«Avanti, parla» sbottai interrompendo quell'estenuante sillenzio, «dimmi che sono una stupida, gelosa, immatura e quant'altro, ma almeno dì qualcosa»
«Non ho niente da dire» rispose infilando le mani in tasca, «penso che lo abbia già fatto tu, fin troppo»
Sospirai e lo seguii fino alla sua stanza, osservandolo mentre poggiava le stampelle contro il muro.
Si sedette a letto e iniziò a spogliarsi, continuando a comportarsi come se non ci fossi.
«Forse tu non vuoi parlarne, ma io sì» insistetti, mettendo le braccia conserte e cercando di catturare la sua attenzione.
«Sono stanco, Jess» farfugliò disinteressato, per poi infilarsi una canottiera più comoda per la notte.
«Non fare così, per favore» mormorai, pensando e ripensando a come mi ero comportata poco prima con Ashley. Lei se l'era cercata, aveva meritato tutte le mie parole, e non potevo tollerare che Zayn si arrabbiasse con me per questo.
«Buonanotte» replicò, infilandosi sotto le coperte e ignorandomi ancora una volta. Feci una smorfia, cercando di controllarmi dal fare una scenata, e poi mi sdraiai a letto anch'io nonostante fossero soltanto le dieci e mezza di sera. Se questa per Zayn era una specie di punizione per spingermi a riflettere sui miei sbagli, beh, non stava funzionando affatto.
Come immaginavo, la mattina dopo al mio risveglio, Zayn non era più accanto a me. Mi stiracchiai e rotolai sul letto vuoto ancora per qualche minuto, poi aprii gli occhi definitivamente e li posai sulla sveglia sopra il comodino. Erano quasi le undici, non era da me dormire così tanto. Ma, essendo uno degli ultimi giorni delle vacanze di Pasqua, non mi lamentai e – dopo essermi sistemata – uscii dalla stanza di Zayn alla ricerca di qualcuno. La camera di Waliyha era vuota, così come quella di Safaa e Doniya. Feci una smorfia e, avvicinandomi all'ingresso, riconobbi due voci maschili piuttosto familiari. Accennai un sorriso quando vidi Zayn e suo cugino Ben davanti alla play station.
Stavano facendo versi assurdi e giocavano come bambini di dodici anni.
«Ehi, buongiorno Jess!» esclamò Ben con una mano alzata, vedendomi arrivare.
Zayn invece non staccò gli occhi dal televisore e continuò a giocare la partita. Mi irrigidii di colpo, perché un lato di me sperava che non fosse più arrabbiato con me per ieri sera. Non sopportavo di essere ignorata in questo modo da lui, per un motivo fottutamente stupido, tra l'altro. Vaffanculo, Ashley.
«Buongiorno» borbottai, cercando di riportarlo alla realtà.
«Oh, ehi, buongiorno» sussurrò lui distrattamente, lanciandomi una veloce occhiata prima di riportare l'attenzione sul videogioco.
Il mio nervosismo mattutino, unito alle mestruazioni, non aiutavano di certo la situazione. Stavo letteralmene per esplodere.
«Dove sono andati tutti?» chiesi gentilmente, controllando la mia isteria per evitare figure imbarazzanti con suo cugino, «non c'è nessuno in casa»
«Zia Trisha è andata a fare un controllo in ospedale, e gli altri la accompagnano» mi spiegò Ben, mentre Zayn continuava a mettere a dura prova la mia pazienza.
«Capito» finsi un sorriso e decisi di dare un'altra opportunità a quell'idiota del mio ragazzo. Mi sedetti sulle sue ginocchia e lo osservai mentre giocava, «come funziona questo affare?»
«Non è roba per ragazze» ribatté lui, freddo come sempre.
«Se vuoi ti spiego io» intervenne Ben, probabilmente aveva intuito che c'era qualcosa che non andava.
«Non fa niente, grazie lo stesso» scossi la testa, cercando di nascondere la tristezza nel mio tono di voce.
«Facciamo una pausa, che dici Zay?» propose suo cugino, sorridendomi. Dire che adoravo quel ragazzo era riduttivo, mi capiva sempre al volo.
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Non possiamo stare lontani.
FanfictionSi parla di due normalissimi ragazzi, lei Anna e lui Zayn. Due ragazzi apparentemente normali.. con un passato diverso, famiglie poco amate e altre messe al primo posto.. ma tutto cambia fino a quando..