46.

3.7K 113 35
                                    

Vincenzo's POV

Vedere la mia femmina ballare con un altro era una vera e propria tortura. Sapevo che me lo stava facendo di proposito, ma era davvero troppo.

Seduto nel privè con un drink in mano, non staccavo gli occhi da loro due, per controllarli e per fare in modo che quello stronzo non facesse cose che non doveva fare.

"'Sta ragazza me lo fa apposta!" sbuffai, incrociando le braccia al petto. "È diabolica."

"Fa bene, ti obbliga ad andare da lei." ridacchiò Marco, per poi accendersi una sigaretta.

In quel momento vidi le sporche mani di quello stronzo scendere sui fianchi della mia ragazza e non capii più nulla.

"Oh ma che cazzo fa?!" esclamai, per poi scattare in piedi ed andare in pista a difendere ciò che era mio.

Se mi gira bene lo riempio di botte.

"Oh scem, comm te permiett?!" dissi, allontanando Giorgia da quel cornuto.

"Scusa, chi sei?" ridacchiò, mentre io azzeravo le distanze e gli davo una spinta sul petto.

Faccia da cazzo.

"Il fidanzato." sbottai, per poi guardarlo negli occhi con fare intimidatorio. "Giorgia sta cu me, levati dal cazzo."

"Sì, quanno te pare a te." esclamò, ma capì bene che non era aria e non aggiunse altro, visto che le lanciai un'occhiataccia.

"Vieni, dai." dissi, portando una mano sul suo fianco.

"No!" mi rifiutò, ma sapevo bene che stava semplicemente facendo la sostenuta.

"Oh vieni, ora."

"Lei fa ciò che vuole, ti ha detto che non vuole venire. Lasciala in pace." si intromise il coglione, mettendosi tra me e Giorgia.

Sto perdendo la pazienza.

"Ma vattenn!" esclamai, dandogli una botta sul petto, per poi allontanarmi un po'. "Vieni un attimo con me, dai."

"No."

"Te sto priann ammò, per favore." mormorai, per poi abbassarmi un po' e prenderle le mani tra le mie. "M sent nu scem." ammisi, accennando un sorriso.

"Lo sei, mo alzati." disse, per poi incamminarsi verso l'uscita del locale. "Che vuoi?" mi chiese, frugando nella borsetta, per poi prendere un pacchetto di sigarette in mano.

Mo fai la cosa giusta, almeno 'sta volta.

"Non c'è il bisogno che vai a ballare con altri per attirare la mia attenzione." sbuffai, per poi frugare nella tasca dei jeans e porgerle l'accendino.

"Non c'era nessun doppio fine, mi ha invitata a ballare ed ho solamente accettato. Niente di più. Non volevo la tua attenzione." mormorò, per poi abbassare lo sguardo e porgermi una sigaretta.

Ma dai.

"Anche perché la mia attenzione ce l'hai sempre, lo sai. Non sono riuscito a staccarti gli occhi di dosso stasera, neanche mezzo minuto." dissi, mentre lei si imbarazzava e diventava rossa come un pomodoro.

"Hai fatto?" mi chiese.

"Ti va di parlare o sei troppo alticcia?" la provocai, mentre lei mi lanciava un'occhiataccia.

"Non so alticcia, deficiente." esclamò, per poi incrociare le braccia al petto e guardarmi con attenzione. "Piuttosto te mi sembri più sfatto del solito."

La mia cara e vecchia Giorgia è tornata.

"È che non ho dormito molto stanotte." mormorai, per poi accorgermi che tremava. "Fa fresco, lo vuoi il mio piumino?"

Odiare | PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora