Capitolo 1

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Quante volte, quando si è bambini, si sogna di diventare qualcuno o qualcosa che faccia la storia, qualcuno di cui la gente parli...si brama la fama e si desidera lasciare il segno indipendentemente dalle modalità con le quali qualcuno riesce nel proprio intento.
Al contrario dei bambini che vogliono fare i calciatori, e delle bambine che sognano di diventare modelle o attrici io ho sempre avuto solo un unico sogno: aiutare le persone. 
Molto spesso, nel corso degli anni accademici mi sono posta la domanda "cosa posso fare per aiutare le persone nel modo giusto? E se sapessi come fare, ci sarebbe un modo giusto?"

Non ho trovato facilmente risposta al mio quesito interiore, ma quando i miei genitori si sono separati, ho subito un trauma simile ad un violento scossone che mi ha catapultata in un mondo che non mi faceva stare bene...era un posto buio e silenzioso costituito da mura invalicabili. Non parlai per così tanto tempo avvolta nel mio silente grido di aiuto, che mia madre fu costretta a rivolgersi ad uno specialista. E fu conoscendo la dottoressa Robins che trovai la forza nascosta dentro di me di reagire.
Mi disse che il buio erano le mie paure più recondite, che il silenzio rappresentava la mia richiesta di aiuto e che le mura rappresentavano il mio scudo invisibile creato apposta per difendermi dalle successive tempeste che avrebbero arenato la mia nave lasciandomi inerme. La dottoressa Robins mi insegnò come imparare ad andare contro corrente combattendo contro le onde avverse che cercavano di annientarmi facendomi così trovare il mio porto sicuro.

Fu così che capii che nella vita avrei voluto essere una dottoressa Robins per molte Norah.

"Norah, anziché continuare a fissare il vuoto davanti alla tua figura allo specchio puoi venire ad aiutarmi? Questa dannata cerniera è difettosa"

Mi ridesto dai miei pensieri tornando al presente notando che effettivamente la mia migliore amica non ha poi tutti i torti: mi sono piazzata davanti allo specchio con l'intenzione di sistemare il vestito e cercare di farlo magicamente diventare più lungo, e mi sono invece ritrovata catapultata nel passato dimenticandomi di non essere sola.

Mi volto trovando la figura goffa ma decisamente attraente della mia migliore amica avvolta in un tubino color mattone con uno scollo a V che lascia ben in vista il suo balconcino prosperoso rendendola sinuosa e bellissima.

Sorrido nel vederla "lottare" in uno scontro a dir poco violento che pare porre in netto vantaggio la cerniera

Mi avvicino a lei sostituendo le sue mani con le mie sollevando lentamente l'arma del delitto quasi sfiorato se non fossi intervenuta, mentre la ragazza bionda sbuffa sonoramente affannata per lo sforzo, l'impegno e la dedizione intraprese per la buona riuscita di una missione fallita.

"Ma come fai ad essere sempre così pacata? C'è qualcosa che ti turba nella tua vita?" Chiede una volta finito di chiuderle la cerniera sul fianco

"Grazie" borbotta ancora scocciata voltandosi verso lo specchio per potersi ammirare

"La pacatezza è un'arte amica mia, ed io non sono affatto un'artista. Sono una comune mortale dotata però di un intelletto abbastanza sviluppato che mi permette di comprendere e selezionare il momento in cui bisogna tirare fuori gli artigli e quando invece ritirarli" ribatto piazzandomi dietro di lei posandole le mani sulle spalle e facendo sporgere la mia testa su una di esse sorridendole dolcemente

Emily di rimando alza gli occhi al cielo prima di lasciarmi una pacca amichevole sulle mie mani

"Bene non artista dotata di un intelletto sviluppato...andiamo a festeggiare! Da domani dovrai sottostare a parecchi ordini" si prende gioco di me staccandosi da me per afferrare la borsetta e avvicinarsi alla porta della nostra stanza

Lancio ancora una veloce occhiata alla mia figura davanti allo specchio battendomi il cinque per il lavoro fatto.

Il tubino bianco mi scivola sulle curve enfatizzandone le forme magre ma piene ed armoniose, i capelli leggermente mossi che cadono morbidi sulle spalle incorniciano il mio viso candido provvisto di un leggero strato di trucco, il quale mette in risalto maggiormente le mie labbra carnose con un rosa tenue ma di impatto che ne evidenzia i contorni e le riempie.

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