39.

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Stavo impazzendo.

"Gio almeno ascoltami!" esclamò Sara, mentre io finivo di truccarmi, anche se probabilmente avrei preferito sbattere la testa contro un muro.

"Ti sto ascoltando." mormorai, mentre posavo la matita nera nel beauty case.

"A me pare de no." esclamò, per poi sbuffare.

"Sorè, ho capito ciò che stai a dì, so venti minuti che me lo ripeti." dissi, voltandomi verso di lei, per poi accavallare le gambe e guardarla negli occhi.

"Eh allora perché non mi dici niente? Dimme qualcosa, dai." mi chiese, mentre io portavo i rossetti sul letto e mi sedevo vicino a lei.

"Sinceramente? Adoro da morire Luigi, è uno dei più carini e simpatici del gruppo, gli voglio molto bene e tutto." mormorai, per poi sistemarmi i capelli dietro le spalle.

"E allora?"

"E allora se ti ci sei lasciata già due volte, fatti du' domande!" esclamai, mentre lei annuiva. "Dici che non ti ascolta e che litigate sempre anche e soprattutto per stronzate. Cosa può essere cambiato in due settimane?" le chiesi, cercando di essere il più delicata possibile.

"Non lo so." ammise, per poi scrollare le spalle. "So solo che mi manca da morire."

Che dolce.

"Sì, so' io che non sono molto romantica e non credo molto in queste cose... so fatta così." mormorai, per poi accennare un sorriso. "Ne hai già parlato con lui?"

"Stasera parliamo e stiamo un po' insieme." sorrise, mentre prendeva in mano un rossetto e me lo metteva sulle labbra, visto che io ero negata.

"Sorè, lo sai. Se sei felice lo sono anche io. Dico solo che è da dicembre che fate tira e molla, ve dovete dà 'na regolata." dissi, mentre lei richiudeva il rossetto e si alzava in piedi. "Se poi ne vale la pena... shalla, buttati!"

"Lo credi sul serio?" mi chiese, con gli occhi a cuoricino.

"Luigi è un ragazzo magnifico, poi personalmente non ho idea di come sia in una relazione. M'hai detto che avete certi problemi, ma se ci lavorate sopra entrambi magari..." ammisi, mentre lei mi abbracciava con forza, visto che per entrambe il supporto dell'altra era importantissimo.

"Grazie sorè, di tutto." esclamò, lasciandomi un bacio sulla guancia. "Piuttosto ora vestiti, che tra tre ore è mezzanotte." disse, mentre io mi stendevo sul letto.

"Ma abbiamo l'appuntamento alle undici!" sbuffai mentre lei mi scuoteva. "Abbiamo ancora 'na cifra de tempo per non fare nulla."

"Sì ma ci dobbiamo fare le foto, quindi muoviti."

"Che palle che sei." esclamai, per poi alzarmi in piedi ed andare a scegliere un vestito da mettere.

"Fai venti anni! Non sei eccitata?"

Wow, già vent'anni.

"Non immagini quanto." ironizzai, per poi sbadigliare.

Mio Dio, ma sono una vecchia. Sono le nove ed ho già sonno.

"Sono più eccitata al pensiero che stanotte dormo con Vincenzo e per il fatto che da domani ci facciamo tre giorni a Parigi. Mi hai fatto il regalo più bello che potessi farmi, lo sai." ammisi, facendola sorridere. "Ma ci pensi che fino a martedì staremo nella mia città dei sogni?!"

"Non posso biasimarti, sono elettrizzata anche io." ridacchiò, mentre prendeva tra le mani un bel vestitino blu notte. "E mettiti questo."

"Lo sapevo!"

Odiare | PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora