Capitolo 1

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Alice's pov

Tremo.

Paio una foglia abbattuta dal vento che vortica nell'aria e poi s'arrende all'inevitabile.

Vinta, sul ciglio della strada, mentre sussulta ed oscilla prima di accartocciarsi.

Luci al neon, abbagli.

Freddo. Sulle gambe, lasciate scoperte dal vestito, al contatto con la piccola sedia.

È strano avere i brividi in un posto come questo.

Lunghi corridoi bianchi e quel senso d'impotenza che stringe lo stomaco in una morsa.

Mi gira la testa e se non fossi già seduta credo rischierei di cadere.

Respiro a fatica come se non avessi ancora smesso di correre.

Silenzio.

Più assordante di un intero gruppo di tifosi allo stadio.

L'odore nauseante di detergenti e prodotti chimici mi assale mentre sopprimo un conato di vomito.

Mi tuffo lì, sperando di stordire le narici.

Coriandolo, betulla, mandarino e bergamotto.

Lì dove la pelle è più chiara e morbida.

Ginepro, zenzero, gelsomino e cardamomo.

Lì dove tutto è amplificato e dove tutto sa di lui.

Pepe, tè, cedro, muschio e cannella.

Lì dove si dirada la barba ed inizia il bavero della camicia morbida e candida.

Declaration.

Carezze lievi e polpastrelli caldi.

Mentine e gel per capelli.

Respiri lenti e profondi che s'infrangono sul mio viso.

Vorrei avere metà della tua calma.

Labbra sulle mie guance a catturare stille di dolore che mi scivolano giù dagli occhi.

O della tua capacità di fingere di essere calmo.

"Respira" sussurri ed inviti bisbigliati contro pelle "Ci sono io, Alice. Sono qui"

Pace.

Solo un attimo prima che tutto riprenda a girare.











5 ore prima ...

Claudio's pov

Sono alla festa. Le luci soffuse rendono quasi irriconoscibile questo posto.

Sembra essersi liberato di quell'atmosfera un po' tetra ed inquietante, tipica di un Istituto in cui entrano più morti che vivi, in favore di un'allure decisamente chic e signorile.

C'è fin troppo chiasso per i miei gusti: la musica è alta, risuona nelle mie orecchie, mentre tutti intorno a me ridono e sembrano divertirsi.

Forse dovrei fare anch'io come loro. Apparire rilassato e disteso ma so che sarebbe solo una bella patina da rivista: tanto luccicante quanto finta.

Lo smoking mi sta stretto, e non perché io sia improvvisamente ingrassato, ma perché mi fa sentire a disagio. Il papillon stringe troppo, quasi volesse strozzarmi, eppure è più lento che mai.

Sono io a non essere adatto a questo party, in un posto che non rivedrò e con gente che non rincontrerò mai più nella mia vita.

Un po' mi spiace.

L'allieva 3 - Il tempo di un battitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora