La luce del sole che entrava a tratti dalla finestra mi fece svegliare. Schiusi leggermente gli occhi, mi voltai nel letto giusto per sentire la presenza di Zayn, ma lui non c’era. Aprii gli occhi di colpo e mi guardai intorno, «Buongiorno, dormigliona» sorrise, entrando in camera.
«Dov’eri finito?» chiesi, stiracchiandomi.
«Ero a sistemare le ultime cose per la partenza» rispose.
Il mio umore cambiò radicalmente, «avevo dimenticato per un secondo che stai per partire..»
«Stanotte l’ho dimenticato anch’io» si sedette accanto a me, «è stato bellissimo»
«Anche per me» arrossii.
Sorrise e mi stampò un bacio sulla fronte, «vuoi mangiare qualcosa?»
«No grazie» scossi la testa, «mi vesto e ti aiuto a preparare le cose»
«In effetti direi che sono abbastanza in ritardo» fece una smorfia.
«Un giorno voglio venire anch’io a Bradford» dissi di colpo.
Zayn fece un sorrisetto, «a proposito..»
«Cosa?» chiesi.
«Vorrei che venissi con me, per qualche giorno» disse.
«Quando?» esclamai.
«Non so, pensavo dopo Natale..» alzò le spalle, «cioè, se vuoi»
«Dio, certo che voglio» risposi entusiasta, «ma il problema sarà convincere mia madre..»
«Già» sospirò, «te lo chiedo solo perché vorrei farti conoscere un po’ del mio mondo, lì ci ho vissuto praticamente tutta l’infanzia e metà adolescenza..»
Posai una mano sul suo viso e lo accarezzai, «non vedo l’ora..» mormorai.
«Vabè, abbiamo ancora tempo per organizzarci» rispose lasciandomi un veloce bacio sulle labbra, «invece non ho molto tempo per partire»
Mi alzai di scatto e iniziai a vestirmi, per poi aiutarlo a sistemare le ultime cose.
«Stai bene, adesso?» chiese Zayn, chiudendo il portabagagli della macchina.
«Bene è una parolona» lo corressi, «ma sì, sto meglio»
Mi si avvicinò e senza dire nulla mi strinse tra le sue braccia. Chiusi gli occhi e assaporai per gli ultimi istanti il suo profumo, dopodiché ci staccammo leggermente e i suoi occhi si posarono sui miei.
«Promettimi che starai bene» sussurrò.
«Lo prometto..» risposi, non del tutto convinta.
«Passa un bel Natale, un bel Capodanno» disse, «ma senza sfasciarti troppo, ok?»
«Sissignore» lo presi in giro.
Sorrise, «davvero, non fare cazzate come quella che hai fatto qualche settimana fa»
«Non lo farò» annuii, «ma lo stesso vale per te»
«Chiaro» rispose.
«La notizia che forse verrò a trovarti mi ha letteralmente migliorato la giornata» annunciai.
«Anche a me, ma non facciamoci troppe illusioni» alzò le spalle.
«Che vuoi dire?» chiesi.
«Non credo che tua madre sarà così facile da convincere» sospirò.
«Oh, questo lo dici tu» misi le braccia conserte, «ti ha conosciuto e mi ha detto anche che le piaci molto..»
«Che onore» ridacchiò, estraendo dalla tasca un pacchetto di sigarette.
Lo fermai e scossi la testa, «non adesso, ti prego..» gli dissi.
«Va bene» annuì, rimettendo in tasca il pacchetto.
Sospirai e lo abbracciai di nuovo, «buon viaggio..» sussurrai.
«Ci vediamo tra una ventina di giorni» ridacchiò.
Mi staccai leggermente da lui, «come fai a scherzare in questo momento?»
«Amore, non vado in guerra, ok?» rise di nuovo.
«Hai ragione» sorrisi, «forse sto diventando paranoica»
«Ma no che non lo sei» mi scompigliò un po’ i capelli, «è solo che vorrei vederti ridere un po’ più spesso»
Abbassai lo sguardo.
«Quando lo fai, sei ancora più bella..» mormorò.
Lo guardai e sorrisi di nuovo, «ti amo così tanto..»
Mi stampò un bacio sulla fronte, «anche io, ricordalo»
Lo guardai poi fece un passo indietro, «devo andare adesso..» sospirò.
«Ok..» balbettai.
«Sicura che non devo riaccompagnarti a casa?» chiese.
«Sì, sono sicura» annuii, «altrimenti farai ancora più tardi»
«Ma non mi va che resti qui da sol..» fece, ma lo interruppi.
«Vai» dissi.
Sospirò, mi guardò un’ultima volta, poi aprì lo sportello della macchina.
«Aspetta» strillai, come in preda al panico. Gli corsi incontro e premetti le labbra sulle sue ancora una volta. Presi il suo viso tra le mani e lo baciai ancora e ancora e ancora.
«Sta attento..» sussurrai, portandomi una mano tra i capelli.
«Tu fai la brava, mi raccomando» sorrise. Sorrideva sempre, e questa era forse una delle cose che amavo di più di lui. Entrò in macchina, mi sorrise di nuovo e poi partì.
Ed io ero ancora lì, immobile, nel vederlo allontanarsi sempre di più.
Due persone che si amano, non dovrebbero stare separate.
STAI LEGGENDO
Non possiamo stare lontani.
FanfictionSi parla di due normalissimi ragazzi, lei Anna e lui Zayn. Due ragazzi apparentemente normali.. con un passato diverso, famiglie poco amate e altre messe al primo posto.. ma tutto cambia fino a quando..