(parte 21)

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La partita finì in un pareggio. Inutile dire che dopo quello che era successo tra Zayn e Niall non vedevo l'ora di andarmene, riuscivano sempre a litigare e a farmi sentire a disagio.

«Quindi? Chi ha vinto?» sbuffò Safaa, mentre i ragazzi erano negli spogliatoi a cambiarsi per andarsene.

«Ci è stato un pareggio» risposi.

«Wow» finse entusiasmo, «adesso posso tornare a casa?»

«Sì, aspettiamo Zayn poi andiamo via» dissi.

«Eccomi» arrivò poco dopo, sorseggiando da una bottiglietta d'acqua.

«Voglio andare a casa» insistette la piccola.

«Andiamo allora» rispose Zayn.

«Io non vengo» intervenni.

«Perchè?» chiese lui.

«Ho da fare» guardai altrove, per non incrociare i suoi occhi.

Zayn rimase in silenzio per un po', «Vai un attimo in macchina, aspettami lì e tra cinque minuti arrivo» disse a Safaa, dandogli le chiavi dell'auto. Lei annuì, le prese e dopo avermi salutata, entrò in macchina.

«Perchè l'hai fatta andare via?» chiesi.

«Voglio sapere cos'hai» disse, infilandosi una mano in tasca.

«Io non ho niente» alzai le spalle.

«Non è vero» serrò la mascella, «sei strana»

«Non ho niente, davvero» ripetei.

«E allora guardami negli occhi» disse, avvicinandomisi.

Abbassai lo sguardo, poi lo alzai di nuovo ed incrociai il suo, perdendomi nei suoi occhi marroni, «perchè l'hai fatto ancora, Zayn? lo sai che sono stufa» dissi d'un tratto.

«Di che parli?» chiese.

«Di Niall» risposi, «perchè dovete sempre stuzzicarvi come dei bambini?» alzai gli occhi al cielo.

«Non è colpa mia» scosse la testa.

«Sei stato tu a farlo cadere in campo, mi sembra» sospirai.

«Lui mi provoca» borbottò, «gli sguardi che mi faceva, e quelli che faceva a te mentre giocava..»

«Io non li ho visti» dissi.

«Beh, io sì» alzò le spalle.

«Comunque non è un buon motivo per prenderlo a botte» continuai.

«Scusa, ok?» sbottò, «lo sai che sono geloso e impulsivo, non posso farci niente»

«E io sono stufa di questa situazione, non potreste cercare di andare d'accordo? Per me?» 

«Non penso sia possibile» sussurrò, guardando altrove.

«Capisco» risposi, e feci per andarmene ma Zayn mi fermò.

«Vieni a casa, dai..» sussurrò.

Con la coda dell'occhio vidi Safaa guardarci dalla macchina, «no, voglio stare un po' da sola» risposi.

«Ok» rispose rigidamente, entrò in macchina aspettando che facessi lo stesso. Mi sedetti nel sedile posteriore vicino a Safaa, lasciando quello vuoto affianco a lui. Non sapevo perchè facevo questo, non ero arrabbiata con lui, piuttosto delusa.

Mi portò sotto casa e si fermò, scesi dall'auto senza dire nulla, li salutai entrambi con la mano ed entrai in casa. Corsi in camera mia e affondai la faccia sul cuscino, sperando che mia madre non avrebbe fatto domande.

Non avevo intenzione di passare il resto del sabato sera a piangere, perciò presi la borsa ed uscii a fare una passeggiata. Ero ancora sul vialetto di casa mia, quando vidi una macchina arrivare e accostare di colpo. Non era una macchina qualsiasi, era la sua. Rabbrividii, e continuai a camminare. Lo sportello si aprì, e lo vidi scendere.

«Aspetta» mi chiamò.

Abbassai lo sguardo, e mi fermai.

«Che ci fai qui?» chiesi, evitando i suoi occhi.

Zayn mi venne incontro, «scusami per prima, scusami» sospirò, prendendo il mio viso tra le mani.

«Sono stato un coglione, hai ragione tu» continuò, «devo smetterla con questa specie di sfida con Niall e concentrarmi su di te» 

Sorrisi, «non immagini quanto io sia contenta di sentirtelo dire»

Ricambiò il sorriso, «e devo smetterla anche di essere geloso, tu sei mia e basta»

Arrossii, e senza dire nulla premetti le mie labbra contro le sue. Posai le braccia intorno al suo collo e mi alzai leggermente sulle punte, lui era incredibilmente alto in confronto a me. I suoi baci erano la mia morte, giuro che quando mi baciava potevo sentire lo stomaco contorcersi, e non mi era mai successo prima d'ora.

Mi staccai leggermente, lo guardai negli occhi e sorrisi di nuovo.

«Devi smetterla..» sussurrò.

«Di fare cosa?» chiesi.

«Di sorridere così» continuò, «sei bellissima..»

«Smettila» arrossii.

Scoppiò a ridere.

«Vieni da me, dai» disse poi, «altrimenti chi la sente Safaa»

Annuii, ed andammo insieme verso la sua macchina.

«Sei tornata!» esclamò la piccola, vedendomi entrare in casa.

«Eh già» sorrisi, abbracciandola.

«Prima eri arrabbiata con Zayn vero?» chiese.

«Sì, ma adesso è tutto a posto» risposi.

«Resti a dormire con noi? E' Sabato!» esclamò all'improvviso.

Mi voltai verso Zayn che annuì tutto contento.

«Non lo so, non saprei cosa dire a mia madre» alzai le spalle.

«Dille che vai da un'amica» commentò Zayn.

«Non lo so..» sospirai.

«Ti prego» fece gli occhioni dolci.

Sorrisi. Non sapevo resistergli.

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