Act 3

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Dopo scuola, vado verso casa da sola.
Non ho parlato molto con Salvatore, principalmente perché non avevo molta voglia dopo quello successo in mattinata.

Forse lei è molto più bella di me?
Forse è molto più simpatica?
Forse non sono abbastanza per lui?

Forse sto solo esagerando.
Salvatore può stare con chiunque, amare chiunque, eppure sento che lui mi appartiene.

Apro la porta di casa, e con mia sorpresa, noto che mia madre non c'è.
Vado in cucina, un piccolo foglietto è appeso al frigo.

«SONO PARTITA PER UN VIAGGIO DI LAVORO. CI VEDIAMO DOMANI."

Perfetto. Sarei stata un intera giornata da sola!
Avrei potuto chiamare Salvatore, ma ha un impegno!

Sbuffo mentre i miei occhi si soffermano sulla foto di mio padre.
Siamo io e lui, abbracciati nel giardino di casa.
Avevo 3 anni quando andò via di casa.
Amava l'avventura con tutto se stesso.
Con le dita sfioro il suo volto.
Le lacrime salgono agli occhi, ma le trattengo.

Con un profondo respiro mi allontano dalla foto, andando nella mia camera.
Butto lo zaino ai piedi del letto e mi stendo sul morbido materasso.

Può sembrare strano, ma mi manca essere piccola.
Non sentire il peso del mondo, poter saltellare dalla felicità.

Sorrido a quei dolci ricordi, mentre un vuoto nostalgico si insinua dentro me.

Sospiro e afferrò un libro dal mio comodino.

Mi immergo nella lettura, isolandomi dal resto del mondo, e catapultarmi in un magico mondo.

Le ore passano, e la sera cala lentamente.

Chiudo il libro, riponendolo nella mia libreria.
Alzo lo sguardo verso l'orologio.
8:23 p.m.

A momenti potrebbe arrivare Salvatore.
Prendo un paio di coperte, e un lenzuolo da posare sul prato.
Preparo l'atmosfera per una serata da popcorn, con tanto di candele profumate sparse qua e là.
Mi siedo sul lenzuolo, coprendomi con la coperta per il freddo della notte.
Sorrido pensando al fatto che tra un po' sarà qui, ad abbracciami e mangiare schifezze insieme a me.

Passano però minuti interminabili.
Le candele si sono spente.
Di lui nessuna traccia.

Dovevo immaginarlo.
Mi ha rimpiazzata.
Sono solo una seconda scelta per lui.

Una lacrima scende dal mio volto.

"Vaffanculo"
Sussurro, più a me stessa che a lui.

Infinite lacrime scendono sulle mie guance.
Odio essere così fragile, così vulnerabile.

Sto per alzarmi e correre a piangere dentro, ma un fruscio di foglie attira la mia attenzione.
Un ombra che scavalca la staccionata di pali del retro del mio giardino.
Osservo meglio la figura, lo riconosco.

Mi asciugo le lacrime e i loro segni sulle guance.
Si avvicina a testa bassa, dispiaciuto per il ritardo.

Sal:"Scusa se ho fatto tardi"
Sussurra passandosi una mano tra i capelli.

I suoi vestiti sono stropicciati, la cintura dei pantaloni slacciata.

"Dove sei stato?"
Chiedo alzando lo sguardo sul suo volto.

Sal:"Da una persona"
Risponde con tono freddo.

Sal:"Mi dispiace Axi se hai pensato che non venissi, scusami veramente"

Le sue braccia mi accolgono in un caldo abbraccio.
Lo stringo a me, affondando il viso nel suo petto.

Il suo profumo è diverso.
Dove sarà mai stato?

Sal:"Sono ancora in tempo per una serata sotto le stelle?"
Chiede dandomi un bacio tra i capelli.

Annuisco, sciogliendo l'abbraccio e sedermi insieme a lui sul lenzuolo, ancora steso a terra.
Apro il portatile, ma mi ferma per il polso.

Sal:"Per farmi perdonare, faremo qualcosa di diverso"
Sussurra al mio orecchio.

Mi volto verso di lui curiosa.
Con un sorriso si stende a terra, le mani sotto la testa.
Aggrotto la fronte, non riuscendo a capire le sue intenzioni.

Sal:"Su avanti, stenditi"
Mi incita.

Eseguo ciò che mi ha detto con perplessità.
Con un braccio circonda la mia vita e mi fa poggiare la testa sul suo petto.
Il cuore batte forte nel mio petto, il suo respiro scende caldo sul mio viso.

Sal:"Ti va di guardare le stelle?"

Sorrido, voltando lo sguardo verso il cielo.
Lo sento giocare con i miei capelli  mentre rimaniamo in silenzio, a osservare quelle piccole lucine splendere nell'oscurità.

Un fascio di luce corre veloce nel cielo.

"Una stella cadente!"
Esclamo come una bambina.

Sal:"Esprimi un desiderio"

Chiudo gli occhi e penso al mio più grande sogno.

"Desidero partire per un viaggio, esplorare il mondo. Ti prego, fa che ciò si avveri"

Apro gli occhi, alzando lo sguardo su Salvatore.

Sal:"Davvero vuoi questo?"
"Sì"
Sussurro accoccolandomi a lui, non sentendo più imbarazzo e disagio.

"Vorrei andare via da questa stupida città, fuggire e andare a visitare il mondo"
Spiego, mentre chiudo gli occhi stanca.

Sal:"Si avverrà, Axi. Te lo prometto"
Sussurra prima che mi addormenti tra le sue braccia.

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Con te sarà per sempre||Salvatore Cinquegrana (surry)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora