2.

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Il giorno dopo, mi svegliai solo perché Francesca ed Elisa entrarono in camera, non curanti del fatto che io e Sara stavamo ancora dormendo.

"Ma vi volete svegliare?!" esclamò la rossa, scuotendomi un po'. "È tardissimo."

"No, lasciateci in pace. È domenica mattina, dai." borbottai, affondando con il volto nel cuscino. "Voglio dormire."

"Sì ma è mezzogiorno e mezzo, pensavamo di ordinare al sushi per pranzo, Franci non ha voglia di cucinare, e neanche io. Voi ci siete o preferite fare colazione?" chiese Elisa, sedendosi sul letto di Sara, che stava imprecando in venti lingue diverse, un po' come me.

"Non contate me, voglio dormire fino alle tre." ammisi, per poi sbadigliare. "E nessuno deve provare ad impedirmelo."

"Giorgia cazzo!" esclamò Sara, svegliandomi del tutto.

"Che cosa vuoi?" borbottai, voltandomi verso di lei, con gli occhi semi chiusi.

"Mi ha scritto il ragazzo di ieri sera! Quello del locale." disse, con un sorriso a trentadue denti, mentre smanettava sul cellulare.

"Il coglione che ci ha versato due vodka lemon addosso? Wow, sono molto felice per te!" ironizzai, per poi sbadigliare e chiudere di nuovo gli occhi, sperando che il discorso fosse finito lì, ma mi sbagliavo.

"Dice se ci possiamo incontrare a parco Sempione oggi pomeriggio."

"Vacci." sospirai, girandomi dall'altra parte.

"Di chi state parlando?" chiese a quel punto Francesca, mentre si stendeva al mio fianco, ed io mi lamentavo per il poco spazio che mi era rimasto.

"Di due coglioni che abbiamo incontrato ieri sera, insopportabili." sbuffai, scuotendo la testa. "Uno è mezzo inciampato e ci ha bagnato i top, poi lui e il suo amico ci hanno prestato i loro giacchetti."

"Chiede se ci sarai pure tu, il suo amico chiede di te." mormorò Sara, mentre Elisa ridacchiava.

"Dì al suo amico che andrai solo tu."

"Dai, vieni con me! Il tempo di ridargli il giacchetto e poi ce ne andiamo. Prometto." esclamò Sara, mettendosi seduta. "Poi non puoi lasciarmi andare da sola, è pericoloso." ironizzò, facendo ridere le altre due.

"No, non mi va di rivedere quello sbruffone antipatico. Per carità." ammisi per poi scuotere la testa. "È insopportabile."

"Ragazze le dite qualcosa? Quello ieri se la stava mangiando con gli occhi. Devi venire con me, per forza." disse cercando l'appoggio delle nostre amiche.

"Magari non è così antipatico come pensi, poi si tratta di cinque minuti." concordò Elisa, posando una mano sul mio fianco, per poi scuotermi un po', mentre io mi lamentavo. "Il tempo di lasciarti il numero." scherzò, mentre ridacchiava.

"Dai Gio!" esclamò Francesca, per poi darmi due schiaffetti sul viso, affinché non mi addormentassi.

"A che ora avete deciso?" chiesi, per poi sbuffare e mettermi seduta.

"Ancora non gli ho detto niente." mormorò per poi guardarmi ed accennare un sorriso. "Facciamo alle quattro?" domandò, riprendendo il cellulare tra le mani.

"Siete tre rompipalle, comunque." sospirai, incrociando le braccia al petto. "Ma dopo andiamo a fare un giro al Duomo, okay?"

"Certo!" esclamò per poi buttarsi su di me ed abbracciarmi.

Quando fu ora di prepararci, le mie tre amiche si catapultarono in camera per decidere cosa mi sarei messa.

"Non provateci, non è un appuntamento." mi lamentai, mentre stavo con il cellulare in mano. "No."

Odiare | PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora