(parte 19)

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«Chi è questo ragazzo biondo? E' carino!» continuò la piccola.
Ebbi un colpetto di tosse, «è solo un amico» risposi.
«Un amico un po' rompipalle» borbottò Zayn, entrando in stanza. Indossava solo un paio di pantaloncini e con un braccio reggeva un asciugamano.
«Sei geloso! sei geloso!» esclamò Safaa. La guardai e scoppiai a ridere.
Zayn alzò gli occhi al cielo, «Tu stai zitta, non capisci un cazzo»
«Non trattarla male» intervenni.
«Se le cerca» borbottò.
Safaa sbuffò e andò in camera di Zayn, chiudendo la porta dietro di sé. 
«Posso sapere cosa vuole ancora?» chiese Zayn, sedendosi accanto a me.
«Chi?» chiesi.
«Quel biondino di merda» rispose.
Non potei fare a meno di sorridere, amavo la sua tenera gelosia.
«Voleva solo chiarire con me» spiegai, «prima abbiamo discusso, ha visto lo sfondo del mio cellulare di me e te, insieme»
«Non capisco che cazzo vuole» sbottò, «tu stai con me, se ne facesse una ragione»
«Ma sì, ormai l'ha capito, tranquillo» alzai le spalle.
«Non mi sembra» brontolò, «visto che ti sta attaccato come una cozza»
«Zayn..» mormorai, incrociando le braccia dietro il suo collo, «sono stufa di discutere sempre e solo di Niall, non pensarci più..»
«E' difficile» scosse la testa.
«Allora ci proverò io a farti distrarre..» sussurrai.
Mi avvicinai lentamente a lui e poggiai le mie labbra sulle sue. Con la mano destra gli scompigliai i capelli e con la mano sinistra iniziai ad accarezzargli il petto nudo. Di colpo mi prese e mi portò seduta sopra di lui. Iniziò a lasciarmi tanti piccoli baci sul collo, mentre con l'altra mano mi scansava i capelli.
Lo feci smettere prendendo il suo viso tra le mani e poggiando nuovamente le labbra sulle sue, iniziando la solita lotta per la dominanza. Lo sentii baciarmi sempre con più foga, ma d'un tratto mi allontanai leggermente.
«Che c'è?» brontolò.
«C'è tua sorella dillà!» esclamai.
«Chissene frega» ridacchiò, tirandomi di nuovo verso di lui. Sorrisi e mi riagganciai a lui, iniziando a mordicchiargli il labbro.
«Allora, come sta andando?» mormorai, a due centimetri dalle sue labbra. 
«Cosa?» rispose.
«Il piano per distrarti» spiegai.
«Direi benissimo» sorrise maliziosamente.
Scoppiai a ridere, «Però adesso devo andare, si è fatto tardi..»
«Devi proprio?» sbuffò.
«Sì, è tutto il giorno che sono fuori casa» sospirai, «poi chi la sente mia madre?»
Sorrise, «va bene, ti accompagno»
«Non serve» alzai le spalle, «torno a piedi, faccio una passeggiata»
«Scherzi?» esclamò, «pensi che ti lascerei andare in giro di sera nel buio tutta sola?»
Sorrisi, «grazie»

La mattina dopo, a scuola, Zayn arrivò dieci minuti in ritardo come sempre. 
«Con chi l'hai lasciata Safaa?» gli chiesi, sottovoce, durante la prima ora di lezione.
«E' a casa da sola» alzò le spalle.
«Non hai paura a lasciarla sola?» chiesi.
«Non ho altra scelta» borbottò.
Rimasi in silenzio.
«E sabato ho anche la partita di calcetto» brontolò, «come faccio?»
«Io verrò a vederti» sorrisi, «potrei portare Safaa con me»
«Lo faresti?» chiese.
«Certo» risposi.
«Amore mio lei..» sorrise.
Sorrisi e gli afferrai la mano, sotto il banco.

Alla fine delle lezioni, salutai Zayn e mi incamminai verso casa, come sempre. 
«Jess» sentii una voce alla mie spalle.
Mi voltai e vidi Niall.
«Hei!» risposi.
«Perchè non mi hai risposto ieri?» chiese, avvicinandomisi.
«Scusa, io..» feci una pausa, «mi sono dimenticata»
«Eri con lui, vero?» chiese.
«Anche se fosse? Farebbe la differenza?» sospirai.
«Vabbè, ho capito» borbottò, e fece per andarsene, ma lo fermai.
«Che hai?» chiesi.
«Io niente, tu invece?»
«Non ho niente nemmeno io, Niall» dissi, «non capisco perchè ci rimani male se sai benissimo che sto con Zayn»
«Non posso farne a meno» scosse la testa.
Rimasi in silenzio, non sapevo più cosa dire.
«Sabato vieni alla partita di calcetto?» chiese.
«Mh, sì» risposi, «ci sarai anche tu a guardare?»
«Veramente io giocherò» rispose.
«Oh, davvero?» accennai un sorrisetto.
«Sì» annuì, «nella squadra avversaria al tuo ragazzo»
Il mio sorriso si spense in un attimo.

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