20.

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Non so come, ma con le ragazze riuscimmo ad organizzare un'uscita di comitiva con gli amici di Vincenzo e il fidanzato di Elisa.

Andammo in un bel bar sui Navigli che io e Sara frequentavamo sempre, e visto che quel giorno non faceva freddo, unimmo due tavoli esterni.

In quel bar c'era sempre un cameriere che ci provava con me e con Sara, infatti lei insistesse per andarci per scatenare la gelosia di Luigi, in non so che modo.

A quanto pare si erano riscritti e lei voleva riprovarci, ma proprio come me, era troppo orgogliosa per chiederglielo, quindi lasciò che lui fece il primo passo.

Parlammo del più e del meno per un po', Lorenzo già stava stringendo amicizia con Loris e con gli altri stavamo scherzando su cose stupide.

Quando il cameriere ci portò tutte le birre, ed il mio gin tonic, Sara esclamò e ci fece vedere il bigliettino che le aveva dato.

"Mi ha lasciato il numero!" esclamò, mentre Luigi ruotava gli occhi al cielo, sembrava davvero molto infastidito.

"Fai vedere!" urlammo tutte e tre, per poi avvicinarci alla bionda, che rideva.

"Hai fatto colpo!" ridacchiò Francesca.

"A me non l'ha lasciato." mormorò Elisa, accavallando le gambe.

"Meglio, no?" scherzò Lorenzo, facendola ridere.

Solo quel pomeriggio venni a sapere che pure Lorenzo era campano, veniva da Salerno ed anche per questo ci fu subito un buon feeling con i ragazzi di Rozzano.

"Sono senza parole." commentò il moro, mentre si scambiava un'occhiata con Marco, che scuoteva la testa e mi dava una gomitata.

"C'è gelosia qui." mormorò al mio orecchio, facendomi ridere.

Mentre ridacchiavo e prendevo in mano il mio cocktail, mi cadde sui pantaloni un bigliettino un po' più grande di quello di Sara. Veloce come un ghepardo, Vincenzo lo prese e lo aprì.

"La dedica ed addirittura il numero t'è lasciat stu scem?!" esclamò, sventolandolo come un pazzo. "No." borbottò, per poi farsi vedere dal cameriere, che stava servendo un altro tavolo.

"Che fai?" gli chiesi, mentre lui scuoteva la testa.

"Chicco portatelo via, che non ne abbiamo il bisogno." disse, porgendogli il bigliettino.

"Veramente è per la ragazza." ammise, accennando un sorriso, per poi guardarmi.

"Ua fratm mi ci faccio il filtro della canna co 'sto coso. Ti ho detto che non ne abbiamo il bisogno. Portatelo via, è inutile." esclamò, con il braccio ancora alzato, aspettando che il ragazzo lo prendesse.

"Ripeto, non è per te." mormorò, per poi prenderlo e porgermelo, sorridendomi. "È per la ragazza."

'Il gin tonic è anche il mio drink preferito, te lo offro. Puoi ringraziarmi a questo numero.'

"Guarda, sono lusingata e ringrazio davvero, ma non sono interessata, mi spiace." dissi, accennando un sorriso, per poi ridargli il bigliettino, mentre lui annuiva e se lo infilava in tasca.

"Lievt pur a miez." commentò Vincenzo, guardandolo in faccia, mentre il ragazzo fingeva di non aver ascoltato.

"Tranquilla, sarà per la prossima volta allora. È comunque offerto." sorrise, per poi voltarsi e tornare a lavoro.

"Ma accirt." borbottò, per poi scuotere la testa, mentre io lo guardavo male. "Che vuò?" mi chiese, prendendo una sigaretta dal pacchetto sul tavolino.

Odiare | PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora