Capitolo 15

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Mi massaggio le tempie sfinita mentre sono appoggiata alla stipite della porta della camera dove dorme ancora una Emily apparentemente serena ma leggermente imbronciata: espressione tipica di quando è in un sonno profondo ma non ristoratore

Ho passato la notte quasi in bianco, Emily non ha fatto che scalciare e biascicare parole senza senso ed il mio mal di testa dovuto al pianto liberatorio avvenuto tra le braccia di Dylan, di cui ancora mi vergogno, non ha aiutato a rendere quelle poche ore di possibile sonno in alcun modo piacevoli.

Le lancio ancora una rapida occhiata prima di allontanarmi a piedi nudi per scendere al piano di sotto a preparare un caffè

Ho sentito Dylan uscire di casa molto presto, e contando che al momento sono solo le sei di mattina, direi che non abbia affatto chiuso occhio.

Dopo che sono scoppiata a piangere tra le sue braccia nessuno dei due ha più detto una parola. È stato lì a cercare di confortarmi come meglio poteva, accarezzandomi e sussurrandomi uno "sh" avvolgente e tranquillizzante

Non mi sono mai lasciata andare in questo modo nemmeno quando ero avvolta dalla solitudine. Non ho mai permesso alle emozioni di travolgermi e rendermi dipendente da esse, semmai il contrario. Ho sempre cercato di domare tutto ciò che reputavo deleterio per la mia mente. Eppure ieri sera non so cosa sia scattato davvero, probabilmente ho solo accumulato troppe emozioni insieme e non ho saputo cosa farmene.

Posso stare qui ad inventarmi tutte le scuse del mondo ma la verità intrinseca che spinge per venire a galla è che Dylan ha su di me un potere che non riesco a tenere a bada. Mi lascio completamente travolgere dal suo carattere ostinato e prestante, dal suo fisico marmoreo che mi trasmette protezione.

Protezione...un termine che non ho mai usato perché non ho mai avuto una figura paterna che mi facesse sentire al sicuro. Ho sempre dovuto contare sulle mie forze nonostante mia madre sia una donna forte e di carattere, proprio come me. Ma bisogna tener conto che mia madre dall'oggi al domani si sia trovata a dover fare da padre e da madre e allo stesso tempo ha dovuto trovare un modo per sostenerci economicamente e non perdere la stabilità con cui abbiamo sempre tirato avanti nel periodo in cui papà viveva con noi.

È vero che conosco Dylan solo da qualche settimana ma è innegabile la capacità cognitiva che riusciamo ad esercitare l'uno sull'altro.

Lui riesce ancora a mantenere lucidità e a non esporsi mai troppo: mi confida esattamente quello che decide lui di riferirmi, mai una parola in più. Mentre io mi lascio completamente trasportare dalla tempesta che si innesca dentro di me quando lui è nei paraggi

Sbuffo frustrata avvicinandomi all'isola della cucina del protagonista indiscusso dei miei innumerevoli pensieri e mi acciglio quando con la coda dell'occhio noto un post-it giallo che ieri sera sono certa non ci fosse

Mi piego aguzzando la vista incuriosita dalla scrittura ordinata e lineare rendendomi conto solo dopo avergli dato una veloce occhiata, che si tratti di un messaggio lasciato da Dylan che mi avvisa di essere uscito a correre e che rientrerà per le sei e mezza con la colazione calda

Quel ragazzo non rinuncia a farsi una dose abbondante di sport nemmeno dopo una serata così burrascosa

Una parte di me è sollevata di non averlo nei paraggi così in fretta perché dopo quello che è successo ieri sera non so come potrei guardarlo nuovamente negli occhi come se nulla fosse. L'altra parte di me invece, quella più irrazionale e scapestrata che non si decide a lasciare da parte la liceale che è in me, brama di potersi scontrare nuovamente con quella foresta incontaminata che sono i suoi occhi, perché in qualche modo ho imparato a convivere con quel ragazzo estroso dal carattere irascibile; e nonostante faccia fatica ad ammetterlo, la sua presenza inizia davvero ad essere una dose sana di positività nella mia vita.

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