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Era impensabile che io non riuscissi a parlare. Mi sentivo un coglione.

Era la volta giusta per spiegarle tutto, o almeno accennarle qualcosa e farle capire che nulla era finito. Invece, avevo fatto scena muta, come uno stupido.

Quando raggiunsi gli altri in piazza fui subito travolto da milioni di domande. Tutti volevano che io risolvessi con Giorgia. Nessuna guagliona era mai piaciuta a tutto il gruppo. Loris le bocciava quasi tutte, Luigi ci vedeva lungo, Cristian era stato l'unico a capire gli intenti di Alessia. Nessuna metteva d'accordo tutti, tranne lei.

Giorgia aveva stretto un legame con tutti. L'amore per i viaggi che condivideva con Fabio, la stessa ironia sottile di Marco, per non parlare dei discorsi infiniti che faceva con Loris. Mancava a tutti, ed ormai era diventata una della famiglia Glory.

"Com'è andata?" chiese Cristian, mentre prendevo posto sul muretto e mi facevo passare la canna. "Presumo male, guarda che faccia."

"E lei non c'è." continuò Luigi, mentre scuotevo la testa.

"Quindi? Com'è andata?"

"'Na merda, non so più dove mettere le mani. Ho fatto un casino pure stasera." ammisi, per poi sbuffare ed abbassare lo sguardo. "Penso che da ubriaco avrei fatto meglio."

"Sul serio?"

"A quanto pare." sospirai, scrollando le spalle. "Io... basta. Ci sto perdendo le speranze. Vado avanti e finisce là. è stato bello finché è durato. Lascio perdere e me ne trovo un'altra."

"Non ti crede nessuno." commentò Marco, guardandomi dritto negli occhi. "E non ci devi manco provare, già hai fatto abbastanza cazzate."

"Non ho alternativa fra." mormorai, passandogli la canna. "Devo andare avanti."

"Ma lei ti ha detto esplicitamente che non ti vuole più vedere?" chiese Fabio, mentre io scuotevo la testa.

"Nah, non è possibile."

"Ma no, anzi era pure aperta al dialogo e non m'ha manco scannato come pensavo io. Abbiamo parlato, senza urlare o insultarci. Però mi esprimo di merda ed ho detto stronzate, abbiamo parlato di cazzate. Quando mi faceva le domande serie io non le rispondevo, si è incazzata e quindi è tornata dentro casa. Ed io l'ho lasciata andare."

"Sinceramente, te la giochi malissimo così fra, manco un coglione avrebbe fatto così male." esclamò Loris, posando un braccio sulle mie spalle.

"Lo so." annuii, per poi passarmi una mano sul volto. "Manco a dì che è lei che non mi vuole perdonà, anzi, oggi avrebbe voluto e voleva che parlassimo. Sono io che non faccio in modo che lei lo faccia... avete capito?"

"Sì." ridacchiò Tonino, per poi farmi l'occhiolino. "Quindi è colpa tua che non ti sai spiegare."

"So' 'na cap 'e cazz."

"Con Sara stiamo organizzando una serata all'Old Fashion per sabato prossimo, ci saremo tutti." mormorò Luigi, il mio portatore di buone notizie. "Giorgia sarà all'oscuro di tutto, ma abbiamo l'aiuto delle sue amiche."

Oh una gioia.

"Bene, anche se resta il fatto che sono un coglione e vado nel panico quando le devo parlare. Penso sia inutile se continuo così, non ha senso." sbuffai, per poi accendermi una sigaretta e voltarmi verso Loris, che annuiva. "Possiamo pure fa le serate insieme, ma se faccio così tutte le volte è inutile."

"Vincè, fai pochi giri di parole. Dille tutto e basta, sai che le stronzate non le vuole ascoltare, allora non gliele dire." esclamò Fabio, il più bravo e sveglio in questo ambito.

Odiare | PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora