(parte 63)

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I minuti passavano in fretta, e dopo mezzora ero ancora fuori dal locale ad aspettare che Zayn tornasse. Faceva piuttosto freddo, e la presenza di Ashley non rendeva l’atmosfera più piacevole. 
Come se non bastasse, ad un tratto decise di spezzare il silenzio e iniziare una conversazione. 
«Sei contenta che Zayn verrà a lavorare qui?» chiese, con aria di sfida nel tono di voce. 
«Lui ha bisogno di questo lavoro, e a me interessa solo che lui stia bene» risposi.
«Come sei dolce» sorrise, «siete davvero una bella coppia»
Ignorai la sua provocazione e portai lo sguardo altrove.
«Spero davvero per te che non vada a finire come è successo con me» sospirò.
«Fino a prova contraria sei stata tu a lasciarlo, o sbaglio?» sbottai. Non ne potevo più di sentirla parlare della sua storia con Zayn. Il solo pensiero di loro due – insieme – mi faceva andare fuori di testa.
«Sì, è vero» annuì, «ma sono successe tante cose prima, che probabilmente non sai»
«E neanche mi interessano, sinceramente» alzai gli occhi al cielo.
«Voglio solo assicurarmi che non succederà la stessa cosa a te» sussurrò.
«Succedermi cosa?» aggrottai la fronte.
«Devi sapere che io e Zayn siamo stati insieme per più di un anno..» disse.
Misi le braccia conserte e tentai di controllarmi.
«E nei primi mesi della nostra relazione, scoprii che Zayn mi aveva tradita» mormorò. Il suo tono di voce si fece più dolce, quasi tremolante, nel ricordare quei fatti.
Sbarrai di colpo gli occhi e li portai su di lei, che era di fronte a me a strofinarsi le mani.
«Perché mi stai dicendo questo?» chiesi, perplessa e ancora un po’ scombussolata per quello che mi aveva appena detto. Zayn non me ne aveva mai parlato.
«Per farti rendere conto che non sono una persona cattiva» replicò, «nonostante tutto perdonai Zayn e restammo insieme a lungo, poi però le nostre strade si divisero..»
«Io invece penso che tu me lo stia dicendo solo per farmi avere dubbi su Zayn» scossi la testa.
«Ti sbagli, Jess» ribatté.
«Ma sai una cosa?» alzai le braccia in aria, «io lo conosco bene, mi fido di lui, e so che non mi farebbe mai una cosa del genere»
Lei stava per rispondermi, ma proprio in quel momento vidi Zayn piombarmi addosso e abbracciarmi da dietro, «indovina?» esclamò stringendomi a sé.
Gli sorrisi lievemente ancora un po’ scossa per la discussione con Ashley e poi ricambiai l’abbraccio.
«Mi hanno preso» esclamò, stampandomi un veloce bacio sulle labbra.
«Sono contenta» mormorai, accarezzandogli il viso.
Zayn aggrottò la fronte e osservò attentamente il mio sguardo, cercando di capire il motivo del mio strano atteggiamento. Mi voltai leggermente e vidi il proprietario del locale raggiungerci per poi stringere la mano a Zayn.
«Congratulazioni, ci vediamo domani sera» disse.
Zayn annuì, ricambiò la stretta di mano e poi fece un cenno ad Ashley per salutarla. Io la ignorai completamente e, insieme a lui, mi incamminai verso la macchina.
«Sei stato dentro mezzora, cosa ti ha chiesto?» domandai a Zayn, una volta entrata in auto.
«Mi ha fatto un po’ di domande» alzò le spalle, «sulle mie esperienze, sulla mia vita..»
«Bello» commentai, «e inizi già domani sera?»
«In realtà domani ho la serata di prova, se andrò bene mi confermeranno» spiegò.
«Fantastico» finsi entusiasmo.
«Ma che hai?» chiese, «è da un po’ che ti vedo strana.. è successo qualcosa con Ashley?»
«No, no» scossi la testa appoggiando la testa sul sedile, «sono solo un po’ stanca, il viaggio è stato stressante»
«Sei sicura?» insistette, ancora con lo sguardo puntato su di me.
«Sì Zayn, sono sicura» sospirai, «andiamo a casa»
Continuò a guardarmi per qualche secondo senza dire nulla, ed io non potei fare a meno di sentirmi in colpa per come lo stavo trattando. Era felice per aver trovato finalmente un lavoretto, eppure io ero ancora tormentata da quello che mi aveva detto Ashley. 

La mattina dopo mi ritrovai fra le sue braccia e non c’era risveglio migliore di quello. La sera prima, però, ci eravamo infilati a letto senza parlare molto e gli avevo a malapena detto ‘buonanotte’.
Zayn dormiva ancora e così rimasi a fissarlo per qualche secondo. Non potei fare a meno di sorridere guardandolo dormire come un bimbo, con la bocca semiaperta, i capelli spettinati, e la barbetta ruvida che gli dava un’aria trasandata. Per uno strano motivo, però, quello che mi aveva detto Ashley la sera prima mi aveva scombussolata. Lui aveva davvero tradito la sua ragazza, e fui costretta a chiedermi se sarebbe stato capace di fare una cosa simile anche a me. Era sempre stato tremendamente difficile per me fidarmi delle persone, tantomeno di un ragazzo. Ma con Zayn era tutto diverso, con lui.. ero serena. 

«Buongiorno Jess» esclamò la zia di Zayn quando arrivai in cucina per mangiare qualcosa.
«Oh, buongiorno» arrossii portandomi una mano tra i capelli, non mi aspettavo di trovarla lì. Pensavo di vedere Safaa, o Waliyha. Per di più indossavo una leggera camicetta da notte e avevo ancora il succhiotto di Zayn sul collo, in bella vista. 
«Zayn dorme ancora, giusto?» sorrise.
«Sì, è un dormiglione» ricambiai il sorriso, sedendomi accanto a lei.
«Le ragazze sono andate in ospedale, torneranno più tardi» spiegò.
«Capito» mormorai, «come sta Trisha? C’è qualche novità?»
«Hanno spostato la data dell’operazione, per il momento sembra che stia bene» disse.
«Quella donna non ha pace» sospirai.
«Ormai ci stiamo preparando tutti all’eventualità che non possa farcela..» balbettò, abbassando lo sguardo.
Spalancai leggermente la bocca, non mi aspettavo una frase del genere.
«Quindi.. l’operazione potrebbe andare male?» domandai con voce spezzata.
«E’ probabile, si tratta di un’operazione difficile e complicata» spiegò, «per questo sono contenta che tu sia qui»
«Cosa c’entro io?» chiesi, confusa.
«Rendi felice Zayn e lo aiuti a distrarlo da tutta questa faccenda» accennò un lieve sorriso, «quando è con te riesce a non pensare a sua madre, in fondo è pur sempre un ragazzo di quasi vent’anni e merita di essere felice, non di passare le giornate chiuso in un ospedale»
Annuii, «sono d’accordo, io farei di tutto per lui»
«Lo so, amore» la voce di Zayn alle mie spalle mi fece sussultare. Mi voltai e lo vidi ridacchiare dietro di me per poi abbracciarmi e stamparmi un bacio sulla fronte.
«Come siete carini» esclamò la zia, guardandoci con occhi a forma di cuore.
Sorrisi imbarazzata e mi sedetti a tavola accanto a lui, per fare colazione.
«Adesso devo proprio scappare» continuò lei, «vi lascio soli, ci vediamo all’ora di pranzo»
La salutammo entrambi con la mano e poi Zayn posò lo sguardo su di me, «di che stavate parlando?»
«Un po’ di te» ammisi, alzando le spalle.
«Questo lo so, ma cosa ti ha detto?» insistette.
«Niente di importante» scossi la testa, «tu, hai dormito bene?»
«Con te al mio fianco sì» sorrise teneramente.
«Quanta dolcezza stamattina..» abbassai lo sguardo.
«Ti è passata la stranezza di ieri sera?» chiese.
«A proposito..» feci una piccola pausa, «dovrei dirti una cosa»
Zayn rimase in silenzio aspettando che parlassi.
«Avevi ragione, ieri ero strana perché Ashley mi ha detto una cosa..» sussurrai.
Lui continuò a non dire nulla, incrociò le braccia e si inumidì le labbra.
«Mi ha raccontato che, dopo pochi mesi che stavate insieme, tu l’hai tradita» dissi tutto d’un fiato, «è la verità?»
Zayn alzò gli occhi al cielo e qualche secondo dopo rispose, «sì, è vero»
«Oh..» fu tutto ciò che riuscii a dire. Una parte di me sperava che non fosse vero.
«Ma onestamente non capisco per quale cazzo di motivo te lo abbia detto» borbottò.
«Preferivi che non lo sapessi?» sbarrai gli occhi.
«Avrei preferito dirtelo io» mi corresse.
«Tu non me lo avresti mai detto» scossi la testa.
«Invece sì, ma sai che non amo parlare di lei» fece una smorfia.
«Comunque questa cosa non cambia niente, avrai avuto i tuoi motivi per farlo e neanche mi riguardano, però ci sono rimasta un po’ male, tutto qui» alzai le spalle.
«Non voglio che pensi strane cose di me» allungò la mano sul tavolo per afferrare la mia, «sei delusa?»
«Non sono delusa Zayn, sono confusa..» mormorai.
«Ero un ragazzino quando mi sono messo con Ashley» spiegò, «un ragazzino con tanta voglia di divertirsi, non ero neanche pronto per una storia seria, lo sai come siamo fatti noi ragazzi a sedici anni..»
Rimasi in silenzio, lasciando che lui continuasse a stringermi la mano.
«Sai cosa ho combinato in quel periodo, ero continuamente fatto e ubriaco, e una sera è successo, sono stato con un’altra..» confessò, chiudendo gli occhi.
«Basta, davvero, non voglio sapere altro» tolsi la mano dalla sua.
«Non fare così, mi guardi con occhi diversi» sussurrò, «lo vedo dal tuo sguardo»
«Non mi aspettavo una cosa del genere, è vero, ma non sono delusa» risposi.
«Pensi che sarei capace di fare questo anche a te?» sospirò, «è di questo che hai paura?»
«No, non lo penso» scossi la testa, «mi fido di te, sono sicura di quello che abbiamo costruito insieme, e so quello che provi per me..»
«Non sono perfetto, ho commesso tanti errori in passato» portò una mano dietro la nuca, «ma tu fai uscire il lato migliore di me..»
«Tu sei un bravo ragazzo, ok? Il migliore che abbia mai conosciuto» mormorai riportando la mano sulla sua, «devi solo rendertene conto»
Curvò le labbra in un sorriso, poi la suoneria del suo cellulare tuonò per tutta la stanza. Zayn fece una smorfia, poi tirò fuori il telefono dalla tasca della tuta.
«Chi è?» gli chiesi, impaziente.
«Il proprietario del locale» sussurrò fissando lo schermo, «mi avvisa che devo essere lì per le dieci, stasera»
Alzai gli occhi al cielo e non dissi nulla.
«So che non sei molto entusiasta di questo lavoro..» si mordicchiò il labbro.
«Certo, avrei preferito che facessi qualcos’altro» feci una pausa, «ma so che ne hai bisogno»
Sorrise di nuovo e mi tese una mano per farmi alzare. La afferrai e lasciai che mi stringesse un po’ tra le sue braccia, «che ne dici? La smettiamo di discutere su cosa succederà e ci concentriamo un po’ sul presente?» propose.
Portai le mani sul suo viso e annuii, schioccandogli un leggero bacio sulle labbra.
«Buona idea» sussurrai per poi baciarlo un’altra volta.
Zayn si guardò intorno e fece scivolare le mani lungo i miei fianchi, «siamo soli a casa..»
«Frena gli ormoni, piccolo» lo presi in giro, «tra non molto torneranno tutti»
«Allora dobbiamo sbrigarci» sorrise maliziosamente e poggiò nuovamente le labbra sulle mie.

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