Claudio's pov
Vorrei poterla portare con me, senza lasciarla più.Eppure il messaggio di Calligaris é stato chiaro: niente Alice.
La questione di cui vuole parlarmi, a cui non ha fatto minimamente accenno, mi rende inquieto ed irritabile.
Tamburello le dita sul volante sperando che il traffico di Roma defluisca davanti ai miei occhi come per magia.
Di certo non era così che immaginavo il mio rientro da Parigi: frenetico, irritante e privo di certezze.
L'unica é stata ritrovare Alice nel mio letto, questa mattina.
Dormiente ed indifesa, dopo una lunga notte passata a sperare che il weekend francese non rimanga soltanto una meravigliosa parentesi.
La sua mano, priva dell'anello da ormai troppo tempo, è adagiata sul mio petto in una carezza gentile.
Banalmente, credo che sia perché...ti amo.
Le sue parole mi rimbombano ancora nelle orecchie, con un'intensità tale che mi sembra le abbia appena pronunciate.
C'è qualcosa di assurdo nella sensazione che si prova a sentirselo dire, seppure in un soffio flebile contro la pelle. Forse è proprio questo che mi ha fatto diventare così suscettibile da rendermi impossibile tenere il punto: avrei voluto che fosse lei, per una volta, a superare quella distanza inutile che di tanto in tanto decidiamo di imporci.
Invece è bastato un solo sussurro per ribaltare tutto e farmi tornare insaziabile ed irrefrenabile come lo sono sempre stato.
Almeno con lei.
C'è qualcosa di sbagliato in tutto questo.
Perché Alice? Perché non porti più quell'anello se davvero mi ami come dici?
L'aberrante sospetto del tradimento, la possibilità di spezzare quel filo invisibile che ci lega, l'idea della lontananza a causa della mia promozione sono stati i pensieri fissi dei miei ultimi giorni ma ora, seppure la strada sia ancora in salita, mi sembra di essere più vicino alla meta.
Quantomeno fino all'arrivo di quel fantomatico sms di Roberto.
Mi sono vestito in fretta, sfruttando la sua proverbiale incapacità di destarsi ai rumori, ed in meno di venti minuti ero già pronto ad uscire.
Un biglietto lasciato sul cuscino, nella speranza di non essere insultato appena arriverà anche lei in Istituto.
Il palazzo della questura oggi mi appare più cupo ed austero che mai ma forse è solo un'irrazionale suggestione.
"Claudio, non credevo di vederti così presto" mi saluta Calligaris appena messo piede nel suo ufficio.
Mi sorride cordiale ma ha lo sguardo preoccupato e la cosa non mi rassicura per niente.
"Avevi detto che era urgente, no?" gli faccio eco alludendo al messaggio "E poi, venire qui di prima mattina è l'unico modo possibile per essere sicuri che Alice non s'impicci perciò..."
"Giusto, giusto. Hai fatto bene" mi risponde sistemandosi meglio sulla poltrona "Ho saputo che sei tornato da poco da Parigi: com'è andata la presentazione della tua ricerca?"
"Meglio di quanto potessi sperare" sorrido all'idea e non solo per la promozione.
"Sono contento ma vedi di non sparire del tutto dalla circolazione perché altrimenti io chi chiamo quando ho bisogno di aiuto? Alice non può ancora avere casi tutti suoi"
"Tranquillo: resterò a Roma il più possibile"
"Bene" taglia corto un po' a disagio "Ti ho chiamato per parlarti di una cosa importante, come avrai capito..."
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L'allieva 3 - Il tempo di un battito
Fanfic"Hai fatto bene a riavvicinarti a lui, sai?" l'allontano leggermente da me, quel tanto che basta affinché lei possa voltarsi a guardarlo e capire a chi io mi riferisca. Come se ce ne fosse il caso. "Vedrai che farete un sacco di marmocchi e ti acco...