Questione Di Sguardi

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Ore 15:30
Pov Lele
Il dolore che mi ha lasciato l'ultima conversazione con Tanc non lo capisco. In fondo ho fatto la cosa giusta per entrambi, no? Se dovessimo continuare con tankele peggiorerebbe la situazione e diventerebbe un'amicizia malsana e sarebbe come illuderlo, ma il dolore c'è e non posso fare a meno di pensarci.
Non posso stare qui tutto il giorno però, soprattutto perché Diego e Gian non li ho sentiti rientrare e molto probabilmente Tanc starà guardando un film o facendo tik tok. Decido finalmente di alzarmi e di andare da lui, magari ne approfitto per fare qualche video con lui. Entro in salotto e lo vedo. Sta dormendo. Rannicchiato, i capelli scompigliati, la bocca socchiusa, gli occhi sigillati e, a causa dei movimenti, la maglia stroppicciata, rialzata sulla pancia. Mi avvicino, gli tiro giù la maglietta e lo copro con la coperta. Mi siedo ai suoi piedi e accendo la tv, accedo a Netflix e comincio a riguardare teen wolf.
Dopo circa mezz'ora, Tanc comincia a muoversi per poi stiracchiarsi e aprire gli occhi dopo esserseli stroppicciati.
"Buongiorno principessa" Gli dico sorridendo dopo che ha posato il suo sguardo su di me. Mi sorride e rimane a guardarmi un po', e la stessa cosa faccio io. Non ho mai notato la bellezza dei suoi occhi fino ad ora, non l'ho mai guardato così tanto negli occhi. Sposto lo sguardo sulle sue labbra e appena me ne accorgo mi alzo e vado in cucina. Cazzo. Continuo a ripetermi di stare calmo, ma non posso fare a meno di pensare alle sue labbra. Ok Lele è stato solo un momento. Giusto?

Pov Tanc
Non capisco. Perché se n'è andato? Ho detto qualcosa senza accorgermi? Voglio saperlo, perciò mi alzo e vado nella direzione dove è andato lui, trovandolo in cucina, inchinato sul piano cottura, con la testa fra le mani, mentre si tira i capelli e strizza gli occhi.
"Va tutto bene?" Domando e lui, si alza di scatto annuendo velocemente. Lo guardo confuso per un attimo, ma decido di non farci caso e prendo un bicchiere di acqua. Il mobile è sopra di lui, percio sono costretto ad alzare le punte sporgendomi verso il suo corpo. Appena torno in posizione normale, i nostri occhi si incrociano e per un attimo non si staccano. Abbassa lo sguardo sulle mie labbra e un brivido mi passa lungo tutta la colonna vertebrale. Sento la sua mano appoggiarsi delicatamente sulla mia, poggiata sul marmo della cucina e lui abbassa lo sguardo verso essa, mentre gioca con il mio anello. Seguo tutti i suoi movimenti e quando lui comincia ad alzare la mano lentamente con le punte delle dita sulla mia pelle, mi sposto, lo guardo un attimo e me ne vado. Mi dirigo velocemente verso il bagno. Lo sguardo che mi ha rivolto finale mi ha fatto percepire che non voleva farlo, è stato solo un attimo di confusione. Perché era quello che intendeva con quell'espressione. Vero? Comunque sia non possiamo. Sono d'accordo con la sua scelta. È meglio se lasciamo correre un po', perché se davvero sono innamorato di lui, potrei rovinare tutto.
Sono dentro al bagno da circa 20 minuti quando sento bussare alla porta.
"Tanc esci me la sto a fa sotto" Mi alzo controvoglia e apro la porta trovandomi Gian con un'espressione quasi di dolore. Cazzo ma da quanto è che mi sta chiamando?
"Fatti una visita alle orecchie, sono 5 minuti buoni che ti urlo di uscire" Come non detto, ero troppo preso dai miei pensieri e non l'ho sentito.
"Allora, te levi?" Rido e mi sposto per farlo entrare. Vado in cucina pregando di non incontrarlo, ma visto che la fortuna non è dalla mia parte, è appoggiato con la schiena al frigo e sta bevendo un bicchiere d'acqua e come se non bastasse, non c'è neanche Diego che mi possa salvare da una possibile conversazione. Alza lo sguardo incatenandolo al mio. Quegli occhi...Scuoto la testa e sposto gli occhi verso i sacchi dei rifiuti inventando la scusa dell'anno.
"Devo andare a buttare lo sporco" Annuisce guardando verso i 6 sacchi sul pavimento.
"Non ce la farai mai da solo, ti accompagno" Cazzo. La mia vita non sa cosa sono le gioie. Annuisco.
Fuori si gela più di quanto pensassi e comincio a tremare leggermente. Lele se ne accorge e toglie la giacca passandomela. Scuoto la testa rifiutando. Ma lui si ferma facendo fermare anche me confuso, poggia i sacchi per terra e mi mette su la giacca come fanno le madri con i bambini piccoli. Sorride guardandomi dalla testa ai piedi e io non posso far altro che pensare quanto sia bello e, per la terza volta oggi, i nostri sguardi restano incatenati fin quando il suo cellulare squilla. Si allontana per rispondere. Resto un attimo a guardarlo. I jeans scuri che gli aderiscono perfettamente le gambe, la felpa rosa acceso larga, il berretto con un pon pon nero in testa...è bellissimo non posso negarlo e ora che sta ridendo a una battuta lo è ancora di più. Distolgo lo sguardo quando si gira verso di me al termine della telefonata e si avvicina riprendendo i sacchi.
"Dai andiamo che Diego è Gian hanno ordinato la pizza" Annuisco e ci incamminiamo verso i cassonetti.
Sto dietro di lui. Continuo a guardarlo, sperando che si giri e mi lanci uno sguardo, ma niente, solo quando arriviamo si ferma a guardarmi, per poco, ma mi basta. Mi scalda il cuore ogni volta che mi guarda. Ho la conferma. Dopo oggi sono sicuro al 100% di ciò che provo. Sono innamorato di Emanuele Giaccari. Innamorato perso.

Spazio autrice❣️
E ora cosa accadrà?

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