Continuo a fissare ininterrottamente il fascicolo del maggiore Bay con una tale attenzione da rimanere persino stupita della minuziosità con la quale sia ora a conoscenza di ogni dettaglio che riguardi la sua vita, cosa che effettivamente mi fa sentire leggermente pazza. Ma quello che mi stava senza dubbio mandando fuori di testa era il fatto che, al contrario di tutti gli altri fascicoli a cui avevo dato un'occhiata, il suo fosse effettivamente sprovvisto di un profilo psicologico dettagliato.
Avevo richiesto un chiaro profilo psicofisico dei miei pazienti che fossero matricole o meno ma il fatto che "casualmente" proprio le informazioni dettagliate che riguardassero Dylan riguardanti ad esempio le sue missioni ed il suo operato in campo in Afghanistan fossero inesistente sul file, chiaramente non mi tornava, facendomi cosi insospettire ed incuriosire ancora di più.
Dannazione sono una psicologa ma sono anche una donna incline a certi fascini, ed era chiaro che quell'ufficiale tutto muscoli, cervello e testosterone stesse attizzando in maniera totalmente impudica ed insana la mia mente rendendomi quasi sprovvista della professionalità che mi ha sempre contraddistinto nel mio campo e che mi aveva quindi portato a conseguire il meritato posto di lavoro ambito e sudato.
Mi appoggio allo schienale della mia sedia sbuffando ed infilandomi le mani tra i capelli prima di trasalire sentendo qualcuno bussare in modo burbero
"Avanti" gracchio tentando di ricompormi
Sollevo lo sguardo trovandomi di fronte l'ultima persona che avrei voluto vedere ora...soprattutto notando la sua faccia contrariata e pronta a sputare sentenze.
"Come hai osato?"
Ecco appunto...
"Chiudi la porta e abbassa la voce. Non siamo a casa" lo ammonisco subito poggiando i gomiti sulla scrivania
Ho passato almeno due ore con il naso tra i fascicoli dei miei papabili pazienti e sono davvero distrutta. L'ultima cosa che mi serviva era avere il generale Davis infuriato nel mio ufficio. Ma sapevo che prima o poi, (più prima), sarebbe venuto a reclamare il mio rispetto data la mia negligenza.
"Faccio quello che voglio, sono un generale e sono anche tu..."
Non lo lascio terminare che mi sollevo furiosa sbattendo le mani sulla mia scrivania nuova di zecca zittendolo e facendolo trasalire
"Non osare! Sai perfettamente che non devi dire niente di questa storia quando siamo tra queste mura e quello che decido di fare nella mia vita e nell'ambito lavorativo non ti riguarda" ormai ho perso la pazienza anche io e non riesco nemmeno a preoccuparmi di qualcuno che possa sentirci facendomi così scoprire
L'uomo prestante sulla cinquantina ma dal portamento rigido ed imperscrutabile a cui sono ormai abituata cede e sbuffa calmandosi e andandosi a sedere di fronte a me facendo così retrocedere anche me.
"Non pensavo avresti osato così tanto...non ti credevo capace di un tale affronto. E soprattutto non mi aspettavo che Hamilton acconsentisse con così tanta leggerezza" cerca di spiegare affranto ed ormai arreso di fronte ad una disfatta preannunciata e confermata dal mio comportamento
Chiudo il fascicolo di Dylan affinché non si faccia gli affaracci miei come al solito e mi rilasso mantenendo però uno sguardo duro e accusatorio a cui ormai anche lui non fa più caso
"Non pensavi? Ma davvero? Hai di fronte a te ciò che TU hai creato. E lascia fuori dalla questione Hamilton." rispondo piccata mettendo con un gesto stizzito un ciuffo di capelli dietro l'orecchio
Il generale Davis solleva lo sguardo guardandomi con stupore e con risentimento prima di addolcirsi leggermente cedevole
"Hai ragione ma speravo che tua madre..."
"Che mia madre cosa? Credevi che con me bastassero due moine e qualche sorriso di cortesia in più per ammorbidire la corazza di cemento armato che mi sono costruita intorno? Ho passato anni sentendomi il nulla e ora voglio emergere per ciò che sono IO, per ciò che ho costruito ed ottenuto con le mie sole forze e non ti permetterò di distruggere tutto quello per cui ho sudato per un tuo stupido capriccio di uomo ferito nel proprio orgoglio!" Concludo urlando e puntandogli il dito contro i modi accusatorio
STAI LEGGENDO
Above water
Chick-Lit[COMPLETA] Una lotta tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato Tra il dolore e la ricerca di una felicità precaria Tra consapevolezze ed arrendevolezze Una lotta contro il tempo, contro il dolore e mura invalicabili di una sofferenza ed un vuoto...