Guardai con attenzione Vincenzo, che stava a distanza di sicurezza e si mordicchiava un'unghia.
"Ti sporchi." mormorò, facendo un passo avanti.
Ah torni e te ne esci con questa stronzata? Bene.
"Non è vero." dissi, per poi buttare a terra la sigaretta e guardarlo dritto negli occhi. "Non so neanche cosa chiederti, so' sincera."
"Non chiedere." sospirò, sconsolato, per poi prendere un gran respiro.
No, ovviamente. Scappi nel cuore della notte e sparisci per un giorno intero. Non voglio sapere cosa hai combinato. Figurati, che mi frega.
"Lo sto facendo solo perché ero in pensiero per te." dissi, stringendolo a me con forza. "Che sollievo averti qui." mormorai, rincuorata e serena.
Non avrei mai pensato di essere così felice di riabbracciare qualcuno.
"Ti avevo detto di non preoccuparti." mi rimproverò, posando la testa sulla mia spalla ed accarezzarmi la schiena con calma.
La fai facile.
"Sei sparito tutto il giorno." mormorai, staccandomi da lui ed incrociando le braccia al petto. "Non ti sei fatto sentire dalle cinque di questa mattina ed ora torni e mi dici una delle tue solite stronzate. Ti sporchi."
"Cosa dovrei dirti?!" esclamò, aprendo le braccia.
"Cosa stracazzo sei andato a fare fino a Roma alle quattro di notte, per esempio!" quasi urlai, dandogli una spintarella sul petto. "Cosa hai fatto?"
"Indovina!"
"Ti sembra che sto in vena di battute?" gli chiesi, per poi lanciargli un'occhiataccia. "Oh me voi parlà?!"
"Che ti devo dire?" esclamò, per poi prendersi una canna dal pacchetto di sigarette ed accendersela. "Ho parlato con Michele, mo non ti darà più fastidio, fidati di me. Ho risolto la questione ed ora è tutto apposto."
A quel punto grazie alla luce del lampione riuscii a guardarlo per bene e mi spaventai.
Mi manca il respiro.
"Oddio ma cosa hai fatto?" esclamai, prendendogli il volto tra le mani, notando un livido sullo zigomo, un taglietto sul naso ed uno sul labbro inferiore, gonfio e rosso.
È pazzo.
"Ci siamo provocati ed insultati un po', mi ha attaccato ed io mi sono semplicemente difeso, niente di più." mormorò, per poi abbassare lo sguardo e sospirare. "Picchia duro eh." scherzò, aspirando il fumo.
Non ci voglio credere.
"Lui come sta?"
"Ti importa di lui? Io ti dico che picchia duro e tu mi chiedi come sta lui?" esclamò, scuotendo la testa, profondamente offeso. "Non dici sul serio."
"Te lo chiedo perché tu non stai messo così male e voglio sapere se hai sgravato o meno." ammisi, per poi sedermi di nuovo sulle scale. "Dio, mi fa impressione vederti così. Non riesco manco a guardarti negli occhi."
"Non ho esagerato, sta bene. Solo qualche punto. Io ho avuto la meglio, mi sono fermato quando era il momento." mormorò, sedendosi al mio fianco, per poi passarmi la canna, che rifiutai. "Ci siamo azzuffati un po' e basta, niente di più."
"Tu non ti regoli." sentenziai, per poi prendermi la testa fra le mani e sospirare.
"No Giò, era giusto così!" disse, per poi accovacciarsi davanti a me, prendendomi il volto tra le mani. "Ma non ci arrivi?"

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Odiare | Paky
Fanfiction"Usi la parola odio a sproposito. Non puoi odiare tutto ciò che ti circonda, è impossibile." "Ne sei sicura?" INIZIATA: 15 MARZO 2020 TERMINATA: 27 APRILE 2020