Capitolo 7

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4 anni prima...

"Cosa vuoi fare da grande?"
"Cosa?" Domando confusa al ragazzo sdraiato al mio fianco sul prato avvolto dal buio della notte con solo la luna piena ad illuminare il suo viso ormai diventato quasi quello di un uomo maturo e dannatamente bello

"Oh dai sono serio piccola...cosa vorresti diventare da grande?" Insiste ancora spostandosi sul lato per poter incastrare le sue iride chiare nelle mie scure

"Dave sto già diventando ciò che voglio..." sospiro
"E come fai ad avere la certezza assoluta che questo sia davvero ciò che vuoi?" soffia piano avvicinando il suo viso al mio e posando la sua mano calda sulla mia guancia per confortarmi

Alzo gli occhi al cielo stremata dalle sue domande continue

"Non dovrei essere io quella che fa le domande e tu quello che risponde?" Lo ammonisco sorridendo dolce non resistendo poi alla tentazione di spostare il ciuffo scuro che gli è ricaduto sulla fronte in modo disordinato

Il ragazzo al mio fianco ridacchia mordendosi poi il labbro per cercare di ricomporsi

"Si ma stasera voglio sentire la tua voce"
"Adulatore" sbuffo ridendo
"Forza rispondi doc"
"Non sono ancora una dottoressa smettila di chiamarmi così"
"E tu smettila di lamentarti e rispondimi" continua lui lasciandomi senza via di scampo

"Lo so perché quando mi immagino tra quattro anni mi vedo dietro una bella scrivania, vestita di tutto punto, piena di fascicoli da sfogliare e nuovi profili da imparare...sono certa sia quello che voglio nella vita perché aiutare gli altri mi fa stare bene. Sapere di poter diventare l'àncora di qualcuno, è l'aspirazione più grande a cui punto" concludo spiegandogli il mio punto di vista

Non dice nulla ma sorride e sembra acconsentire, quasi come se fosse soddisfatto della mia spiegazione

"Vieni qui doc" dice poi afferrandomi per i fianchi per farmi salire in braccio a lui

Poso le mani sul suo petto e fisso i miei occhi nei suoi avvicinandomi al suo viso lentamente lasciando che i miei capelli ci coprano dalla luce della luna lasciandoci in una penombra silenziosa e ristoratrice, permettendo così solo alle nostre anime ed ai nostri sguardi di fare da spettatori ad un bacio lento ed intenso che mi avrebbe accompagnato per il resto dei miei giorni...a volte come incubo, altre volte come il più bello dei sogni.

Presente...

"Tram o treno?"

Mi ridesto dai miei pensieri lasciando il panino che mi stavo preparando incompleto e mi volto a guardare la mia migliore amica non che mia coinquilina

"Che?" Le chiedo confusa mentre lei fa il suo ingresso in cucina coi suoi calzettoni anti scivolo per sedersi sullo sgabello di fronte a me

"Dico...sei stata investita da un tram o da un treno? Hai un faccia che film horror spostati proprio" commenta ilare posando il gomito sul piano e appoggiando il mento sul suo pugno

"Giuro che in un'altra vita probabilmente avrei riso ma oggi non sono proprio dell'umore" ammetto mortificata nel vederla perdere il suo sorrisino furbo che amo di lei

"Che succede Enne? Il tuo mal umore ha per caso a che fare per l'ennesima volta con il tuo bellimbusto?" mi chiede la mia migliore amica

Sbuffo e mi accascio sullo sgabello lasciando che Em mi stringa la mano nella sua sempre calda e accogliente.

Non posso fingere che la discussione con Dylan non mi abbia smossa...perché sarei la peggiore delle bugiarde.

Una litigata come quella mi è servita più di quanto potessi immaginare per iniziare a conoscerlo bene e soprattutto a capirlo.

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