(parte 61)

3.5K 162 0
                                    

Quella mattina, mentre io ero a scuola, Zayn ripartì per tornare a Bradford. Era rimasto da me solo per due giorni, soltanto quarantotto misere ore. Eppure mi bastavano, erano state quarantotto ore meravigliose, ma lui già mi mancava da morire. Allo stesso tempo, però, avevo uno strano presentimento, ero preoccupatissima per sua madre. Non feci altro che pensarci, e sperai con tutto il cuore che Trisha si rimettesse al più presto.

I giorni passavano e nel weekend raggiunsi Zayn a Bradford, nonostante le lamentele di mia madre. Era una situazione complicata, e lei lo capiva.

«Che bello riaverti qui» sorrise Waliyha, aiutandomi a portare la valigia in camera sua.

«Praticamente sono sempre qui ormai» ridacchiai, «questa è come una seconda casa per me»

Sorrise, «Zayn è andato in ospedale, tornerà presto»

«A proposito» dissi, «ci sono novità su tua madre?»

«I medici hanno spostato il giorno dell’intervento» spiegò, «la opereranno il prima possibile»

«Ma si può sapere cos’è successo?» chiesi, «insomma, sembrava che stesse bene»

«Pare che abbia avuto un calo improvviso» Waliyha abbassò lo sguardo e il suo tono di voce si fece più cupo. 

Feci un sospiro e poggiai una mano sulla sua spalla, cercando di confortarla.

«Vado a farmi una doccia, ti dispiace?» chiese.

«No, fa pure» alzai le spalle, «intanto io sistemo le mie cose»

«Va bene, siamo sole in casa» continuò, «gli altri torneranno fra poco»

Annuii silenziosamente e iniziai a rovistare nella mia borsa, finché sentii il campanello di casa suonare. Mi guardai intorno, Waliyha era sotto la doccia, così corsi ad aprire. Probabilmente era Zayn che tornava dall’ospedale, invece rimasi pietrificata nel trovare una persona che non vedevo da parecchio tempo. E che, onestamente, avrei preferito non rivedere.

«Jess?» Ashley era di fronte a me, ed era sorpresa di vedermi tanto quanto me.

«Ciao» mormorai confusa, «che ci fai qui?»

«Stavo cercando Zayn, non risponde al telefono» accennò un sorrisetto.

«E’ in ospedale, perché lo chiami al telefono?» cercai di non esplodere in una delle mie scenate isteriche.

«Ma come, non te lo ha detto?» alzò un sopracciglio.

«Detto cosa?» mi stavo già innervosendo.

«Lo sto aiutando a cercare un lavoretto» disse, «una cosa semplice, niente di impegnativo»

«Beh, è molto carino da parte tua, ma posso pensarci io» borbottai frettolosamente.

Prima che le chiudessi la porta in faccia, Ashley mi bloccò.

«Sono contenta che siete tornati insieme» mise le braccia conserte, «siete proprio una bella coppia»

«Sta’ alla larga da Zayn» alzai gli occhi al cielo.

«Sei sempre così scontrosa?» sbuffò.

«So che lo hai baciato, quando ci eravamo lasciati» sbottai avvicinandomi a lei.

«E’ stato un momento di debolezza, devi perdonarmi» sorrise in tono di sfida, «puoi stare tranquilla, Zayn appartiene al passato, siamo solo amici»

«Lo spero per te» sibilai, «altrimenti saresti tu a finire in ospedale»

Ashley scoppiò in una grossa risata dopodiché mi fece un occhiolino, «sei aggressiva, a Zayn piacciono tutte dello stesso genere, a quanto pare»

Non possiamo stare lontani.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora