21.

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Lo avevo scoperto grazie ad un video. Un cazzo di video che mi aveva trovato Francesca su una storia di Instagram, lei era indubbiamente la più esperta sui social tra le quattro.

Se c'ero rimasta male? Da morire.

Feci finta di nulla, volevo solo affrontarlo faccia a faccia. Non aveva senso arrabbiarsi su Whatsapp.

Era domenica mattina e chiamai Vincenzo dicendogli che ero in piazzetta ad aspettarlo per salutarlo.

"Stronza, mi hai svegliato all'alba." scherzò, mentre scendeva dal suo palazzo e mi raggiungeva davanti al muretto. "Come stai?"

"Bene, la serata com'è andata?" gli chiesi, mentre lui si accendeva una sigaretta e mi guardava negli occhi, scrollando un po' le spalle, come se nulla fosse.

"Tutto bene, ci siamo divertiti. Siamo tornati alle cinque." mormorò, per poi sedersi sul muretto e stringermi verso di sé.

"Non c'hai nulla da dirmi e da raccontarmi?" domandai, incrociando le braccia al petto, mentre lui aggrottava le sopracciglia, non capendo dove volessi arrivare.

Non posso continuare a fare 'sta moina.

"Vincè, quanto la vogliamo tirà avanti? Ennamo." esclamai, per poi sbuffare.

"Non ti seguo ammò."

"E allora dimme 'mpo' che è 'sto video." dissi, per poi prendere il cellulare in mano e mostrargli il video che avevo visto durante la notte assieme alle mie tre amiche.

"Spiegame cherè." mormorò, guardandolo da capo.

"Ma stai a giocà?" gli chiesi, sbigottita.

"Ammò non capisco."

"Vincè, accanna co 'sta storia. Non fa finta di non sapello." esclamai, per poi guardarlo negli occhi.

Mi sta mentendo spudoratamente.

"Non so chi sia."

"Non sei tu?!"

"No." disse con fermezza, guardandomi dritta negli occhi.

"Ah... e perché siete vestiti uguali? Ah 'sto pischello c'ha pure lo stesso tatuaggio tuo sul braccio. Che casualità eh! C'hai 'n sosia che s'è paccato una, pensa te! Incredibile." esclamai, mostrandogli varie foto e video a confronto. "Vincenzo, dimmi la verità, non inventare altre stronzate."

"Sì, è vero." mormorò, abbassando lo sguardo per poi buttare per terra la cicca della sigaretta.

"L'hai solo trescata? Cioè, l'hai solo baciata?" gli chiesi, mentre lui scuoteva la testa, non volendo guardarmi negli occhi.

Codardo.

"Almeno guardami in faccia, che nce sta 'na piotta pe tera."

"Abbiamo scopato nei bagni." disse, per poi alzare lo sguardo.

"Una volta sola?"

"Due." ammise, mentre si mordicchiava il labbro.

Ah! Pure. Complimenti, ai livelli di un porno attore... dei poveri.

"Sei pessimo. T'avevo chiesto 'na cosa sola Vincè. Una." mormorai, mentre lui annuiva.

"Lo so, mi dispiace."

"Mi dispiace un cazzo. Ti avevo chiesto solo di non farmi cornuta, e cos'è che fai?! Cazzaro di merda." dissi, per poi voltarmi, mentre lui mi prendeva per un braccio e mi impediva di andare. "Ao no, non me toccà!" esclamai, dimenandomi, cercando di fargli lasciare la presa su di me.

Odiare | PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora