Quando Sara rientrò a casa quasi si mise ad urlare per il caos che c'era, e non potevo biasimarla, lo avrei fatto anche io.
"Sono stata con Vincenzo stamattina, se n'è andato dieci minuti fa." mi giustificai, mentre prendevo in mano un pacchetto di patatine mezzo vuoto e lo rimettevo a posto.
"Ah sì?! E cosa avete fatto?" mi chiese, mentre si levava il cappotto.
"Niente di ciò che pensi te. Siamo stati un po' insieme, non era una bella giornata per lui e mi ha chiesto se potevo tenergli compagnia. Però ci siamo baciati... un bel po'." le spiegai.
"Cosa aveva?"
"Gli mancava una persona che ha perso... sembrava a pezzi." ammisi, mentre mettevo a posto i cuscini del divano. "Mi ha chiesto cosa ci fosse tra di noi."
"Cosa?!"
"Ancora non lo sappiamo, stiamo andando con calma. Ha capito che non mi fido molto." mormorai, mentre Sara mi guardava male, già so cosa voleva dirmi. "Stai tranquilla, mi ha chiesto di andare da lui a Rozzano stasera. Gli parlo." dissi, per poi sedermi al suo fianco. "Spero che vada bene."
"Stai tranquilla, lui è uno con la testa sulle spalle." sorrise, per poi lasciarmi un bacio sulla guancia. "Ti puoi fidare."
Passai tutto il pomeriggio a studiare per recuperare il tempo che avevo perso durante la mattina e parlai un po' con Sara, che aveva litigato con Luigi per non so bene cosa.
Dopo cena uscii di casa ed andai a Rozzano. Vederla di notte era ancora più inquietante, ma grazie a Dio c'era Tonino, che sbracciò, non appena mi vide.
"Ciao Tonino, che bello vederti!" esclamai, ed era così, sennò mi sarei data a gambe levate se non fosse stato lui.
"Ciao Gio." mi salutò, per poi lasciarmi un bacio sulla guancia. "Non ci pareva il caso di lasciare una guagliona da sola alle dieci di sera in un quartiere che non conosce e che non la conosce."
Io non conosco il quartiere e lui non conosce me? La personificazione del quartiere mi inquieta.
"Grazie mille, davvero. Stavo giusto per chiamare Vincenzo." ammisi, mentre lui mi accompagnava a casa sua.
"No, ha già pensato a tutto, stavo per i paraggi e mi sono offerto di accompagnarti sotto casa sua." sorrise, mentre io rabbrividivo dal freddo pungente di Milano. "Come stai?"
"Bene, sono piena di studio in questi giorni, ma è tutto okay. Tu tutto bene?"
"Sto bene." annuì, per poi canticchiare una canzone che conoscevo, quindi lo assecondai, facendolo ridere. "So che è presto per dirlo, ma sei la mia preferita."
"Che intendi?" gli chiesi, mentre vidi il palazzone di Vincenzo davanti a me.
"Beh, Vincenzo ha avuto qualche ragazza in passato e tra quelle che abbiamo conosciuto sei la più simpatica e quella che mi piace di più, a gusto mio."
Che carino.
"Non stiamo insieme, però grazie, davvero." ridacchiai, per poi lasciargli un bacio sulla guancia ed entrare nel palazzo. "Fa freddo." mi lamentai, una volta entrata dentro casa.
"Ti scaldo io, ja." rise lui, per poi prendermi le mani e strofinarle con le sue. "Meglio?"
"Sì." annuii, mentre lui mi prendeva il giacchetto e lo posava sull'appendi panni.
"Scusa se ti ho fatto venire fino qua, ma non potevo muovermi stasera." mormorò, per poi sedersi sul divano.
"No, figurati. Tutto okay. Non ero uscita di casa per niente oggi. Ho studiato tutto il pomeriggio." dissi, sedendomi al suo fianco. "Non ci sono i tuoi, neanche oggi?"

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Odiare | Paky
Fanfiction"Usi la parola odio a sproposito. Non puoi odiare tutto ciò che ti circonda, è impossibile." "Ne sei sicura?" INIZIATA: 15 MARZO 2020 TERMINATA: 27 APRILE 2020