La mattina dopo a scuola la situazione non sembrava migliorare. Zayn era fastidiosamente silenzioso e non mi rivolgeva la parola a meno che non fossi io a iniziare il discorso. Durante la ricreazione lui rimase in classe col telefono in mano, e provai a dirgli qualcosa ma lui rispondeva a monosillabi. Così mi alzai dalla sedia e uscii dall’aula per prendere una boccata d’aria. Vidi Niall in lontananza e cercai di fare dietrofront ma era troppo tardi. Mi aveva vista.
«Jess!» sentii chiamarmi.
Mi voltai leggermente e curvai le labbra in un sorriso non del tutto sincero.
«Ti cercavo» aggiunse, avvicinandosi.
«Ah sì?» alzai un sopracciglio, «come mai?»
«Non so» alzò le spalle, «mi mancavi»
Aggrottai la fronte e squadrai attentamente il suo sguardo, «davvero?»
«Certo» rispose, «è così difficile da credere?»
«No, no» sorrisi, «beh eccomi qua»
Ricambiò il sorriso, «ti andrebbe di fare qualcosa uno di questi giorni?»
«Niall..» mormorai, guardandomi intorno.
«Oh certo» fece una smorfia, «Zayn non approverebbe»
«Non è questo» dissi immediatamente, «è solo che non è bel periodo»
«E’ successo qualcosa?» chiese.
«Niente di che, non preoccuparti» replicai, «ti racconterò»
«Perché non oggi?» ridacchiò, «magari davanti a una tazza di cioccolata calda»
Sorrisi, «davvero, Niall, non posso..»
«Va bene» sbuffò, «però siamo amici, giusto? E gli amici possono uscire insieme»
«Lo so» annuii.
«Bene» si inumidì le labbra, «a presto, amica»
Sorrisi di nuovo, lo salutai con la mano e mi voltai per tornare in classe quando vidi Zayn appoggiato al muretto con le braccia conserte.
«Ti sei deciso ad uscire, finalmente» dissi, avvicinandomi a lui.
«Perché non vuoi uscire con Niall?» mi chiese.
Rimasi in silenzio per un po’, «perché non né ho voglia»
«Non credo sia per questo» ribatté.
«Beh, io ti dico di sì» insistetti.
«Puoi uscire con lui» alzò le spalle, «non mi arrabbierò di certo per questo»
«Lo so» sospirai, «è solo che non voglio, basta»
«Beh, allora un altro giorno» disse.
Lo guardai con aria interrogativa.
«Avrai tanto tempo per uscire con lui» fece una smorfia, «io torno a Bradford stasera»
«Oh..» balbettai, «va bene, così sarai più tranquillo e potrai andare a trovare tua madre»
«E tu uscirai con Niall» aggiunse.
«Non uscirò con Niall, smettila» alzai gli occhi al cielo.
«Ma lui sarebbe un fidanzato molto più presente di me, no?» fece un sorrisetto ironico.
«Posso sapere perché mi stai dicendo questo?» sbottai.
«Torniamo in classe, è meglio» la sua espressione si fece seria.
Non dissi nulla e me ne andai. Questo suo atteggiamento mi stava facendo impazzire.
Durante il pomeriggio andai a casa sua, sperando che si fosse calmato.
«Ehi» mormorai, trovandolo in camera sua mentre preparava la valigia.
«Ehi» ripeté, senza nemmeno staccare lo sguardo da quello che stava facendo.
Sospirai, «tra quanto parti?»
«Un’ora» rispose, continuando ad evitare i miei occhi.
«Va tutto bene?» chiesi, timidamente.
«Secondo te?» sbottò, voltandosi verso di me.
«Scusa» alzai le braccia in aria, «domanda stupida»
«No, scusami tu» sussurrò abbassando lo sguardo a terra.
Non dissi nulla e mi avvicinai a lui.
«Ti sto trattando di merda ultimamente» borbottò, «e non lo meriti affatto»
«Va tutto bene» lo tranquillizzai, «sei nervoso per tua madre, e lo capisco»
«Non è solo questo» ribatté.
«Non devi chiuderti in te stesso» continuai, «lo sai che su di me puoi contare sempre»
Non rispose e si limitò a fissarmi intensamente.
«Lo sai che ti amo, vero?» chiese sedendosi accanto a me, «e che qualsiasi cosa accada fra noi questo non cambierà?»
«Sì, lo so» risposi, «perché mi stai dicendo questo?»
«Perché voglio essere sicuro che tu lo sappia» ribatté.
«Io lo so» annuii, «ma mi stai facendo preoccupare»
«No, no» scosse la testa, «devi stare tranquilla»
«Quindi stai per partire..» mi mordicchiai nervosamente il labbro inferiore, «e sai già quando tornerai?»
«Spero presto» alzò le spalle.
«Fammi sapere tutto quello che succede, ok?» posai la mano sopra la sua.
«Va bene» sospirò, e girò lo sguardo altrove.
«Vedrai che si sistemerà tutto» dissi, «tua madre starà meglio e le cose torneranno alla normalità»
«Sappiamo entrambi che non è così che andranno le cose» fece una smorfia.
«Devi essere ottimista» lo incoraggiai mostrandogli un sorriso, «la vita non è fatta solo di cose brutte»
«Tu più di chiunque altro dovresti sapere che in questi casi non si può essere ottimisti» sbottò tutto d’un fiato.
Rimasi impassibile e sentii gelarmi il sangue nelle vene. Si riferiva a mio padre.
«Porca puttana» disse subito prendendo le mie mani tra le sue, «scusami, non volevo»
Non risposi, e abbassai lo sguardo a terra.
«Scusami, non so che cosa mi stia succedendo» Zayn si portò una mano in fronte.
Non dissi nulla ancora una volta.
«Mi dispiace» scosse la testa e si vedeva che gli dispiaceva davvero.
«Sto bene» mormorai.
«Sono un coglione, scusa» sussurrò, «e come se non bastasse adesso partirò di nuovo e ti lascerò sola un’altra volta»
«Non mi importa, lo sai» alzai gli occhi al cielo, «voglio solo che tu vada dalla tua famiglia»
«Invece so che in fondo stai male quando sei qui da sola» disse, «so che stai male ogni volta che parto»
«Lo so, è vero, non posso negarlo» confessai, «ma stavolta è una cosa seria, e voglio che tu vada da tua madre»
«Scusa» ripeté, alzandosi in piedi e camminando nervosamente per la stanza.
«Per cosa?» chiesi.
«Perché non sono il ragazzo che avresti voluto avere» esclamò, «ti sto soltanto facendo star male»
«La smetti di dire così?» sbuffai, «lo sai che non è vero»
«Invece è vero» sbottò, «e ancora non capisco per quale cazzo di motivo tu non mi abbia già lasciato»
Sgranai gli occhi, «perché ti amo» replicai, «e non voglio perderti»
Non rispose e puntò gli occhi sulla valigia.
«Vuoi lasciarmi?» chiesi con voce tremolante, «è questo quello che vuoi?»
«Voglio solo che tu sia felice» rispose.
«Io sono felice con te» esclamai, avvicinandomi a lui.
Zayn abbassò lo sguardo e guardò l’ora sul telefono.
«E’ arrivato il momento» sussurrò ancora con gli occhi puntati sulla valigia, «devo andare»
Le mie gambe iniziarono a tremare, «Zayn..» balbettai.
«Abbracciami e basta» disse, spalancando le braccia.
Non dissi nulla e mi strinsi forte a lui come se fosse l’ultima volta.
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Non possiamo stare lontani.
FanficSi parla di due normalissimi ragazzi, lei Anna e lui Zayn. Due ragazzi apparentemente normali.. con un passato diverso, famiglie poco amate e altre messe al primo posto.. ma tutto cambia fino a quando..