(parte 23)

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La luce del sole penetrava dalla finestra e riuscii a svegliarmi. Schiusi leggermente gli occhi e con la vista ancora appannata, mi stiracchiai. Era piuttosto presto, circa le nove di mattina. Quando aprii del tutto gli occhi mi voltai e vidi che ero sola sul divano. Zayn non c'era più.Mi guardai intorno e dopo essermi sistemata la felpa, mi alzai a cercarlo. Vidi la finestra del balcone aperta, uscii e lo trovai lì fuori a fumare.«Ehi, buongiorno» sussurrai, raggiungendolo.Si voltò verso di me, «buongiorno» accennò un sorrisetto.«Come mai sei già sveglio?» chiesi, avvicinandomi a lui.«Non avevo molto sonno» alzò le spalle, facendo uscire cerchi di fumo dalla bocca.«Sei sicuro di stare bene?» chiesi.Continuò a tenere lo sguardo altrove, fece un ultimo tiro poi si tolse la sigaretta dalle labbra e mi guardò.«Mia sorella vuole venire a prendere Safaa» disse, d'un tratto.«Di già? Perchè?» chiesi.«Non lo so» borbottò, «dice che ha dei problemi, e che preferisce venire a riprenderla»«Quando ti ha chiamato?»«Stamattina presto, mentre tu dormivi tra le mie braccia» sorrise nel dire quelle parole.Arrossii, «beh, potevi svegliarmi»«Tanto non sarebbe servito a niente» sospirò ancora.«Cerca di convincerla» insistetti, «tu sei un bravo fratello»«Non è vero, e lo sai» sbuffò, «forse fa bene a venire a prenderla, tanto neanche Safaa vuole stare qui»«Questo non è vero» lo interruppi, «ti vuole bene, lo sai»Zayn rimase un po' in silenzio, fece un ultimo tiro e poi buttò la sigaretta a terra.«Vieni, andiamo dentro» disse. Annuii, «quando verrà a riprenderla?» chiesi poi.«Domani sera» rispose, senza emozioni.«Riprendere chi?» sentii la voce di Safaa.

Ci voltammo entrambi verso di lei.

«Ehi, ti sei svegliata» esclamò Zayn.

«Sì ma Jess non c'era» brontolò.

«Scusami tesoro, mi sono svegliata da poco e sono venuta a vedere che faceva Zayn» dissi. Non mi andava di dirle che avevo dormito con lui.

«Devi andare per forza?» sbuffò Zayn circa un'ora dopo.

«Sì, altrimenti chi la sente mia madre» alzai gli occhi al cielo.

«Me la dovrai far conoscere prima o poi» ridacchiò, prendendomi per i fianchi.

«Più poi che prima» sorrisi.

Ricambiò il sorriso, «ti amo» mormorò.

Arrossii nel giro di qualche secondo, «non posso ancora credere ti sentirti pronunciare queste parole»

«Dovrai abituartici» rispose.

«Ti amo, Zayn» poggiai le mani dietro il suo collo e mi alzai sulle punte per posare le labbra sulle sue. Sentii la solita strana sensazione allo stomaco ed aprii gli occhi, incontrando i suoi. Non volevo più andarmene da lì.

Il giorno dopo, Lunedì, Zayn non venne a scuola. Mi aveva detto che aveva deciso di restare a casa con sua sorella, prima che dovesse andare via. Mi dispiaceva salutarla, era una bambina dolcissima.

«Ehi» una voce maschile che non sentivo dal giorno della partita mi riportò alla realtà, interrompendo i miei pensieri.

«Ehi, Niall» risposi, infilando dei libri nell'armadietto.

«Il tuo ragazzo ha deciso di non farsi vedere dopo la figura di merda che ha fatto alla partita?» ridacchiò, divertito.

«Niall» lo fulminai con lo sguardo, «ti ho già detto di non parlare di Zayn quando sei con me»

«Mi dispiace» sorrise, «ma non ho potuto fare a meno di notare che non è venuto»

«Però, come sei perspicace» misi le braccia conserte.

«Che simpaticona che sei» ridacchiò, avvicinandomisi.

«E comunque Zayn è con sua sorella minore» dissi d'un tratto, «hai ragione, è proprio un cattivo ragazzo»

«Oh sì, è proprio un ragazzo d'oro» fece una smorfia.

«Ok, basta, per favore» alzai gli occhi al cielo.

«Ci verresti a fare un giro con me, più tardi?» chiese, cambiando argomento.

«Mmh, veramente..» mormorai.

«Gli amici possono uscire insieme, Jess» disse, «e noi siamo amici»

«Non è questo» scossi la testa, «stasera avevo promesso a Zayn che sarei andata da lui»

«Come sempre» sbuffò. 

«Scusa, ma stasera è importante» abbassai lo sguardo, «usciamo domani, se vuoi»

Borbottò qualcosa tra sé e sé poi se ne andò.

Pff.

«Mi prometti che ci rivedremo?» mi chiese Safaa quella sera, quasi con le lacrime agli occhi. In pochi giorni, mi ero affezionata tantissimo a quella bambina.

«Certo che ci rivedremo» sorrisi, abbracciandola.

Zayn era in piedi accanto a noi, con un'espressione rigidissima.

«Doniya è arrivata» disse, ad un tratto.

Safaa si staccò da me e corse ad abbracciare lui. Sorrisi.

«Ti voglio tanto bene Zayn» sussurrò.

Lui sorrise, «anche io» le scompigliò un po' i capelli, e poi la accompagnò di sotto. Mi affacciai dalla finestra dell'appartamento di Zayn e li vidi sotto che parlavano con la sorella, per poi vedere la macchina scomparire nel buio.

«Stai bene?» chiesi, avvicinandomi a lui, una volta rientrato.

«Più o meno» rispose, seccato.

«La rivedrai presto» sorrisi, accarezzandogli il viso.

Ma Zayn aveva uno sguardo strano, i suoi occhi evitavano i miei, «ti devo parlare..» disse.

Mi si gelò il sangue nelle vene. Lo guardai con uno sguardo interrogativo, «dimmi» fu tutto ciò che riuscii a rispondere.

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