6.

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Quando rientrai a casa buttai subito la borsa per terra e mi misi sul divano, per poi coprirmi con una coperta.

"Com'è andata?" chiese Sara, tornando dal bagno.

"Bene, non sono stata male." mormorai, accennando un sorriso. "Mi sono divertita. Non è poi così antipatico."

"E perché stai così intorpidita dal freddo?" ridacchiò, sedendosi vicino a me.

"Eh faceva freddo, ma stavamo ai tavoli fuori. Non potevo dirgli "oh c'ho freddo, entriamo", no?" dissi, facendola ridere.

"Quindi, è andato bene il vostro appuntamento?" mormorò, per poi coprirsi con parte della coperta.

"Non era un appuntamento, ma sì. È andato bene." annuii, accennando un sorriso. "Sarè, ho un dubbio però. Non prendermi per una cogliona e non ridere di me."

"Dimmi, cosa succede?" mi chiese, cercando di capire cosa mi frullasse in testa.

"Ecco... mi hai detto che Vincenzo abita in un quartiere periferico, no? Lui mi ha detto che non fa ancora nulla nella vita, ma nonostante questo..."

"Nonostante questo?" continuò, guardandomi negli occhi.

"Beh, si può permettere di stare nel privè dell'Old Fashion, ha vestiti che non costano poco e il locale di oggi era ai Navigli, e non credo abbia speso due spicci." mormorai, per poi mordermi il labbro. "Non dirmi che spaccia." dissi, facendola scoppiare a ridere. "Oh che cazzo ti ridi? Scema."

"Ti pare che spaccia, sei stupida?" ridacchiò, con le lacrime agli occhi. "Quindi non ti ha detto nulla?"

"Cosa doveva dirmi?"

"È tipo un rapper, anche abbastanza conosciuto." mormorò, mentre io cadevo dalle nuvole.

Un rapper?

"Ah... un rapper."

"Ti faccio sentire qualcosa, se vuoi." disse, mentre annuivo. "Ha iniziato quest'anno, a febbraio."

"Tu come sai tutte 'ste cose?" chiesi, alzandomi per prendere un bicchiere d'acqua.

"Me ne ha parlato Luigi, poi anche Vincenzo me l'ha detto."

"Okay, dai fammi sentire tutte le sue canzoni." dissi, riprendendo posto vicino a lei. "Paky?" chiesi, mentre lei metteva una canzone sul televisore.

"Sì."

"La tua lady parla un po' troppo, falla tornare a stendere i panni." dissi, mentre leggevo il testo della canzone. "Carino." mormorai, mentre Sara se la rideva di gusto.

"Ce ne sono altre da ascoltare, siamo solo all'inizio." ridacchiò, per poi darmi una gomitata. "C'è anche Luigi, in tutti i video."

"Sì, l'ho visto. Che carino che è." dissi, mentre lei metteva un freestyle. "Pensavo di essere io quella volgare tra i due, ma mi sbagliavo." ammisi, dopo aver sentito "Paky Freestyle", mentre lei rideva.

"Vabbè dai, non è mica male. Secondo me è bravo."

"Sì, è bravo. Solo che è davvero molto crudo e diretto." mormorai, mentre lei cercava un Remix. "Certo che una maglietta ogni tanto potrebbe mettersela eh." commentai una volta che finì anche il remix per Esse Magazine. "Poi tutte 'ste inquadrature dal basso, pure nel video di Rozzi... pare che non c'ha 'na felpa."

"Gelosa?" ridacchiò, dandomi una gomitata, mentre io scoppiavo a ridere, ma ero rossa in volto.

"E di che? Ci sono uscita una volta eh." dissi, per poi nascondere il volto tra le mani. "Però non pensavo che avesse un bel fisico, me lo immaginavo meno magro e molto meno atletico." ammisi, facendole l'occhiolino.

"Sì, scherzi a parte hai rimesso il video da capo per vederlo, quindi..." mormorò, mentre io scoppiavo a ridere.

"Ha un bel fisico, è un bel ragazzo. Non lo posso negare."

"Scusa, ma non ti ha proprio detto nulla? Perché non sapevi nulla del lavoro che fa?" mi chiese, mentre io scrollavo le spalle.

"Ti giuro che non sapevo niente, mi ha detto che è giovane e che non fa nulla. Ancora ho tempo per pensarci." dissi, citando le sue parole. "Non capisco perché non ha voluto dirmelo."

"Non lo so, magari arrivato ad un certo livello aveva paura che tu lo usassi o che cambiassi opinione su di lui." ipotizzò, mentre io ridacchiavo.

"Lo avrei considerato uno sbruffone sempre e comunque, può essere anche Dio sceso in terra." ammisi, facendola ridere. "No, sul serio. Non mi importa nulla del lavoro che fa. Io guardo solo la sua persona."

"La prossima volta che lo vedrai ne potrete parlare."

"Mi ha parlato di una cena, dice che ci sarai pure tu." le dissi, mentre lei annuiva.

"Sì, ti ci ha invitata?"

"Sì, praticamente sì." annuii, per poi incrociare le gambe. "Paky." mormorai, ripensando al suo nome d'arte.

"Tanto hai detto che non è poi così antipatico, no?" ridacchiò, mentre io sorridevo, un po' imbarazzata.

"Sì, però non capisco comunque. Pensava che se mi avesse detto che faceva il rapper avrei smesso di chiamarlo coglione? Solo perché ha fatto due spicci?" mi chiesi, guardandola negli occhi, mentre lei rideva. "Boh, dovrei aspettare di vederlo a cena o gli faccio uno squillo stasera?"

"Aspetta che ti scrive, poi vedi se esce fuori l'argomento, o ne parlate di persona quando andiamo a cena con loro." propose, per poi prendere in mano il cellulare. "Quindi vi state frequentando?"

"No, non penso. Siamo usciti insieme solo due volte." ammisi, scrollando le spalle. "Ah poi gli ho chiesto se aveva intenzioni strane, mi ha detto di no. Dice che vuole conoscermi e basta." mormorai, mentre mi mordicchiavo un'unghia.

"Beh, se ha detto che vuole conoscerti... credo che vi state frequentando." osservò ed io misi un'altra canzone di Paky.

Mi fa strano chiamarlo così...

"Non lo so Sarè, non so se sono pronta." ammisi, guardandola negli occhi.

"Non tutti sono come Michele, Gio. Non puoi smettere di affezionarti alle persone perché hai paura." mormorò, posando una mano sulla mia spalla, per poi lasciarmi un bacio sulla fronte.

Non sono pronta.

"Non lo so, solo che non mi sembra uno serio, penso sia tipo uno sciupafemmine. Non voglio affezionarmi e rimanerci male. Lui sta andando con i piedi di piombo, io cerco di non andare di fretta." le spiegai, per poi sbuffare.

"Devi stare tranquilla. Non puoi bloccarti con un ragazzo tutte le volte che ti frequenti con uno. Ti posso assicurare che Vincenzo non è un coglione come Michele. Ha la testa apposto, non ha avuto vita facile e non ha gli stessi scopi di Michele." disse, accennando un sorriso. "Vincenzo non gioca con le persone e non avrebbe nessun fine per usarti."

"Ho paura di restarci male pure con lui." ammisi, dando voce alle mie paure e ai miei dubbi.

"Non succederà pure 'sta volta." continuò, mentre mi accarezzava un braccio. "Poi lui stesso ti ha detto che non ha intenzioni strane e che ti vuole conoscere. Prova a parlargliene." propose, mentre io scuotevo la testa con convinzione.

Non sono pronta neanche per questo, è troppo presto.

"No, non lo conosco abbastanza bene per dirgli tutto ciò che mi è successo. Non posso." mormorai, per poi guardarla negli occhi. "Finché posso temporeggiare..."

"Dovresti accennargli di questa cosa, però. È normale che lui non capisca perché sei così fredda." disse, mentre io annuivo.

"Se mi trovo bene potrei dirglielo, ma non ora. È presto per parlargli di tutto." mormorai, per poi scrollare le spalle. "Aspetterò un altro po'."

"Quando ti sentirai pronta."


FORSE stasera ne esce un altro... 😇

Odiare | PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora