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Dopo aver passato l'ultimo weekend a fumare e bisticciare con Vincenzo, il sabato successivo avevamo in programma di andare all'Old Fashion, mio malgrado.

"Non ho voglia stasera, ho pure il ciclo." mi lamentai, mentre le tre cercavano di convincermi a vestirmi, visto che già stavamo in ritardo. "Andate senza di me, vi prego."

"Dai che alla fine ti diverti." mi sollecitò Elisa, mentre si infilava i vertiginosi tacchi alti e neri. "Vatti a vestire."

"Ragà non mi va, fosse per me mi metterei a dormire. Tipo mo."

"Ao no, vatte a vestì, tipo mo!" esclamò Sara, facendomi allarmare, visto che non parlava mai in dialetto, al contrario mio.

"Quanto rompete le palle." sbuffai, affondando con il volto fra i cuscini del divano.

"Oh devi venì, quindi vai a metterti qualcosa e datte 'na mossa." disse, per poi prendermi per le spalle e scuotermi. "Te devi move!"

"Non mi va." sospirai, per poi tirarmi su e incrociare il suo sguardo. "Ma che me stai a 'mbruttì Sarè?"

"Si te pijo te sdrumo! Vatte a vestì ora!" esclamò, mentre io scattavo in piedi come una molla, cercando di scappare dalla sua ira furiosa.

"Scusa!" risi, per poi avvicinarmi con cautela ed accennare un sorriso. "Sai che ti voglio bene, vero?" dissi, meritandomi solo un'occhiataccia. "Okay corro."

"Ti do una mano a truccarti, dai." ridacchiò Francesca, seguendomi in camera.

"No, vado struccata, mi metto giusto il rossetto." sbuffai, per poi scegliere un vestito ed infilarmelo.

"Ma che dici?" rise, mentre prendeva il mio beauty case in mano, per poi sedersi sul mio letto.

"Ci sta Gabriele, poi quello s'accolla e me lo devo cicà tutta la sera. Oggi non c'ho sbatti, mi rode troppo per sopportare gente che non sopporto." ammisi, mentre mi infilavo i tacchi neri e mi spazzolavo i capelli.

"Ma dai, fatti bella per te." esclamò, per poi farmi cenno di sedermi al suo fianco. "Poi magari incontri un bel ragazzo... ti vede struccata e ci ripensa! Pensa che peccato." scherzò, facendomi ridere, mentre iniziava a mettermi il correttore sotto le occhiaie.

"Non lo voglio un nuovo ragazzo, sarebbe meglio se ci ripensasse." mormorai, mentre lei scoppiava a ridere.

"E se ci fosse Vincenzo?"

"Mi ha vista ben peggio di struccata." sospirai, per poi accennare un sorriso. "Poi non c'è, quindi non mi pongo il problema."

E se ci fosse sul serio?

"Ti trucco comunque." ridacchiò, mentre prendeva in mano una palette di ombretti, ed io non potevo far altro che smorzare e lasciarla fare.

Dopo aver fatto un mezzo miracolo, viste le tempistiche, io e le altre andammo in discoteca con la macchina di Elisa. Lì, incontrammo la maggior parte del gruppo di Roberto e iniziammo ad ordinare qualcosa da bere.

Mentre mi guardavo in giro, vidi di sfuggita un ragazzo che mi sembrava Marco, ed appunto per questo mi alzai e cercai di seguirlo, per capire se fosse lui o meno.

"Oh mio Dio!" esclamai, quando sentii le sue mani sulle mie spalle, per poi portare una mano sul petto e prendere un gran respiro. "Marco mi hai spaventata a morte." dissi, facendolo ridere, mentre sentivo il cuore a mille. "Non ci riprovare più!"

"Non era mio intento nennè, scusami." ridacchiò, per poi abbracciarmi con forza e lasciarmi qualche bacio tra i capelli. "Come stai?"

"Tutto bene, dai." sorrisi, per poi scombinargli un po' i capelli. "Certo che sei stronzo eh! Mi hai detto che saresti rimasto in quartiere stasera."

Odiare | PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora