Claudio's pov
"Ciao" mi saluta, evidentemente sorpresa di vedermi qui.
"Perdona il disturbo ma..."
"Cerchi Alice?" mi domanda come se fosse ovvio.
"Sì, in realtà sì" ammetto "Ho provato a chiamarla diverse volte ma ha sempre il telefono staccato"
"Non l'ho ancora vista di stamattina" mi fa entrare chiudendo la porta alle mie spalle "Aspettami un attimo qui, vado a chiamartela"
Annuisco mentre la vedo allontanarsi verso la porta della camera che riconosco come quella della mia allieva.
"Alice!" bussa alla porta "Alice, sono io, Cordelia. Posso entrare?"
Dal momento che non riceve alcuna risposta apre la porta ed uno spiraglio di luce filtra all'interno della stanza ancora buia, mentre lei sbircia per controllare la situazione.
"Sta ancora dormendo beatamente" conclude rivolta a me "L'onore di svegliare a cannonate la bella addormentata stamattina è tutto tuo. Io vado a farmi una doccia" dice indicandomi la camera con il braccio teso "Prego"
Le sorrido mentre sparisce sbadigliando lungo il corridoio.
Entro cauto, cercando di non fare troppo rumore.
Le tende delle finestre sono ancora chiuse, gettando la stanza in una fitta penombra nonostante il sole sia già sorto da un qualche ora.
Ora capisco perché arrivi sempre in ritardo, Alice.
Se ancora poltrisci così alle otto ed un quarto del mattino.
Mi siedo sul bordo del letto, il materasso che si deforma sotto il mio peso ma lei ovviamente non se ne accorge.
Le coperte le avvolgono a malapena i piedi e le caviglie, segno che la primavera sta prepotentemente arrivando con il suo carico di caldo e voglia di scoprirsi.
Indossa un maglione azzurro fuori taglia in cui ci starebbero due Alice, che le arriva ad un terzo di coscia, e con delle ampie maniche a sbuffo.
Le gambe sono completamente scoperte fino a metà polpaccio, lì dove cominciano un paio di calzettoni grigi che le tengono caldo ai piedi.
È un pigiama decisamente fuori dai canoni e molto meno attraente di quelli che è solita indossare quando dorme da me, ma ha qualcosa di irresistibile nella sua assurdità.
Ed è sempre meglio di quello ad orsetti con cui l'ho vista la prima volta a Sacrofano.
La tentazione è troppo grande per non cedervi e quindi le mie mani finiscono esattamente lì, su quei centimetri di pelle nuda in bella vista sotto i miei occhi.
Ne sfioro l'intera lunghezza con la punta dell'indice, curvando bruscamente all'altezza del ginocchio, per seguire l'andamento della sua gamba piegata.
Quando arrivo al bordo del maglioncino lo sollevo appena, passando al di sotto e trasformando il mio tocco di un dito in una carezza a mano piena mentre chiamo il suo nome.
Impiega un paio di istanti prima di realizzare che qualcuno reclama la sua attenzione e quando lo fa quasi si spaventa.
Si mette a sedere di colpo, come risvegliata da un rumore improvviso.
"Claudio" sussurra con la voce impastata dal sonno, per poi brontolare sbuffando e lasciandosi ricadere giù, con la schiena contro il materasso.
Riapre gli occhi un secondo dopo, capendo di trovarsi a casa sua e non capacitandosi della mia presenza lì.
STAI LEGGENDO
L'allieva 3 - Il tempo di un battito
Fanfiction"Hai fatto bene a riavvicinarti a lui, sai?" l'allontano leggermente da me, quel tanto che basta affinché lei possa voltarsi a guardarlo e capire a chi io mi riferisca. Come se ce ne fosse il caso. "Vedrai che farete un sacco di marmocchi e ti acco...