29.

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Non riuscivo a sopportare le sue continue occhiatacce, le sue stupide ed inutili provocazioni come "ma sei rifatta?" sennò "fai la santa solo davanti ai tuoi amici?" o tutte le informazioni che voleva sapere sulla nostra relazione.

"Guardala come canta tutte le sue canzoni." commentai, guardando con odio quella stronzetta che cantava a squarciagola tutte le canzoni di Vincenzo. "Se io non le so a memoria non vuol dire che sono una cattiva fidanzata, no?" pensai, per poi scuotere la testa. "Non sono una cattiva fidanzata, è che ascolto solo rap romano." esclamai, per poi guardare Sara. "No?"

Non la sopporto. Anche solo per il fatto che mi mette 'sti dubbi.

"Sei gelosa?" mi chiese, mentre io la fulminavo con lo sguardo.

"Non è gelosia, è che mi dà fastidio e mi mette l'ansia." sbuffai, incrociando le braccia al petto. "Che accollo, questa notte non finirà mai."

"Dai sorè, mo non ci pensare." mormorò, posando un braccio sulle mie spalle.

"Non posso non pensarci Sarè, gli sta addosso come una sanguisuga e guarda come cerca di farsi notare. Stronzetta del cazzo." sbuffai, per poi finire il mio terzo drink in un sorso. "Le spezzo le braccia se si avvicina troppo. Lo giuro."

"E alle sue amiche." continuò, per poi voltarsi verso Luigi ed accennare un sorriso.

"Senti, io mi vado a prendere un altro drink, ne ho il bisogno." mi lamentai, mentre lei mi prendeva per un braccio.

"Gli manca una canzone, aspetta cinque minuti, dai." mormorò, per poi farmi l'occhiolino.

Dopo che Vincenzo finì il suo Dj Set, restammo con gli altri nel privè. Mi misi a parlare un po' con Marco e Tonino, che nel frattempo mi aveva offerto qualcosa da bere. Con la coda dell'occhio vedevo quella stronzetta che cercava di attaccare bottone con Vincenzo, che stava con Fabio e Loris a chiacchierare un po'.

Dopo un po' i ragazzi si avvicinarono a noi tre e si misero a sedere, iniziando a parlare.

"Ammò, mi fai spazio?" mi chiese Vincenzo, mentre io lo guardavo, scuotendo la testa.

Pensi che io ti ceda il posto? Mai.

"Ti metti su di me, eddai." mormorò, per poi tirarmi in piedi e farmi sedere sulle sue ginocchia.

"Sei stato bravo stasera Vincè." disse Sara, affinché io iniziassi un discorso con lui.

"Grazie Saretta." sorrise, per poi cingermi i fianchi con le braccia, posando il mento sulla mia spalla. "E a te sono piaciuto?" mi chiese, mentre gli altri iniziavano a parlare tra di loro.

"Sì." annuii, voltandomi verso di lui, mentre mi lasciava un bacio a stampo.

"Ja ammò non ci facciamo rovinare la serata per una stronzata." mormorò, capendo bene che non era tutto apposto.

"Rovinare per una stronzata? È colpa tua se mi sono rovinata la serata. Non mi hai detto un cazzo della tua amichetta!" esclamai, mentre lui annuiva sconsolato, per poi accarezzarmi le gambe, ed io mi giravo per bene verso di lui.

"Lo so, ma non sapevo manco io che sarebbe venuta. Te l'avrei detto sennò." ammise, per poi scrollare le spalle. "Giuro."

"Ah ma non vi eravate organizzati un incontro romantico?" gli rinfacciai, mentre lui ridacchiava. "Che ridi?"

"Ma non scherzare ammò." mormorò, accennando un sorriso, per poi accarezzarmi una guancia. "Lei mi ha detto che sarebbe salita, io ho detto che non mi doveva scrivere. Se ci beccavamo in giro bene, sennò meglio ancora. Quella non mi fa né caldo né freddo, non più."

Odiare | PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora