Ciao a tutti, sono Anna Jessica, sono una ragazza qualunque, qualche mio amico o amica mi chiama "Jess" o "Anna", mi chiamano come gli fa comodo a loro.. a me tanto importanza non ne fa, mi definirei come le altre ragazze in certi aspetti. So di essere un po scherzosa, un pò incazzata col mondo, ma andiamo.. Hey! A chi non capita?!
Per descrivermi sono solamente quasi acqua e sapone.. bhe un po lo sono, lo ammetto.. Mi "trucco" ogni mattina per presentarmi a scuola "carina", è normale cambiado scuola e paese.. Si il sogno di ogni ragazza è di vivere a Londra, d'altronde a chi non piace? Ma eccomi qui, non sono a Londra ma a Bradford. Sono di una altezza media, diciamo..
Ho i capelli di un biondo scuro.. proprio come un biondo cenere.. e non so il perchè ma quando ero piccola avevo i capelli proprio come Barbie. I miei occhi sono di un castano scuro.. propio come un pezzo di albero. Ho delle lentigini che odio moltissimo! Dvvero non so ancora come li stia sopportando. Ho 17 anni... ebbene si, compirò fra 1 anno esatto i miei 18 anni.. sai che novità.. La mia famiglia? Un po come tutte le altre.. Ma meglio non parlarne ..Era una delle tante noiose mattinate di scuola, quando la professoressa di scienze decise di dividerci a gruppi di due persone per lavorare ad un progetto scolastico su cui poi avremmo dovuto ricevere un voto.
«Bene, tu Anna, sarai in coppia con» disse rivolgendosi a me, per poi guardarsi intorno in classe «Malik!» aggiunse poi.
La mia bocca si spalancò senza rendermene conto, e così mi voltai verso il banco in ultima fila dove Zayn era sdraiato con le gambe sopra, le braccia dietro la nuca e gli occhi socchiusi.
«Malik! Che cosa stai facendo?» esclamò la professoressa su di giri.
«Niente prof» ridacchiò il ragazzo, biascicando una gomma da masticare.
«Adesso basta! Togli subito quelle gambe da sopra il tavolo, siamo a scuola!» lo rimproverò di nuovo la professoressa.
Ero scioccata, avrei dovuto lavorare a coppia con quel ragazzo, che era stato bocciato ben due volte, era un vero teppista e noto anche come playboy della scuola.
«Mi rifiuto di lavorare con Malik, professoressa!» esclamai, alzandomi di colpo dal banco.
«Stà zitta signorina, e tu Malik, sputa quella gomma! Adesso!» gridò la prof, sempre più furiosa.
«Come vuole» rispose Zayn con un sorrisetto, e così fece: sputò la gomma per terra e si risedette comodamente sul banco sotto le risate dei compagni.
«Professoressa, lo guardi! Non voglio lavorare con lui!» strillai.
«Adesso basta! Mi state facendo andare fuori di testa, entrambi nell'ufficio del preside, adesso!» urlò ancora più forte la professoressa, rossa come un peperone.
Mi girai verso Zayn e gli lanciai un'occhiataccia rabbiosa, mentre lui mi rispose con un sorrisetto malizioso.
Dio, odiavo quel ragazzo.«E' tutta colpa tua, non sono mai stata nell'ufficio del preside prima d'ora» brontolai, camminando nei corridoi deserti della scuola insieme a Zayn.
«Chi dice che dobbiamo andarci?» fece un sorrisetto beffardo.
«E dove vorresti andare, scusa?» chiesi.
«Vieni con me» disse, e così mi prese per mano.
Mi lasciai trascinare per un po' poi mi tolsi violentemente dalla sua presa: «non so cosa tu abbia in mente, ma dobbiamo andare dal preside, l'hai sentita la prof?» sbuffai.
«Non me ne frega un cazzo» ridacchiò, «sono stato bocciato due volte, cos'è due senza tre?»
«Sei proprio un idiota» gridai, «sta alla larga da me»
«Stà zitta» sussurrò tappandomi la bocca con la mano e portandomi in un altro corridoio più stretto.
«Mollami» balbettai, una volta tolta la sua mano dalla mia bocca.
«Dobbiamo andare Zayn, non voglio guai!» ricominciai a gridare.
«Basta» disse d'un tratto, poggiò con forza le sue mani sul mio viso e mi zittì con un lungo bacio.
Rimasi impassibile, non credendo a quello che stava accadendo, ma per un motivo assurdo.. continuavo a baciarlo. Era più forte di me, e non me lo sarei mai aspettato.
«Che stai facendo?» dissi, non appena riuscii a staccarmi dalle sue labbra.
«Niente» rispose con un sorrisetto innocente.
«Stà alla larga da me, Malik» dissi abbassando lo sguardo, e iniziando a camminare verso l'ufficio del preside, ma mi sentii bloccare nuovamente per i fianchi.
«Non dirmi che non ti è piaciuto» lo sentii sussurrare al mio orecchio.
Ignorai le sue parole e sgattaiolai verso l'ufficio del preside, seguita da Zayn. Ma, nonostante lo negassi, non riuscivo a smettere di pensare a quello che era accaduto qualche minuto prima.

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Non possiamo stare lontani.
FanfictionSi parla di due normalissimi ragazzi, lei Anna e lui Zayn. Due ragazzi apparentemente normali.. con un passato diverso, famiglie poco amate e altre messe al primo posto.. ma tutto cambia fino a quando..