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Doppio aggiornamento anche oggi, amatemi😏

Non ero sicura di star facendo la cosa più giusta, ma avevo il bisogno di chiudere definitivamente questa storia, in un modo o nell'altro. A risvegliarmi dai miei pensieri fu mia sorella, che mi diede una leggera gomitata.

"Io entro con te eh, non ti lascio da sola con quel matto." mormorò Beatrice, prendendomi per mano. "Sarò sempre lì, qualsiasi cosa succeda."

"Lo so, ma lascia fare tutto a me." annuii, per poi bussare alla porta di casa.

"Che ci fai qui?!" esclamò Michele, a torso nudo, per poi guardarsi un po' in giro.

Lo vidi per bene in faccia e mi accorsi che Vincenzo l'aveva sistemato per bene, dato che era pieno di lividi ed anche il corpo sembrava messo male.

"Ti sei pure portata la scorta?"

Quanto è simpatico 'sto ragazzo.

"Sì." mormorai, per poi guardarlo negli occhi. "Io... volevo parlare un attimo. Ti rubo giusto un paio di minuti." dissi, mentre lui ci faceva entrare ed accomodare nel salone.

Rientrare in quella casa mi fece venire i brividi e la nausea, non ricordavo neanche i bei momenti che avevo avuto con lui, ma soltanto le urla e le litigate. Mi mancava l'aria solo al pensiero di essere ritornata là e già volevo andarmene.

"Dimmi."

"Ci siamo scannati moltissimo in questo ultimo anno. Ho cercato di farti capire in tutti i modi che era finita ma tu insistevi, superando il limite. Non ho mandato Vincenzo a picchiarti, sai che non mi piacciono quelle cose. Però hai davvero esagerato e nessuno dei due riusciva più a sopportarti. Michè, non sono qui per scusarmi da parte di nessuno. Sono la prima che avrebbe voluto riempirti di botte. Spero che ciò che è successo ieri sia stato il punto definitivo che chiude questa faccenda, è finita." mormorai, per poi accennare un sorriso. "Sono qui per incitarti a non farti sentire più in nessun modo perché anche io ho raggiunto il limite."

"Se mi vuoi fare un bocchino perché ti senti in colpa di ciò che ha fatto il pischello tuo puoi anche fare meno giri di parole eh." disse, come se non ci fosse mia sorella al mio fianco, senza un minimo di educazione.

Va a fa der bene eh.

"Ad essere sincera, speravo fossi conciato peggio, ma a quanto pare Vincenzo ha provato molta pena per te. Sei un uomo piccolo e fai pena. Io ti consiglio uno psicologo, perché hai bisogno di qualcuno con cui parlare dei tuoi problemi, perché stai fori de testa, e dico sul serio." esclamai, alzandomi in piedi, seguita da mia sorella. "In bocca al lupo per tutto, è un peccato che tu non possa più lavorare in città, ma te l'avevo detto che t'avrei rovinato in qualche modo. Mo vattene a fanculo da qualche parte che non sia Roma." dissi, per poi avviarmi verso la porta d'ingresso.

"Sarai contenta ora, eh troietta? Hai ottenuto ciò che volevi." quasi urlò, mentre noi scendevamo la prima rampa di scale.

Oh ma per favore, ma si sente quando parla?!

A quel punto non ci vidi più e lo raggiunsi, fino a che non mi trovai faccia a faccia con lui.

"Non so se sia troppo tardi, ma ti denuncio per violenza domestica e dirò a tutti ciò che mi hai fatto se provi a tornare nella mia vita o in quella della mia famiglia. Ti conviene fare la scelta giusta e tapparti quella fogna che tieni al posto della bocca." lo minacciai, per poi andarmene da quel palazzo infernale che non avrei voluto rivedere neanche in cartolina.

"Sei solo da applausi amò, hai tirato fuori i coglioni." scherzò mia sorella, facendomi ridere.

Dopo aver parlato un po', Beatrice mi riaccompagnò a Termini, la salutai e per fortuna riuscii a prendere il treno giusto in tempo. Dopo neanche mezz'ora di viaggio passata a dormire, mi chiamò Vincenzo, svegliandomi del tutto.

Odiare | PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora