(parte 27)

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I giorni passavano lentamente, e più passava il tempo, più la situazione si faceva dura.
Mi mancava terribilmente, e la mia vita non sembrava più la stessa senza di lui. 
Ormai era entrato nella mia vita da circa quattro mesi e l’aveva completamente stravolta. Mi ero totalmente innamorata di lui e questa cosa iniziò a spaventarmi, perché non sapevo come avrei reagito nel caso in cuil’avessi perso.
Era già passata una settimana dalla sua partenza, ci sentivamo al telefono praticamente sempre, e la sera stavamo ore a chiacchierare prima di andare a letto. 
«Jess» sentii una voce alle mie spalle, «ti unisci a noi stasera?» 
Mi voltai e vidi Alison seduta vicino a me, «come scusa?» chiesi, confusa.
«Stavamo parlando fino ad ora della festa di stasera» brontolò.
«Scusatemi ragazzi» risposi guardando gli sguardi dei miei compagni fissi su di me, «ero immersa nei miei pensieri»
«Da quando non c’è Malik fa sempre così» bisbigliò una ragazza.
Cercai di far finta di nulla, «comunque, stasera andiamo in un locale qui vicino, ti unisci a noi?» continuò Alison.
«Mh, non so se posso» mi portai una mano tra i capelli.
Alison fece una smorfia, «dai Jess, è sabato!» 
Rimasi in silenzio per un po’, «ma sì, vengo» accennai un sorriso.
«Perfetto, allora a stasera» ricambiò il sorriso e il suono della campanella che segnava la fine della ricreazione ci riportò alla normalità.

Quando tornai a casa cercai disperatamente qualcosa da mettere; la verità è che non avevo per niente voglia di andare a questa festa, ma se non fossi andata probabilmente sarei sembrata ancor più asociale di quanto già sono. Afferrai un vestitino nero e un paio di scarpe col tacco e corsi a prepararmi.
«Però, che bella» esclamò mia madre, dietro di me.
Mi voltai di scatto, «grazie»
«E’ un peccato che il tuo Zayn non possa vederti così» sorrise.
«Mamma» alzai gli occhi al cielo, «non farmi pentire di avertelo detto»
«Ok, scusa» alzò le braccia in aria, «prometto che non lo nominerò più»
«Non è questo..» scossi la testa, andando a sedermi sul letto.
«E allora cosa c’è?» chiese.
«Vorrei che fosse qui» abbassai lo sguardo.
«Non lo vedi da soltanto una settimana, non esagerare» disse, «a volte stare distanti aiuta»
«Ma non me, che ero abituata a vederlo tutti i giorni» sospirai.
«Vedrai che anche questo periodo passerà in fretta» accennò un sorrisetto.
Alzai le spalle, giusto in tempo per sentire il campanello suonare.
«Aspetti qualcuno?» chiese mia madre.
«No» risposi confusa, «la festa è tra un’ora»
Corsi ad aprire e mi ritrovai un paio di splendidi occhi azzurri davanti. Niall.
«Ciao» disse.
«Ehi» risposi, piuttosto imbarazzata. Era circa una settimana che non ci parlavamo.
«Ti va di andare a fare due passi?» chiese.
«Veramente io starei per uscire» risposi.
«Vai alla festa?» chiese.
Annuii.
«Anch’io» accennò un sorrisetto beffardo, «ti accompagno, se vuoi»
Rimasi in silenzio per un po’, «torno subito» risposi, per poi correre in camera. Salutai mia madre, afferrai una borsa ed uscii di casa con Niall.
«Vedo che hai accettato» ridacchiò.
«Solo perché mia madre non poteva venire a riprendermi» misi le braccia conserte.
Alzò un sopracciglio, «o forse perché volevi stare un po’ con me» 
«Perché dovrei voler stare con uno che mi ignora da una settimana?» 
Sorrise, «sapevo che saremmo finiti a parlare di questo»
«Beh, mi sembra ovvio» risposi.
«Mi dispiace, ok?» ribatté, «all’inizio avrei voluto approfittare dell’assenza di Malik per starti vicino, ma poi mi sono reso conto che mi sarei illuso di nuovo, e che era meglio starti lontano..»
«E allora perché sei qui adesso?» chiesi, continuando a camminare.
«Perché non ci riesco» scosse la testa, «non riesco a starti lontano»
«Niall, sai già cosa penso..» mormorai, spostandomi una ciocca di capelli dal viso.
«Sì» fece una smorfia, «che per te sono un amico, che mi vuoi bene e bla bla bla» 
«Ed è vero» replicai.
«Ma non è abbastanza per me!» sbottò.
Calò il silenzio, «io non posso farci niente..» balbettai.
Lo vidi avvicinar misi di colpo, posò le mani sui miei fianchi, «guardami e dimmi che non provi nulla per me..» sussurrò. Sentivo addirittura il suo respiro su di me.
Feci un leggero passo indietro, e abbassai lo sguardo.
«Lo sapevo..» accennò un sorrisetto. 
«Che vuoi dire?» chiesi.
Mi si avvicinò di nuovo, «ho così tanta voglia di baciarti..» vidi il suo viso avvicinarsi sempre di più, e rimasi impassibile finché non mi resi conto di quello che stava per accadere. Mi allontanai di colpo, «Niall, io amo Zayn, devi accettarlo» sbottai.
«E allora perché non mi hai detto che non provi nulla per me?» ribatté.
«Io ti voglio bene, Niall! Ma non come vorresti tu..» mi morsi il labbro.
Abbassò lo sguardo, serrò la mascella e scosse la testa.
«Pensi che io sia un idiota, vero?» chiese, d’un tratto.
«Cosa? Certo che no» replicai.
«Non sarei dovuto venire, avrei dovuto continuare ad evitarti, sarebbe stato meglio per entrambi» continuò.
«Invece no, non risolveresti niente ignorandomi» risposi.
«Senti, facciamo così, andiamo a quella festa e finiamola» disse, iniziando a camminare.
Lo seguii in silenzio ed entrai in macchina con lui. Se prima non avevo molta voglia di andare alla festa, adesso ero completamente propensa a tornare a casa. Ma ormai avevo detto ad Alison che ci sarei andata, perciò tanto vale rispettare i patti. 

Il tragitto in macchina di Niall fu totalmente silenzioso, e mi sentii a disagio come non mai. Dopo circa quindici minuti, finalmente arrivammo.
Entrammo in questa specie di pub affollatissimo e subito sentii una gran puzza di alcool e fumo.
«Sei sicura di voler restare?» sentii ad un tratto la voce di Niall.
«Umh, sì» risposi, non del tutto convinta.
«Jess, eccoti!» esclamò una vocina stridula alle mie spalle.
Mi voltai e salutai Alison, seguita da alcuni compagni di scuola.
«Vieni a ballare, dai» fece, tirandomi per un braccio, mentre Niall mi osservava appoggiato al muro con le braccia conserte. Decisi di non pensare più a lui, né a Zayn, volevo prendermi una serata solamente per me. Così chiusi gli occhi e iniziai a ballare con le mie amiche. 
«Ne vuoi uno?» mi chiese ad un tratto Ali, indicando un vassoio di drink.
Rimasi perplessa per un po’, poi né afferrai uno. Un po’ d’alcool non avrebbe ucciso nessuno.
Iniziai a bere, a bere e ancora a bere. Non era da me fare così, ma quella sera avevo proprio in mente di divertirmi senza pensare a nulla, quando vidi arrivare Niall di corsa.
«Direi che è il caso di smetterla» disse, prendendo il bicchiere dalla mia mano e poggiarlo su un tavolino.
«Ma che vuoi?» sbuffai. Ero completamente fuori di me.
«Quanti ne hai bevuti?» chiese.
«Non sono affari tuoi» alzai gli occhi al cielo, tornando dalle mie amiche.
Sentii squillare il mio telefono, lo tirai fuori dalla borsetta e vidi una chiamata di Zayn.
Risposi, seppure la testa mi stava letteralmente scoppiando.
«Pronto?» feci.
«Jess?» chiese. Aveva un tono di voce piuttosto sorpreso.
«Ehi!» esclamai, strillando a causa del volume di musica troppo alto.
«Ma dove sei?» chiese.
«Ad una festa» risposi.
«Perché non me l’hai detto?» continuò.
«Adesso non posso neanche andare ad una festa di Sabato sera?» brontolai.
«Certo che puoi» rispose, «ma potevi anche dirmelo»
«Sono con delle mie amiche, tranquillo» alzai gli occhi al cielo.
«Stai bene?» chiese, ancora.
«Certo, perché?» esclamai.
«Sembri.. strana» rispose, «come torni a casa?»
«Mi accompagna Niall» sussurrai.
«Niall?» ripeté, incredulo.
«Adesso non farmi una scenata, per favore» sbuffai.
«Sei con lui adesso?» chiese.
«E’ anche lui qui, perché?» 
«Vai in discoteca con Niall senza dirmelo e mi chiedi anche di non farti una scenata?» sbottò.
«Non sapevo ci sarebbe stato anche lui, mi ha invitato Alison, ok?» gridai. Mi voltai e vidi le mie amiche chiamarmi, «senti, ne riparliamo..» continuai.
«Non lo so» borbottò, e agganciò telefono. Mi aveva praticamente attaccato il telefono in faccia.
Tornai dalle mie amiche e senza dire nulla presi un altro drink, e poi un altro ancora. Ero furiosa con Zayn, probabilmente perché ero ubriaca e non mi rendevo conto della situazione, ma per uno strano motivo mi sentii come se avessi voluto lasciarlo. 
Iniziai a ballare, finché non sentii una dolorosissima fitta allo stomaco. Corsi in bagno e senza che me ne rendessi conto iniziai a vomitare.
Non mi ero mai ridotta in quel modo, non era proprio da me.
Ma i dolori continuavano e mi sentii come se stessi per esplodere, iniziai ad urlare e poi.. vidi tutto bianco. 

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