Alice's pov
Mi sento a disagio.
In mezzo a tre pezzi da novanta della medicina legale, tra cui Paul Malcomess e Valeria Boschi, l'unica nota positiva è essere al fianco del mio CC adorato che, seppur sadico ed irriverente sul lavoro, è pur sempre colui che mi spaventa meno.
Soprattutto dopo avermi salvato da quell'ingrato compito che la Wally voleva appiopparmi per farmi disertare l'autopsia.
La voce di Claudio rimbomba dentro la sala settoria, caduta in un religioso silenzio nel momento esatto in cui lui ha aperto bocca per esordire con il più classico dei 'uomo, razza caucasica, un metro e settantacinque d'altezza'.
A me l'onore o l'onere, dipende dai punti di vista, di stare appiccata a Conforti con il registratore acceso, al fine di catturare le sue preziose parole.
Fa una panoramica rapida prima di spogliare il corpo e lasciar eseguire la completa analisi esterna alla più perfida di tutto il reame. Mi chiedo se devo seguire anche lei con il registratore appresso.
Dalle esternazioni sul viso di Claudio deduco proprio di sì, mannaggia a lui.
Dall'altra parte della barricata, oltre il tavolo in metallo e il nostro cadavere lì appoggiato, Lara e Paolone contribuiscono scattando foto e prendendo appunti.
"Allevi" la voce gracchiante della Boschi mi fa irrigidire improvvisamente, come colta sul fatto di chissà quale scabroso reato che non ho commesso.
Mi sbilancio inavvertitamente e il peso del mio corpo dà una spinta al carrellino porta ferri che si anima rischiando di catapultarsi contro il tavolo in metallo.
"Proietti!" Lara alza gli occhi dalla fotocamera, improvvisamente vigile ed attenta "Prenda lei il posto di questa incapace per favore! Prima che uccida un'altra volta il nostro agente"
Ora fa anche del sarcasmo, divertente.
Vedo Conforti sospirare, rassegnato ai miei guai da eterna distratta, mentre la mia collega specializzanda mi offre la macchina fotografica in cambio del registratore.
In una permuta di posizioni rapida ed il più silenziosa possibile mi ritrovo accanto a Paolone che mi rivolge un sorriso d'incoraggiamento.
Meno male che c'è ancora qualcuno che mi vuole un po' bene qui dentro.
Inizio a scattare foto prestando attenzione a non invadere il campo d'azione della professoressa che snocciola informazioni sulle ferite, presenti sul corpo, con lo stesso trasporto e l'enfasi con cui si racconterebbe una fiaba ad un bambino. Come se tutto ciò la ringalluzzisse.
Semplicemente raccapricciante.
Sarà perché io non sono in grado di distaccarmi da ciò che faccio, o perché sarò particolarmente sensibile, ma ridurre le abrasioni e le cicatrici sulla pelle di quel pover'uomo ad una mera esercitazione scientifica vanifica tutta la poca umanità che resta ancora in questo lavoro.
Perfino Claudio è un pozzo di empatia e rispetto per le vittime al suo confronto.
"Presenta ecchimosi ed ematomi sulle braccia e sull'addome, paragonabili a quelli rinvenibili in seguito ad una rissa" la voce mi arriva lontana come una cantilena quando mi accorgo che c'è qualcosa di strano nell'ultima foto che ho scattato "dalla colorazione violacea-verdognola possiamo ipotizzare che i traumi risalgono a più di una settimana fa"
"Claudio" parlo senza rendermene conto e quando capisco di aver interrotto il monologo della Boschi mi auto maledico. Ormai però è fatta, tanto vale continuare.
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L'allieva 3 - Il tempo di un battito
Fanfiction"Hai fatto bene a riavvicinarti a lui, sai?" l'allontano leggermente da me, quel tanto che basta affinché lei possa voltarsi a guardarlo e capire a chi io mi riferisca. Come se ce ne fosse il caso. "Vedrai che farete un sacco di marmocchi e ti acco...