Capitolo 56

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Giacomo's pov

"Guardate che lo so che volete parlare di cose da grandi senza di me!" afferma mia figlia all'improvviso, dopo aver posato sul tavolo della cucina una pila di piatti rimasti dimenticati in sala da pranzo.

Incrocia le braccia, mettendo su il broncio, l'aria contrariata di chi non condivide.

"Ma no, amore di nonno, è che..." tenta di giustificare mio padre, senza riuscire nell'ardua impresa di convincere Chiara.

"Se non fosse stato per me, nemmeno lo avreste saputo dell'anello" sancisce, arrogandosi il diritto di partecipare alla conversazione.

"A proposito..." domando curioso, sotto lo sguardo perplesso di mia madre "Chi te l'ha detto? Lo zio? Alice?"

Mi fissa come se avessi appena messo in dubbio la sua brillante intelligenza: "Nessuno me lo ha detto. L'ho scoperto da sola"

"Da sola?"

"Sì, papà! Da sola" ribatte fiera "A zia Alice é uscita la collana dal maglione e io ho visto tutto! E non ci vuole un genio per capire che glielo ha regalato un principe"

"E quindi che c'entra Claudio?" domando senza capire il nesso logico.

"Lo zio è un principe!" esclama risoluta, come se ci credesse davvero alle parole appena dette.

"Beata innocenza..." mi scappa, sottovoce.

"Papà! Guarda che ti sento!" mi fa notare "Lo zio non sarebbe contento di sentirti parlare così"

"Lo zio non è mai contento di niente" ribatto "Soprattutto non credo lo sarà se continui a chiamare quella povera ragazza zia Alice"

"Chiara però ha ragione" la difende mia madre, ricevendo da sua nipotina un sorriso a trentadue denti "Alice è una così cara ragazza. E sono molto belli insieme" asserisce "Se poi davvero, come dite, lui le ha regalato un anello non vedo perché non dovemmo iniziare a considerarla come parte integrante della famiglia"

"É sicuro che Claudio glielo abbia regalato" rivelo, anche se so che lui mi ucciderebbe se sapesse che lo sto dicendo ai nostri genitori senza il suo consenso "Glielo chiesto e lui me lo ha confermato"

"Lo sapevo!" esclama esaltata Chiara mentre mia madre sembra quasi non credere a quella certezza che gli sto esponendo.

"L'avevo capito in ospedale che era speciale" ricorda con un velo di tristezza negli occhi, come se il pensiero di quelle ore fosse ancora insopportabile per lei "Ma se le ha regalato un anello, allora è molto più di quanto avrei potuto immaginare. Quello che non capisco è perché lei lo porti al collo e non lo indossi al dito"

"Sono in crisi, mamma" le faccio presente "E per quanto si amino, sono entrambi troppo orgogliosi per fare un primo passo verso l'altro. Il perché Alice lo porti comunque al collo non lo so, ma credo che sia dovuto al fatto che, formalmente si sono lasciati. E se si sono lasciati non avrebbe senso continuare a mostrare l'anello come se tutto andasse bene, no?"

"Ma allora, fino a che Alice lo tiene con sé vuol dire che c'è speranza!" s'intromette Chiara, ricordando a tutti la sua prensenza.

"Brava, tesoro" la asseconda la nonna "Anche secondo me è così. E poi, perché mai si sono lasciati? Io l'ho vista quando Claudio era in ospedale... la sofferenza di Alice, la percepivo tutta. Ed era immensa. Non ha senso separarsi quando si vuole ancora così bene ad una persona"

"Lo sai quanto può essere difficile convivere con il carattere di Claudio, no? E poi Alice crede che lui l'abbia tradita, con la nuova direttrice dell'Istituto. La donna che era in ospedale e di cui Claudio ha chiesto quando si è svegliato"

L'allieva 3 - Il tempo di un battitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora