a lui scavalco la staccionata del mio giardino.

Sto facendo un grande passo, un passo che mi farà crescere e maturare.

Prendo la sua mano, sentendo il bisogno di sapere che lui è con me, che non mi lascerà.

"L'autobus per Eureka dovrebbe partire tra una mezzoretta"

Salvatore mi guarda come se fossi pazza.

Sal:"Autobus? Stai scherzando vero?"

Gli rivolgo uno sguardo confuso.

"Sì, volevi per caso andare a piedi?"
Ironizzo, sentendolo poi ridere di me.

Sal:"Axi, Axi, Axi"
Dice scuotendo la testa.

Sal:"Questo è il tuo viaggio, il tuo più grande desiderio, e tu vorresti passarlo a bordo di un autobus stra colmo di batteri, con qualche vecchietta che lavora a maglia? Eh no, così non va!"

"Hai per caso un jet privato o degli stivali razzo? Perché non possiamo prendere un semplice autobus?!"

Sal:"Perché prenderemo qualcosa di molto meglio"

Il suo viso è rilassato e sicuro su quello che sta per accadere.
Giungiamo in una stradina isolata, ma piena di macchine di alta fascia.
Si avvicina a una moto.

Sal:"Guarda qui che meraviglia!"
Esclama mentre si accovaccia accanto a essa.

"Cos'hai intenzione di fare?"
Chiedo vedendolo maneggiare con dei fili.

Sal:"Metterla in moto"
Risponde come se questa fosse la cosa più normale al mondo.

Le gambe iniziano a tremarmi dalla paura di essere scoperti.

"Cazzo Sal non possiamo! Infrangeremo la legge!"

Ma le mie parole non gli fanno cambiare idea, e il ruggito del motore riempie quel silenzio notturno.

Sal:"Sali!"
Mi incita, mentre lui si accomoda avanti, stringendo tra le mani il manubrio.

"Sal no, ti prego..."
Sussurro, ma la voce di una persona, probabilmente il proprietario, giunge alle mie orecchie.

Salto dietro di lui, tenendomi stretta alla sua vita.
Chiudo gli occhi spaventata e il vento inizia a soffiare nelle mie orecchie.

Non è così che dev'essere il nostro viaggio.
Non dobbiamo essere dei delinquenti.

Apro lentamente gli occhi, vedendo le case sfrecciare veloci al nostro passaggio.

E improvvisamente non mi importa più nulla.

Siamo liberi, liberi dalle catene della monotonia.

Salvatore lancia un grido di esultanza.
Lo seguo a ruota.

Adrenalina, solo adrenalina.

ALLORA PEOPLE, I CAPITOLI D'ORA IN POI SARANNO PIÙ CORTI (dalle 500/ 1000 parole).

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Con te sarà per sempre||Salvatore Cinquegrana (surry)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora