5.

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Dopo aver passato l'intera mattinata sul divano a vedere serie tv e a mangiare come se non ci fosse un domani, fino a quando non arrivò anche Sara, che mi tenne compagnia.

"Stamattina sono andata a casa di Luigi, c'era pure Vincenzo." mormorò, mentre portava un pacco di patatine tra le braccia, per poi sedersi vicino a me.

"Ah sì? E in che quartiere stanno?"

"Rozzano, sta a Milano sud." disse, per poi stiracchiarsi un po'. "A che ora ci devi uscire?"

"Alle quattro e mezza esco di casa, tanto devo andare ai Navigli." mormorai, accennando un sorriso. "Comunque non ho mai sentito parlare di Rozzano."

"Sì, è periferico." annuì, per poi controllare l'ora. "Sono le quattro meno un quarto, vatti a preparare."

Dopo essermi vestita e truccata uscii di casa, mentre pensavo che faceva troppo freddo per uscire e stare in giro, ma oramai era troppo tardi per dargli buca. Una volta arrivata al bar che aveva scelto, lo vidi e mi avvicinai al suo tavolo.

"Buona sera." mormorai, per poi lasciargli un bacio sulla guancia e prendere posto davanti a lui.

"Non pensavo che ti presentassi." ammise, facendomi ridacchiare. "Come stai?"

"Bene, tu?"

"T'appost." mormorò, accennando un sorriso. "Se c'hai freddo possiamo andare ai tavoli dentro."

"No, figurati. Sto bene." dissi, per poi posare la borsa sul tavolo ed accennare un sorriso. "Di cosa vogliamo parlare?"

"Ah ecco. C'è una cosa che volevo sapere. Alla fine l'esame com'è andato? L'hai passato?" mi chiese, mentre io cercavo di ricordare il momento in cui gli avevo parlato del mio esame di venerdì.

"Tu che ne sai dell'esame?"

"Me l'ha detto Sara venerdì." ammise, accennando un sorriso. 

"Ah, comunque ho preso trenta." dissi, mentre lui sembrava ragionare.

"Su quanto?"

"Il minimo è diciotto, il massimo trenta e lode." gli spiegai, mentre prendevo una sigaretta dalla borsa, per poi porgergliene una.

"Oh, brava." sorrise, per poi farmi l'occhiolino. "Che ordiniamo? Due birre?" chiese, quando il cameriere ci raggiunse.

"Per me un gin tonic." dissi, mentre lui storceva la bocca.

"Una Heineken ed un gin tonic, grazie." disse al ragazzo, per poi guardarmi. "Non dirmi che non ti piace la birra, non cadermi in basso, ti prego." mormorò, facendomi ridere.

"Mi piace la birra, ma non posso prenderla." ammisi, per poi scrollare le spalle e portare la sigaretta alle labbra.

"Preferisci andare sul pesante con un cocktail?" scherzò, mentre io scuotevo la testa.

"Non posso berla, mi fa allergia."

"Sei allergica alla Heineken?" mi chiese, ed io pensavo che fosse stupido.

"Ma ci sei o ci fai? Posso essere allergica solo alla Heineken? Sono intollerante al glutine, mi fa male." dissi, mentre lui annuiva.

"Ah, ora è tutto chiaro. Sei celiaca." mormorò, accennando un sorriso. Quando il cameriere arrivò, portandoci i cocktail e qualcosa da mangiare, mi guardò e prese in mano la sua birra. "Quindi non puoi mangiare manco 'sti rustici?" chiese, indicando il cibo.

"Eh probabilmente no, ma non c'è problema. Di solito mi attacco alle olive o cose del genere." ammisi, mentre lui alzava un braccio, chiamando il cameriere. "Che fai?"

Odiare | PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora