Capitolo 20

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Claudio's pov
La mia gamba oscilla nevroticamente su e giù, come impazzita.
Il tacco delle mie scarpe eleganti, tirate a lucido, picchietta contro il pavimento creando un sottofondo alla strana e penetrante atmosfera surreale che invade lo studio della nuova direttrice.
Sono seduto su una delle due solite poltroncine davanti alla scrivania di Andrea, che per l'occasione sono diventate quattro, accanto ai miei colleghi.
Sembra una riunione di condominio e, non conoscendo il vero motivo di questa convocazione, mi sento leggermente a disagio.
A mio sostegno posso dire che nemmeno i miei colleghi sembrano essere più sereni: Anceschi non sa dove posare lo sguardo, Beatrice pare in preda ad una riflessione mistica fra sé e sé mentre Valeria, seduta proprio accanto a me, sembra scrutare tutti con la sua solita aria superiore ma in fondo anche lei non sa cosa aspettarsi.
L'unica nota di tranquillità è data da Paul Malcomess, il solo ed unico vero Supremo, in piedi accanto alla poltrona della Manes con la sua aura che trasuda compostezza ed imperturbabile flemma.
"Vi ho convocati qui per parlarvi di qualcosa di molto importante" annuncia lei, rompendo il silenzio "Come molti di voi sapranno, prima di essere assegnata qui a Roma, ho avuto l'onore di essere vicedirettrice dell'Istituto di Medicina Legale dell'Università Descartes di Parigi"
Il modo in cui enfatizza l'accento francese sul nome della facoltà è quasi irritante, ma in fondo deve pur dar sfoggio delle sue origini per metà parigine, di cui presumo vada molto più fiera rispetto a quelle italiane.
"Ho recentemente contattato proprio il direttore del mio vecchio Istituto, il professor Pierre Lefebvre, un luminare nel campo dell'anatomia patologica, di cui certamente avrete già sentito parlare"
Me lo ricordo perfettamente: un signore distinto ma con pochi capelli, color grigio topo, ed un paio di occhialini tondi portati su un naso importante.
Ho avuto il piacere di incontrarlo al congresso di New York di un paio d'anni fa, quello in cui aveva partecipato anche Lara. Ho un ricordo molto vivido di quell'occasione perché è stata l'ultima priva di implicazioni personali importanti. Il successivo, quello che tenderei a definire come 'IL CONGRESSO', ha irrimediabilmente mutato il mio personale rapporto con i dibattiti internazionali di medicina legale.
"Mi sarebbe piaciuto molto creare una nuova opportunità per ridare smalto a quest'istituto e renderlo un'eccellenza, più di quanto già non sia" ci tiene a precisare, come a voler rattoppare quello che sembrava un tentativo di sminuire l'importanza di questo posto "Quindi ho proposto una collaborazione con l'università di Parigi e, con mio sommo piacere, Lefebvre ha accettato entusiasta"
"Una collaborazione?" domando io sperando che fornisca ulteriori dettagli utili ad inquadrare più chiaramente la situazione.
"Esattamente. L'obbiettivo è quello di proporre dei progetti innovativi che coniughino l'innovazione teorica con le metodologie di laboratorio più avanzate, al fine di ottenere fondi di ricerca per il nostro Istituto. Da questo punto di vista l'università di Parigi investe molto ed uno dei vostri progetti potrebbe essere finanziato. Inoltre Lefebvre mi ha confidato che è in cerca di una persona che si occupi proprio di ricerca, di gestione dei finanziamenti e delle risorse che possono essere investite per portare avanti nuove idee all'avanguardia.
Per questo vi ho coinvolti: credo che ognuno di voi, con le proprie peculiarità, potrebbe ricoprire perfettamente questa carica. Si tratterrebbe di gestire le risorse non solo del nostro Istituto ma anche quelle di Parigi, in una collaborazione fra l'Italia e la Francia: una mansione che offre nuovi stimoli professionali e che può dare slancio alla vostra carriera"
Effettivamente sarebbe una grande occasione soprattutto per avere maggior risalto internazionale, anche in vista dei prossimi congressi di quest'anno e non solo.
"Data la portata eccezionale di quest'opportunità, io e la dottoressa Manes abbiamo ritenuto fosse giusto coinvolgere i docenti migliori del nostro organico... ed eccovi qui" interviene Paul "Allo stesso modo vorremmo diventasse un'occasione formativa anche per le persone più giovani, non solo una mera competizione fra di voi"
"Perciò ad ognuno di voi verrà affidato uno specializzando, che sarà parte integrante del progetto e che dovrà collaborare nella realizzazione vera e propria. Il progetto vincitore sarà presentato non solo qui, ma anche a Parigi e ovviamente il vostro collaboratore vi seguirà in territorio francese" spiega Andrea squadrandoci attentamente "Il professor Lefebvre verrà in visita a Roma trattenendosi il tempo necessario per valutare le vostre proposte ed avviare la realizzazione dei progetti. Noi ovviamente siamo molto orgogliosi di poterlo ospitare nel nostro Istituto"
"Ma certo che lo siamo!" si esalta Valeria, prendendo la parola per la prima volta da quando siamo entrati qui dentro.
"Molto bene, apprezzo il vostro entusiasmo" cinguetta la Manes "Ora vi diremo i nomi degli specializzandi che abbiamo selezionato. Per ovvie ragioni abbiamo teso ad escludere quelli del primo anno che, a meno di geniali capacità, hanno un bagaglio lavorativo troppo ristretto per prendere parte ad un lavoro simile.
Le nostre scelte sono ricadute sulla dottoressa Lara Proietti, sul dottor Paolo Macrì, su Erika Lastella, viste le pregevoli qualità che ha dimostrato di avere, nonostante sia qui da meno tempo..."
Sul pregevoli avrei qualcosa da ridire ma taccio, onde evitare discussioni inutili ed inopportune.
"...e per finire abbiamo in squadra anche la dottoressa Alice Allevi"
Mentirei se dicessi di non aver sperato di sentire il suo nome uscire dalla bocca di Andrea.
In fondo il laboratorio è il campo dove rende di più ed escluderla, magari a favore di qualche altro specializzando più giovane, sarebbe stato un vero peccato.
Inoltre potrebbe essere l'occasione giusta per impegnare la testa su qualcosa che non sia la caccia ad Antonio Ferretti: lo svago sicuramente non potrà che farle bene.
"Ovviamente comunicheremo anche agli specializzandi la presenza di questa opportunità ma prima volevamo essere sicuri che ognuno di voi fosse intenzionato a prenderne parte" afferma Malcomess "Nessuno è obbligato a partecipare e la medesima cosa varrà anche per gli specializzandi, perciò se qualcuno non se la sente può decidere adesso di venir meno a quest'impegno"
Ovviamente, come prevedibile, nessuno di noi ha intenzione di rinunciare ad un'offerta così ghiotta.
"Siamo consapevoli che ognuno di voi avrà, inevitabilmente, una preferenza fra i vari specializzandi ma, per garantire la più totale imparzialità, abbiamo deciso che non sarete voi a decidere il vostro collaboratore" spiega Andrea.
Se Alice fosse qui direbbe che due buone notizie in un giorno solo non sono possibili. Ed infatti la prima cattiva è appena arrivata.
Hanno perfettamente ragione ma in fondo speravo di poter avere facoltà di esprimere almeno una preferenza. Dallo sguardo deluso dei mie colleghi deduco che lo stesso pensiero sta attraversando la mente di tutti.
"Non saremo nemmeno noi a decidere" ci tiene a precisare il Supremo "né tantomeno gli specializzandi stessi"
"Estrarremo a sorte i team, un docente ed uno specializzando, in modo del tutto casuale. Domani pomeriggio presenteremo il progetto a tutto l'Istituto in aula magna e nello stesso frangente provvederemo anche alle estrazioni. Direi che è tutto, potete andare"
Mi alzo e quando sto per varcare la soglia della porta, dopo tutti miei colleghi, la voce di Andrea mi richiama.
"Claudio, potresti aspettare un istante? Avrei bisogno di scambiare due parole"
"Problemi con gli esiti delle analisi di ieri?" domando tornando sui miei passi.      
"No, quelle erano chiarissime" risponde mentre Paul si congeda e ci lascia soli "Volevo parlarti a riguardo di Lefebvre..."
"E perché in privato?" chiedo scettico.
"Perché si tratta di qualcosa che riguarda principalmente te, per non dire unicamente"
Non capisco.
Mi metto di nuovo a sedere, poggiando le mani sulla scrivania: "Dimmi tutto, allora. Ma purtroppo ho poco tempo, dovrei tornare a sbrigare un po' di pratiche accumulate, perciò se puoi andare dritta al punto te ne sarei grato"
"Certamente, non ho intenzione di farti perdere tempo prezioso" dice con un sorriso che stento a riconoscere come completamente sincero "Ho lavorato parecchi anni con Pierre, a Parigi. Posso sostenere sinceramente di conoscerlo bene"
Annuisco, incapace di prevedere dove voglia arrivare.
"È un professionista eccezionale e perfezionista, al limite dell'ossessione" sottolinea "Poche sono le cose che davvero non tollera, fra queste i favoritismi"
"Per quale motivo me lo stai riferendo? Apprezzo la tua trasparenza nei miei confronti ma non ne comprendo la ragione..." la interrompo.
"Vedi, quando arriverà qui avrà parecchio tempo per analizzare non solo i progetti ma anche l'operato di tutti voi, docenti e specializzandi, e soprattutto sarà curioso di conoscere i rapporti professionali che legano le varie personalità all'interno dell'Istituto. Adora leggere i fascicoli di vecchi casi ed analizza sempre i collaboratori preferiti di ogni medico legale. È solito dire che dall'equipe con cui lavora è possibile dedurre moltissimo sulle sue capacità"  
Resto in silenzio, in attesa.
"Se posso parlare in completa sincerità penso che tu sia uno dei più titolati per ricoprire il ruolo in palio e so anche che il tuo curriculum piacerà molto a Lefebvre. Dopo la tua rinuncia alla cattedra di Washington credo che tu debba lottare con le unghie e con i denti per questa possibilità perché raramente la vita presenta una seconda occasione, figurarsi una terza. Non puoi permetterti di fallire" spiega senza mezzi termini "A meno che restare qui a fare il medico legale per il resto dei tuoi giorni non sia la tua più alta aspirazione... Quello che voglio dirti è che, dai rapporti dei casi dell'ultimo anno, si evince che in tutti gli incarichi ricevuti tu hai sempre collaborato con la dottoressa Allevi. Non c'è nulla di male in questo ma a volte la malizia è negli occhi di chi guarda. E di malizia Lefebvre ne ha tanta"
"Io collaboro con chi reputo sia all'altezza di affrontare e risolvere determinati casi. E alle mie autopsie prendono parte quasi tutti gli specializzandi perciò non vedo dove sia il problema"
"Il problema è che la dottoressa Allevi, per quanto sia valida e competente, non appare a primo acchito come la migliore studentessa di quest'Istituto. Ci vuole tempo per comprendere le sue doti e la passione che la anima: prima di allora temo che Pierre possa considerare questo tuo comportamento come un favoritismo nei confronti della tua allieva, magari perché tu sei il suo relatore oppure per qualche altro motivo..."
Non conclude la frase ed il sottinteso lascia spazio a grandi possibilità interpretative.
Ma resta il fatto che non ho mai favorito Alice in nessun modo. A volte l'ho aiutata a tirarsi fuori da guai, è vero, ma non lavorerebbe con me se non fosse qualificata per farlo.
"Non intendo accusarti di fare favoritismi perché non credo sia vero, da quanto ho potuto accertare in questo mio primo periodo di permanenza qui. Ti consiglio solo di fare attenzione quando il direttore dell'istituto di Parigi sarà a Roma. Potresti portare qualcun altro a fare i sopralluoghi con te, ad esempio, giusto per non dare adito a malintesi. Come ti ho già detto sarebbe un peccato sprecare una tale opportunità per una leggerezza come questa"
"Lo terrò a mente" commento lapidario anche se dalla sua espressione sembra davvero essere preoccupata per una possibile malinterpretazione della realtà.
"Molto bene" commenta distendendo le labbra in un sorriso "Ora puoi tornare alle tue occupazioni, credo di averti detto tutto"
Annuisco alzandomi dalla poltroncina e sparendo rapido dietro la porta.
È una sensazione strana quella che improvvisamente mi grava nel petto, come se ci fosse qualcosa di sbagliato in tutto questo.
Nel discorso della Manes, nella sua insistenza a voler per forza elogiare il mio operato, cosa che mi inorgoglisce molto ma al tempo stesso mi rende perplesso sulla veridicità delle sue parole.
Tecnicamente non c'è motivo per cui dovrebbe mentirmi.
Potrò anche aver fatto colpo su di lei, dato il mio innegabile fascino, ma da qui a volersi immischiare nel modo in cui svolgo il mio lavoro, e soprattutto con chi, il passo è lungo.
Scendo le scale di marmo con una certa fretta e, anche se sono diventati piuttosto abili a nasconderli, noto con la coda dell'occhio gli spostamenti rapidi di Lara e Paolone, più intenti a curiosare in giro che a svolgere il loro lavoro.
Questa visita in massa dei docenti all'ufficio del capo deve aver stuzzicato la loro morbosa voglia di spettegolare.
Magari è stata perfino Alice a mettere la notizia in giro, vista la sua curiosità insoddisfatta di sapere perché Beatroce è venuta a chiamarmi per la convocazione da parte di Andrea.
Muoio dalla voglia di chiederglielo direttamente almeno quanto lei starà attendendo il mio ritorno per farmi un interrogatorio degno di un detective.
O forse no.
La porta del mio ufficio è chiusa ma non c'è nemmeno l'ombra di Bizzaglia, incaricato della protezione odierna di Alice.
Spalanco il battente in legno ed il mio ordinato studio mi accoglie con la sua pacata tranquillità, troppa se consideriamo che dentro dovrebbe esserci la mia allieva che la calma non sa nemmeno che cosa sia.
Vuoto.
Completamente deserto.
Ma dove diavolo ti sei cacciata?
Forse è soltanto andata alla toilette.
Raggiungo i bagni femminili, anche a costo di fare la figura dell'idiota, ma sono tutti liberi.
Torno sui miei passi mentre cerco il cellulare nelle tasche del camice. Non c'è nemmeno quello, devo averlo scordato sulla mia scrivania prima di andare da Andrea.
Faccio tappa per riprenderlo e mentre sto già per approdare minaccioso in sala specializzandi, convinto di trovarla lì intenta a sparlare con i suoi amichetti, noto di avere un messaggio da parte di Calligaris, inviato quindici minuti prima.

L'allieva 3 - Il tempo di un battitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora