Capitolo 22

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"E se gli regalassi una pistola?"
Mi volto di scatto facendo fare al mio collo un crack alquanto terribile

"Una pistola? Ad un ingegnere informatico? E poi...UNA PISTOLA Em? Fai sul serio?"

Domani sera è il compleanno di Andrew, evento a cui siamo stati invitate sia io che la mia migliore amica.

Emily ha avuto la bella idea di dirmelo solo di ritorno dal lavoro quando era a conoscenza di questa cosa già da giorni e quindi ora eccoci qua, in cucina, a stilare una lista di possibili regali per i 24 anni del ragazzo dei lapislazzuli.

È davvero disorganizzata e ora posso dire essere anche una pazza in libertà. Non che non ne avesse già dato prova...ma un conto sono le cazzate divertenti, un altro conto è pensare di regalare al suo quasi fidanzato (definito così da lei), una pistola.

Emily mi fissa come se quella ad aver detto una stupidaggine fossi io e si volta sbuffando

La seguo a ruota sbuffando a mio volta fino a quando la notifica di un messaggio sul mio cellulare mi fa scattare sull'attenti

Lo afferro velocemente prima che la mia amica si fiondi con violenza, curiosa come una scimmia impazzita

Le faccio la linguaccia e abbasso lo sguardo sullo schermo sentendo subito il cuore accelerare un po' quando vedo il nome di Dylan su di esso

Prendo un profondo respiro e sblocco il telefono aprendo il messaggio

Oggi a lavoro non ci siamo visti per niente perché Dylan aveva una sessione di addestramento con la sua squadra lungo la costa, ma siamo rimasti in contatto via messaggio. Nulla di eclatante ma già sapere che oggi non è sparito mi rincuora e mi fa credere che per lui non sia stato qualcosa da niente quello che abbiamo condiviso ieri sera.

"Ehi bellezza...sei troppo impegnata o mi puoi concedere 5 minuti al telefono?"

Sorrido come una scolaretta schiaffeggiando l'aria per attutire i versi ridicoli della mia coinquilina concentrata a prendermi in giro

"Pensa a qualcosa di intelligente anziché fare la stupida Em...il ragazzo è il tuo,devi essere tu quella a doverci mettere maggior impegno" la ammonisco lanciandole un'occhiata furtiva

"Devo andare a fare una telefonata, quando torno voglio una lista intelligente e LEGALE chiaro?" Continuo alzandomi dalla sedia ed uscendo dalla cucina dopo aver sentito altri lamenti fastidiosi della bionda

Esco dalla conversazione con il soldato ed entro nella rubrica per trovare il suo contatto e chiamarlo facendo gli scalini due a due per raggiungere la mia stanza rapidamente mentre porto il cellulare all'orecchio

Dopo due squilli la sua voce baritonale fa capolino dall'altra parte della linea

"Sembra quasi tu stessi aspettando solo di sentirmi dottoressa"

Sorrido percependo il suo anche se attraverso un telefono

"Qualsiasi cosa in questo momento sarebbe gratificante. Emily mi sta assillando da tutto il pomeriggio quindi qualsiasi possibile evasione è gradita. Sei stato fortunato ad essere stato il primo" lo provoco raggiungendo la camera e chiudendomi la porta alle spalle per lasciarmi poi andare sul letto con un tonfo silenzioso

Lo sento ridacchiare sommessamente

"Sarò qualsiasi cosa tu voglia"

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