25.

4.9K 122 18
                                    

Tutti i ragazzi del nostro gruppo erano venuti su a Milano per venirci a salutare e per fare una sottospecie di rimpatriata. Quel giorno io e Sara avevamo avuto entrambe un esame, e allo stesso tempo era il loro ultimo giorno qui al nord, visto che erano venuti per una toccata e fuga.

"Non ti sembra anche a te che Federico si sia dimagrito molto?" mi chiese Sara, sdraiata sul letto, mentre io mi cambiavo.

"Sì, però sta bene. È sempre caruccio, anzi pure più simpatico." annuii, per poi infilarmi i jeans a sigaretta. "Invece Stefano è un accollo raro, non lo sopporto."

"Lo sappiamo da 'na cifra. Nulla di nuovo." mormorò, mentre le mostravo due maglioncini.

"C'ha provato pure davanti a Vincenzo quando siamo scesi, pensa che sfacciato." sbuffai, sedendomi ai piedi del letto. "Ceh insomma, ci siamo solo paccati... a febbraio. Ed ero ubriaca, manco mi ricordavo, se non me l'avessi detto tu." ammisi, facendola ridacchiare.

"Un anno fa." commentò, per poi tirarsi su e sedersi. "Pensa che palle." disse, facendomi ridere. "Mettiti questo." mormorò, lanciandomi in faccia un maglioncino bianco.

"Luigi ti ha detto qualcosa?"

"Dice che lui non può venire perché ha da fare, ma che Fabio, Loris e Vince verranno." mi informò, mentre mi infilavo il maglione.

"Che palle!" esclamai, mentre lei sembrava non capire. "Benedetta ha i miei stessi gusti, quanto ci scommetti che si innamorerà follemente di Vincenzo? Ci proverà di sicuro... sennò con Fabio. Fa' la gatta morta."

"Trenta euro." ridacchiò, per poi stringermi la mano. "Non lo farà, starà al posto suo e non guarderà né lui né Fabio."

"Fidati, impazzisce." risi, sedendomi al suo fianco. "Sto scommettendo che una delle nostre amiche si invagherà del mio ragazzo. Non è normale come cosa."

"Sì, così la scenata la fai tu oggi." scherzò, mentre io scuotevo la testa con convinzione. "Sì, la farai tu."

"Non credo proprio, io scenate non le faccio. Mi dice sempre 'ammò fammi sta tranquillo' o 'fai la brava'. Lo facesse lui oggi." esclamai, mentre mi alzavo ed andavo a spazzolarmi i capelli. "Sarà occupato a tenermi lontana da Stefano."

"Venti euro che ti fa ingelosire con Benedetta."

"Venti che non lo fa!" dissi, per poi stringerle la mano, scoppiando a ridere seguita da lei. "Pronta a perdere cinquanta?"

"Ne perderai tu cinquanta!" esclamò, per poi prendere il mio cellulare in mano. "Piuttosto gli hai detto di Michele?"

Un'altra cosa che era successa in quei giorni e che mi stava davvero disturbando: il ritorno di Michele. Al giorno mi arrivavano decine di messaggi ed anche chiamate perse da parte sua, ma non ne avevo fatto parola con Vincenzo.

"Non posso sorè, quello scende a Roma e gli spacca la faccia. Me l'ha detto. Dice di odiarlo." mormorai, scuotendo la testa con convinzione. "Non posso più entrare nel discorso 'Michele', per nessuna ragione al mondo."

"Sorè oh, non scherzà, dovrebbe saperlo."

"Sarè, quello esce fuori di testa, lo conosco. Fidati, è meglio che lui non lo sappia." ammisi, per poi sedermi vicino a lei. "Non può saperlo o succede un bordello."

"Se vede che ti scrive?" mi chiese, guardandomi negli occhi. "Insomma, quando ti chiamo e state insieme mi risponde quasi sempre lui."

"Non so cosa fare. Non voglio faccia cazzate o che si metta nei guai, insieme a quelli di Rozzano. Perché lo so, fa immischià pure Marco e l'amici sua."

Odiare | PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora