In Famiglia

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Ore 12:35
Pov Tanc
Mi era mancata Roma. Andare in giro e parlare senza che la gente ti guardi male per il tuo accento, incontrare le persone di una vita, le mie sorelle, i miei amici, Chill Place, tutto.
Sono quasi due ore che Lele è andato a parlare con sua mamma e l'ansia mi sta mangiando. Neanche una chiamata, né una telefonata, nessun segno di vita. L'avrà ammazzato? Ok no, troppo tragico, vero?
Non so più cosa pensare, conoscendolo dovrebbe avermi già risposto e come da copione, sto morendo di paura. Zoe e Cecia, accanto a me, cercano di tranquillizzarmi, ma più mi parlano di lui e più mi sento stretto in una morsa, non mi sono mai sentito così a disagio nel mio corpo come in questo momento. Vorrei scomparire e diventare un'altra persona per un po', così da non farmi guardare con occhi schifati dalla madre di Lele, cosa che farebbe se dovesse incontrarmi, giusto?
Sento il mio telefono squillare e quando vedo il nome di Lele tiro un sospiro di sollievo, ma subito dopo sento rimontare l'ansia dentro di me per ciò che potrebbe dirmi.
"Ei, che succede? Tutto bene? Cosa è successo?" Sento una risata dall'altro capo del telefono e poi un sospiro.
"Tancredi calmati, è tutto ok, raggiungimi a casa mia, ti aspetto" Riattacca senza darmi il tempo di ribattere e io mi volto verso le ragazze che hanno assistito alla conversazione.
"Che aspetti?" Chiede Zoe guardandomi sorridendo e io spalanco gli occhi quando immagino la faccia della madre di Lele. Cecilia sbuffa e batte le mani davanti alla mia faccia per farmi svegliare dal mio momentaneo trance.
"Adesso alzi il tuo culetto da sedicenne e lo porti sul divano di Lele, forza" Sospira tirandomi in piedi e io mi volto per guardarla ancora sotto shock. Non sono pronto, per niente, neanche un po'.
"Ma sei matta? Secondo me mi sotterra nel giardino" Rispondo guardandola negli occhi e lei scoppia a ridere seguita da Zoe.
"Madonna se sei tragico Tanche. Sparisci dalla mia vista prima di perdere una parte fondamentale del tuo corpo, cosa che a Lele non farebbe piacere. Su, fuori" Zoe mi spinge fuori da Chill Place e io mi volto per guardarla in cagnesco. Mi fa la linguaccia e chiude la porta a chiave facendomi sbuffare.

Da Lele:
Dove sei? Mamma ha preparato la carbonara, muoviti.

Ripongo il telefono in tasca e comincio a camminare a passo spedito verso quella che una volta era casa del mio ragazzo. L'ansia mi fa da ombra e la voglia di tornare indietro mi mangia, ma contando che non mi farebbero entrare, dovrei star fuori, perciò continuo a proseguire.
Sono davanti alla porta e non so se poggiare il dito sul campanello o continuare a deglutire tirandomi i capelli, col cuore a mille.

Da Lele:
Ti vedo dalla finestra e sento i tuoi pensieri fino a qua, andrà tutto bene te lo prometto, ma se non entri giuro che ti stacco le palle.

Ridacchio e mi rilasso quando sento la sua voce dall'altra parte della porta. Assurdo il potere che abbia su di me.
Suono finalmente il campanello e dopo mesi, rivedo la madre di Lele. L'avrò vista due volte in tutto e non ci avevo mai parlato apertamente, solo qualche ciao, ma nulla di più. Mi sorride e mi fa spazio per entrare, indicandomi poi il divano su cui è seduto Lele con il cellulare fra le mani.
"Alla buon'ora" Esclama vedendomi e io sorrido imbarazzato sentendo due occhi incenerirmi. Mi volto verso di lei e noto che mi sta scrutando seria, mettendomi soggezione. Deglutisco a fatica e mi giro di nuovo verso il mio ragazzo che spalanca gli occhi e si batte la mano sulla fronte guardando sua mamma.
"Mamma ti prego, non fissarlo, lo metti a disagio" Con la coda dell'occhio scorgo alcuni movimenti e poi sento una risatina.
"Scusa tesoro, ma devo dire che te lo sei scelto proprio bene. Comunque non mi sono mai presentata di persona, io sono Antonella" Mi giro verso di lei e le stringo la mano sorridendo, sentendomi più leggero.
"Bhe lei lo sa chi sono perciò" Mi gratto la nuca imbarazzato e lei si fa seria guardandomi storto.
"Oh no, non provare a darmi del lei, già i miei alunni lo fanno, è snervante" Ridacchio e lei mi posa una mano sulla spalla facendo lo stesso per poi allontanarsi. Mi giro verso il mio ragazzo che ha assistito alla scena sorridendo come un ebete. So quanto è importante per lui la sua famiglia e vederlo felice rende felice pure me.
"È pronto ragazzi" Urla Antonella dalla cucina e Lele mi prende per mano e mi accompagna al tavolo, sedendosi poi accanto a me.
"Grazie mille per l'invito, Antonella" Intervengo dopo qualche istante e lei alza lo sguardo dal piatto sorridendomi dolcemente.
"Grazie a te di rendere felice mio figlio, non lo vedo così da troppo tempo." Sorrido e mi giro verso il mio ragazzo che mi fa il solito occhiolino facendomi sciogliere.
"Non devi ringraziarmi, darei di tutto per lui" Rispondo e lei mi prende la mano sinistra, appoggiata sul tavolo, facendomi sussultare un attimo per la sorpresa per poi sorridermi.
"Benvenuto in famiglia"

Spazio autrice❣️
Mi sono fatta perdonare dopo la suspense del capitolo precedente?🥺
Comunque ho una domanda da porvi, vi piace ancora la mia storia? Mi sembra che abbia cominciato ad annoiarvi.

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