Capitolo 23

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Alice's pov

Sono rimasta.

Anche se forse non avrei dovuto.

Ma resistergli è praticamente impossibile, non quando mi fissa così, come se il mondo intero stesse per crollare ed a lui non importasse nulla, non fino a che mi ha fra le braccia.

Sono stesa nel suo letto e sento le sue mani che vagano sotto le lenzuola.

Mi sfiora dolcemente, senza fretta.

La passione che ci ha travolti ora scema lentamente, in carezze che profumano di buono ed hanno il gusto della felicità.

Mi lascia un bacio lungo, che sembra non finire mai, dietro il lobo dell'orecchio.

Rido.

"Mi fai il solletico" mi lamento a bassa voce, nella penombra.

S'allontana leggermente, solo per squadrarmi con aria dispettosa.

I suoi occhi sembrano ancora più brillanti del solito, di quel verde screziato d'azzurro che rende impossibile classificarli in un'unica tonalità di colore.

Seguo il profilo del suo naso con un dito, scendendo lentamente dalla fronte alla sua bocca, mentre lui chiude gli occhi sotto il mio tocco lieve.

Quanto sei bello, Claudio.

Di quella bellezza imperfetta, non canonica, ma che lo rende attraente da morire.

Sono completamente ed irreversibilmente soggiogata da lui.

Esito mentre sposto le dita sulla sua bocca e lui pare volermi baciare i polpastrelli.

Le sostituisco con le mie labbra che saggiano la consistenza delle sue: una, due, tre volte.

È per questi momenti che vale la pena vivere.

Per quelli in cui la fiamma che inizialmente divampa e brucia si smorza, soffocata pian piano dalla sua stessa cenere, ma che sfrigola ancora regalando tutto il calore di cui è capace.

Allo stesso modo è qui che capisco quanto, per lui, io conti davvero.

In quei gesti, in quei baci accennati, in quei sorrisi trattenuti appena in cui lui mi regala tutto l'amore che possiede.

"Stavo pensando..." spezza quell'incantesimo silenzioso, soffiando contro la mia pelle.

È sceso, dirottando la sua attenzione sul petto e sul ventre, dove mi stuzzica di tanto in tanto con qualche bacio più audace.

Siamo entrambi sdraiati su un fianco, io sul sinistro e lui sul destro, e restiamo di fronte l'una all'altro lasciando che il tempo di questa notte si dilati, perdendo la sua solita importanza.

Sembra un discorso serio, almeno a giudicare dal tono della sua voce.

"Pensavi? Alle tre di notte?" dico buttando un'occhio alla radiosveglia digitale sul comodino di Claudio "Non si dovrebbe dormire a quest'ora?"

"Uno dorme se ha sonno. Ed io non ne ho" si difende "Preferisco di gran lunga..." continua malizioso baciandomi i seni "...impiegare il mio tempo in attività decisamente più... aggradanti"

"Non credevo che pensare fosse così aggradante" lo prendo in giro.

Solleva la testa dal mio petto piegando indietro il collo ed il suo mento, ricoperto da un leggero strato ben curato di barba, mi solletica la pelle.

"Sacrofano" mi mette in guardia "Guarda che potrei dimostrarti ampiamente come certi pensieri siano davvero molto aggradanti. Tanto più se messi in pratica"

L'allieva 3 - Il tempo di un battitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora