Act 29

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È ora di andare.
Usciamo di soppiatto nel buio, Salvatore con un braccio intorno alle mie spalle.

È come un abbraccio, come se adesso abbiamo il bisogno di toccarci sempre; ma mi usa anche per sorreggersi.

Baciare Salvatore è stato come arrivare in fondo al deserto e trovare una sorgente.
È stato come il sole dopo anni d'inverno.
È stato Natale il mese di settembre.
È stato... Oh, ma che idiozia, perché perdere tempo con sciocche espressioni poetiche.

Quello che ho provato e provo è gioia allo stato puro.

Una gioia che spazza via tutta l'ansia di fuggire da un ospedale contro il parere di un medico.

La mia lista di imprese ribelli si sta allungando di minuto e minuto.

In fondo al parcheggio, Salvatore mi da un bacio sulla testa, poi mi sorride.

Saliamo sul pick-up.
Accende il motore e preme ripetutamente sul pedale dell'acceleratore per riscaldarlo.
Poi, per qualche motivo, scivola sul sedile del passeggero, dove stavo per mettermi io.

"Salvatore?"
Domando, guardando il posto vuoto al volante.

Lui si appoggia al poggiatesta.

Sal:"Credo sia meglio se guidi tu. Devi fare pratica, no?"

Noto la sua voce roca e le goti leggermente rosse.

"Forse dobbiamo fare dietrofront e tornare in ospedale. Tra un paio di giorni Detroit sarà ancora lì"
Suggerisco.

Lui scuote la testa.

Sal:"Non se ne parla, Axi. Ho chiuso con quel posto"

"Ma Salvatore..."

Batte la mano sul sedile.

Sal:"Vieni qui Axi. Siediti vicino a me"

Giro attorno al pick-up e mi arrampico al posto di guida.
Salvatore mi cinge le spalle con il braccio e io nascondo il viso nella sua maglia.
Sa di ospedale, ma sotto c'è il suo odore.
Profumo di sapone, pino e ragazzo.

Sal:"Chi se ne frega se andare via di qui è sbagliato? Lo rifarei un milione di volte, questo sbaglio"
Insiste.

Sal:"Stiamo insieme ed è questo che conta. Voglio fare questo viaggio con te. Non desidero altro che portare a termine il tuo sogno. Non mi occorre altro."

"E se fosse un suicidio rifiutare le cure adesso?"
Parlo nella sua felpa perché non voglio allontanare nemmeno di un millimetro da lui.

Sal:"Se ti avessi detto la mia salute prima di questo viaggio, non saremmo qui ora. Perché termine tutto? Axi, io non voglio questo. Andiamo via e continuiamo."

Sento il battito accelerato del suo cuore.

"Potresti accorciarti la vita"

Sal:"Allora vivrò gli ultimi minuti facendo tutto questo con la persona che amo"

Mi raddrizzo di colpo.
Che cosa devo fare con questa persona così irragionevole?

Chiudo gli occhi e inspiro profondamente, cercando di calmarmi.

Lui allunga una mano e mi accarezza una guancia col dorso, nel tentativo di rassicurarmi.

Come ci si regola quando quello che si vuole e quello che è giusto sono due cose diametralmente opposte?
Quando per realizzare il proprio sogno ci si condanna a morte, o peggio si condanna la persona che si ama?

Dopo un minuto riapro gli occhi.
Non possiamo prevedere il futuro e sapere quanto sarebbe durata.
Possiamo solo scegliere di essere felici e sentirci vivi in questo preciso momento.

"E va bene, Salvatore, hai vinto. Ma solo a queste condizioni"
Alzo due dita.
"Uno, che mi dirai sempre tutto, se ti sentirai male, se avrai bisogno d'acqua, eccetera. Due, non ti è permesso morire. Hai sentito?"

Lui sorride e mi fa il saluto militare.

Sal:"Sissignora. Accetto le tue condizioni. Ricevuto."

Sugelliamo il patto con una stretta di mano, come se fosse davvero così semplice.

Poi stringo i denti e mi metto alla guida.

Ciæ.

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Con te sarà per sempre||Salvatore Cinquegrana (surry)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora