Capitolo 53

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Alice's pov

La mattinata in Istituto passa velocemente, seppure il mio cervello non riesca a concentrarsi per più di dieci minuti di fila.

Le parole della Manes continuano a rimbombarmi in testa e nessuna delle ipotesi che elaboro riesce a spiegarmi il silenzio di Claudio a riguardo.

E ora?

Che cosa dovrei fare?

Andare da lui e dirgli che Andrea mi ha raccontato tutto e che quindi mi fido di lui?

No, equivarrebbe ad un suicidio.

Il suono del cellulare interrompe i miei pensieri mentre lo cerco alla cieca sotto i tomi di tossicologia applicata all'ambito forense, rivelando il numero di Calligaris sul display.

"Ciao Alice" mi saluta, giovale e apparentemente di buon umore "Ho saputo che Claudio sta iniziando a riprendersi!"

"Sì, in effetti, sì. Sta decisamente tornando quello di una volta" confermo, non tanto per la salute fisica quanto per la sua innata capacità di essere uno stronzo ineguagliabile.

"Sono contento" risponde ignorando i miei sottintesi "Però non è per Conforti che ti ho chiamato"

"È successo qualcosa?"

"Non ancora, ma succederà" dice restando vago "Sei libera per pranzo?"

"Sì, credo di sì" azzardo.

"Molto bene. Allora ti passo a prendere verso l'una: mangiamo un boccone e ti spiego tutto"

"Una piccola anticipazione?" domando curiosa.

Lui me la nega ma insiste sul fatto che non devo preoccuparmi.

Se non altro almeno ho qualcosa a cui pensare per queste ore che non sia Claudio.






"Ho bisogno del tuo supporto questo pomeriggio" mi dice, lo sguardo implorante di chi non vorrebbe mai sentirsi dire di no.

"Perché?"

"Perché tu sei decisamente più empatica di qualunque altra persona io conosca..."

Infilzo un altro paio di rigatoni alla gricia sulla forchetta mentre attendo che il VQA si sbottoni abbastanza per farmi capire qualcosa.

"Siamo riusciti a rintracciare Monica Bellanzoni" sgancia la notizia come se stesse raccontando una cosa da nulla, mentre nella mia testa esplode un concerto di domande che non ho la pazienza di trattenere.

"Davvero? Dove? Quando?"

"Calma, Alice" sorride mentre mi fa segno con le mani di rallentare "Andiamo con ordine"

Si sistema meglio sulla sedia dopo essersi pulito i baffetti con il tovagliolo, visto che ha già ingurgitato tutta la sua razione di pasta.

"Dopo la confessione di Annamaria le abbiamo chiesto di metterci in contatto con la sorella" spiega con semplicità "Ovviamente lei non voleva e sosteneva che probabilmente non sarebbe servito, dato che Monica non la prendeva più di tanto in considerazione, nonostante si fossero incontrare diverse volte da quando lei era tornata a Roma. Alla fine, spinta dal suo avvocato che le ha consigliato di dimostrarsi collaborativa, siamo riusciti a contattarla"

Fa una lunga pausa, durante la quale deve ringraziare che sto masticando e quindi mi trovo impossibilitata ad aprire bocca.

"Abita in un piccolo appartamento in periferia, l'unico che forse poteva permettersi di affittare o forse quello in posizione più comoda per ciò che le interessava maggiormente" continua, alimentando la mia curiosità "il palazzo è a sole due fermate di metro dalla scuola in cui è iscritto Piero Di Blasio. Forse lo aveva scelto proprio per quel motivo"

L'allieva 3 - Il tempo di un battitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora