40.

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Vincenzo's POV

Odiavo da morire essere così pesante, permaloso e melodrammatico. Ma non ci potevo fare nulla, era più forte di me.

Mi dava fastidio tutto. Uno sguardo, un gesto, un abbraccio, una parola fuori posto ed anche un accenno di sorriso.

Vedere quel coglione del cugino di Sara abbracciarla mi aveva fatto saltare la mosca al naso ed avevo raggiunto il limite.

Omm 'e merd.

Mentre aspettavo che Giorgia venisse camminavo avanti e indietro per la casa e riguardavo quella foto, che mi faceva saltare i nervi ed infastidire a morte.

Inoltre, proprio in quei giorni era successo un macello in quartiere, questioni di droga, vecchie rivalità e rancori che non erano mai stati superati. Per quanto noi ragazzi non volessimo immischiarci non potevamo ignorare il problema ed eravamo tutti parecchio tesi. Non che Rozzano fosse un quartiere sicuro e tranquillo, ma si erano animati gli spiriti e girare per strada da soli iniziava ad essere un po' più pericoloso del solito, figuriamoci per chi non era di zona.

Tra quella cazzo di foto e tutto il casino che stava succedendo con i ragazzi ero esausto e preso dallo sconforto.

Non può esserci giornata peggiore di questa.

Quando Giorgia suonò al campanello indugiai un po' prima di andare ad aprire, indeciso sul da farsi.

Non ce la faccio.

"Ciao."

"Ciao ammò." mi salutò, per poi allacciare le braccia attorno al mio collo e baciarmi con passione.

"Ti sei divertita?" le chiesi, mentre prendevo posto sul divano insieme a lei.

"Sì, sono stata molto bene. Ci siamo divertite molto." annuì, portando una mano sulla mia coscia, facendomi venire i brividi.

Non ci riesco se fa così.

"Tu tutto bene?"

"Tutto okay." mormorai, per poi guardarla dritto negli occhi e scuotere la testa. "Non riesco a girarci attorno."

"A cosa?"

"Ho visto i video e le foto con quel coglione, ti stava appiccicato." sbottai, per poi prendere il pacchetto di sigarette dal tavolino.

"Il cugino di Sara?" chiese, mentre io annuivo e me l'accendevo. "E quindi?"

"E quindi?" esclamai, mettendomi comodo. "Ti stava appiccicato come una sanguisuga, stava sempre attorno, in ogni foto e in ogni video. Pure quando mandavi i vocali e mi chiamavi sentivo la sua voce."

"Amò è un amico, dai non giocà. Ha ventisette anni ed è il cugino di Sara! Non essere geloso e non pensare male." sorrise, pensando che fosse il mio solito commento da fidanzato geloso.

Non è facile, sai?

"Sì ma la prossima volta digli di stare più lontano, che non c'hai bisogno di essere stritolata, che cazzo." sbuffai, per poi sfilarmi la felpa, mentre lei aggrottava le sopracciglia, capendo che ero infastidito sul serio.

"Addirittura?"

"Sì ammò, io non ce la faccio a vedè nessuno che ti sta così appiccicato. Già è tanto che non mi dà fastidio Marco, ma se Fabio, Loris o chiunque ti abbraccia già mi rode, figurati uno sconosciuto ed un pompato come quello." ammisi, per poi portarmi la sigaretta alla bocca e chiudere gli occhi.

Calma.

"Sei pesante, famo sempre gli stessi discorsi, dai." sbuffò, sfilandosi il mio piumino della The North Face, del quale, nel frattempo, si era impossessata. "O te fidi o nte fidi!"

Odiare | PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora