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Non mi sembrava vero.

Pensavo e speravo che scherzasse, ma quando uscii da casa sua mi resi conto che non era così.

Quando salii in macchina chiamai subito Sara, visto che ero in preda al panico.

“Sarè, non puoi capire cosa m’è appena successo.” mormorai, sull’orlo delle lacrime.

Mi sento malissimo.

“Ma stai bene? Tutto okay?” mi chiese, preoccupata per tutta la mia agitazione e il mio nervosismo.

“Non credo.” esclamai, con la voce tremante. “Io… non riesco a capacitarmi di ciò che è appena successo.” ammisi, per poi accendere il motore e mettere la chiamata in vivavoce. “Non puoi capire.”

“Ma dove sei?”

“A Rozzano, mo torno a casa.” dissi, per poi accendermi una sigaretta ed uscire dal parcheggio. “Tu ci stai?”

“Sono scesa per fare la spesa che il frigo era vuoto, tra un’oretta dovrei aver finito, torno presto.” mormorò, per poi sospirare. “Raggiungimi al supermercato dietro casa se è urgente, okay?!”

“Okay allora ci incontriamo al parcheggio del supermercato, non posso aspettare.”

“Sì, a dopo.”

Passai mezz’ora in macchina a pensare a ciò che era appena successo, non capacitandomi di quello che mi aveva detto. Non poteva essere possibile.

Quando arrivai davanti al supermercato la aspettai per un altro po’, fino a quando non mi raggiunse in macchina.

“Ciao amò, ma stai bene? C'hai ‘na faccia. Pare che hai visto un fantasma.” mi salutò, lasciandomi due baci sulle guance.

“Mi so lasciata.” mormorai, per poi mordicchiarmi un’unghia e passarmi una mano sul volto.

L’ho detto sul serio?

“Oh ma che stai a dì? Stai scherzando?” esclamò, forse più stupita e scioccata di me.

Sembra incredibile, no?!

“Mi so appena lasciata co’ Vincenzo.” continuai, abbassando lo sguardo.

“Stai a giocà?” chiese, mentre io la guardavo dritta negli occhi. “Oddio mi dispiace amò.” mormorò, per poi abbracciarmi con forza ed accarezzarmi la schiena.

“Guidi tu? Per favore, io non ce la faccio.”

“Certo amò, non ti preoccupare.” sorrise, per poi fare scambio e mettersi nel posto del guidatore. “Come mai?”

“Dice che ha visto una foto mia e di tuo cugino e che s’è ingelosito. Io gli ho detto che è esagerato, perché Davide c’ha ventisette anni e che s’è fatto i film mentali.” mormorai, per poi prendere una sigaretta dal pacchetto e passargliela.

“E quindi?”

“Lui dice che è troppo geloso e possessivo, non riesce a vedermi manco vicina a Fabio o Loris. Ha detto ‘lo faccio per te’ e m’ha lasciato.” ammisi, per poi sbuffare.

Non piangere.

“Stai scherzando?!” esclamò, per poi spalancare gli occhi. “Ma è pazzo?”

“Cosa ti devo dire?” sbuffai, per poi legarmi i capelli in una crocchia disordinata e chiudermi il piumino, che tra l’altro era di Vincenzo.

Mio Dio, è ovunque.

“Io non c’ho parole, ce sto rimasta di sasso, te giuro. Mica ci credevo quando me l’ha detto.”

“E te credo…” mormorò, per poi voltarsi verso di me e guardarmi. “Come stai?”

Odiare | PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora