Act 12

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Solo fortuna.
Nessuno ci ha denunciato per violazione di domicilio, e trovammo anche un passaggio per tornare a casa.
Il giardiniere che lavorava lì di fronte ci ha visti sbucare dal cancello, bagnati e tremanti, e si era offerto di riaccompagnarci in città.

Durante il tragitto devo essermi addormentata, perché mi sveglio nel letto della nostra camera, con Salvatore che mi fissa.

Sal:"Prima di andarcene, però, almeno una star dobbiamo vederla"

Mi scavo un cunicolo sotto le coperte.

"Accendi la tv, lì ce ne sono un sacco"

Sal:"Dobbiamo vederne una vera"
Insiste.

Scorgo la testa da sotto le lenzuola, poi torno a seppellirmi.
Salvatore è in fondo al letto e tutto a un tratto mi strappa le coperte di dosso.
Cerco di afferrarle ma lui è troppo forte per me.

Sal:"Hai un vestito elegante?"
Mi chiede, guardandomi di traverso.

"No, perché avrei dovuto portarmelo?"

Sal:"Bè, allora mettiti quello che hai, perché stiamo per andare sul red carpet"

Gli rivolgo uno sguardo confuso.
Con uno sbuffo mi alzo e vado a farmi una rapida doccia, poi infilo un vestito a vestaglia di Forever 21 che avevo preso.

Quando Salvatore mi vede spuntare dal bagno i suoi occhi si illuminano.

Gli rivolgo un timido sorriso.

Indossa una camicia leggermente spiegazzata e i jeans puliti.
Se facesse il modello, farebbe molta carriera.

Scendiamo giù alla hall e usciamo in strada, dove fermiamo un taxi.

Durante il tragitto sento la sua mano poggiarsi sulla mia, e lascio che intrecci le dita con le mie.
Il mio cuore batte velocemente, quasi esce dal petto.

Arrivati, davanti a noi si snoda una lunga fila di limousine nere.
Un tappeto rosso è disteso sul marciapiede, una piccola folla gironzola e un gigantesco striscione con la scritta "L'ospedale dei bambini di Los Angeles festeggia 125 anni di attività"

Vedendo la parola ospedale sento lo stomaco pesante, come se si fosse improvvisamente riempito di sassi.

"Che roba è questa?"
Domando.

Sal:"Una festa di beneficenza"
Risponde allegro.

Sal:"Massimo momento di gloria per le star perché, come puoi immaginare, nessuno a Hollywood vuol essere accusato di non aiutare i bambini malati"

Salta giù dal taxi e mi tende la mano.

Sal:"Vieni, entriamo"

"Sei tu il bambino malato, Salvatore"
Replico.
"Malato di mente, intendo. Non è che tutti possono calpestare il tappeto rosso"

Sal:"Ma noi non siamo 'tutti'."

Poi alza un dito, facendomi segno di aspettare.

Sal:"Torno subito"

Si avvicina alla più vicina addetta alla sorveglianza, una signora di mezz'età vestita di nero.

La donna cerca di ignorare Salvatore, ma nessuno saprebbe resistergli quando accende la sua aura di fascino.

Infatti un momento dopo lei sorride e mi fa segno di avvicinarmi.

?:"Voi due passate pure di lì"
Ci sussurra, indicando un ingresso laterale.

E così ci ritroviamo all'interno, sommersi da celebrità.

Tanti falsh scattano attorno a noi come fuochi d'artificio.

Sal:"Te lo avevo detto che saremmo entrati"

"E avevi ragione"

Sal:"Quindi tu hai..."

"Torto"
Sospiro, vedendo un sorriso sul suo volto.

Sal:"Axi che ammette la sua fallibilità"
Commenta.
Sal:"Ricorderò questo momento per sempre"

Gli sorrido.
Anche io avrei ricordato questo momento per sempre, ma per un motivo del tutto diverso.

La settimana precedente eravamo a Klamath Falls, adesso calpestiamo un red carpet a Hollywood.

Che cosa ci è precluso, finché stiamo insieme?

Vi devo far venire l'ansietta con quelle parole in corsivo :)

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Con te sarà per sempre||Salvatore Cinquegrana (surry)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora