Notifica Sbagliata

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Ore 15:30
Pov Lele
Sono tornato da circa quattro ore a casa, ma le sensazioni sono le stesse. Ho i brividi, il cuore che batte forte e sento ancora formicolare le labbra. Dio. Mi ha baciato. E io cazzo, mi sono sentito libero. Non ho mai sentito una cosa così dentro di me. Quando si è attaccato a me un vortice di emozioni a cominciato a nascere nel mio stomaco creando in me quelle che si definiscono farfalle nello stomaco e che pensavo non esistessero. Pensavo che le sensazioni che provi da innamorato erano tutte bufale, ma sbagliavo, cazzo se sbagliavo.
Mentre navigo nei miei pensieri il cellulare squilla e quando vedo la sua foto sorrido inconsapevolmente.
"Pronto" Scandisco rispondendo a Tanc.
"Ei, che fai?" Guardo il controller della play sulle mie gambe e la schermata del gioco acceso da non mi ricordo quanto e sorrido a pensare all'effetto che mi fa questo ragazzo.
"Giocavo alla play" Lo sento respirare un attimo e poi sospira.
"Fra poco vengono a prendermi per la radiografia" Cazzo me ne ero dimenticato. Comincio a sentire il peso della parola radiografia addosso. L'ultima non era andata bene, speriamo in questa. I medici hanno detto che l'operazione è andata a buon fine e che ora per un po' dovranno riempirlo di visite e poi vedranno quando dimetterlo.
"Le ci stai ancora?" Sospiro.
"Si, si dicevi?" Rispondo cercando di ripercorrere la conversazione.
"Dicevo che sono arrivati, ci sentiamo, ciao" Riattacca. Sta male. Lo capisco. È in ansia. Mi sento male per lui. Prendo le mie pillole quando comincio ad avere il tic alle palpebre e vado sul divano cercando di distrarmi.
Cinque minuti dopo ma mia gamba sembra diventata una macchinetta, visto il saltellare su è giù a massima velocità. Mi alzo facendo un ringhio di frustrazione, metto il giubbotto, prendo le chiavi e esco per andare in ospedale.
Appena arrivo entro nella camera di Tanc per aspettarlo, cominciando a giocare con le sue cose. Il telefono squilla all'arrivo di un messaggio e quando leggo il nome di Giulia mi si gela il sangue. Sblocco il telefono e scorro i messaggi. La conversazione più brutta mai letta.

CHAT CON GIULIA
G: Allora? Che è successo?
T: Gli ho detto che mi hai baciato tu e poi mi sono staccato.
G: Bravo, non cascare ai suoi piedi.
T: Va bene...
G: Eddai Tanc, ti ha praticamente fatto finire sotto un auto con i suoi modi, illudilo un pochino.
T: OK...
FINE CHAT
È alla sua risposta che crollo. Mi ha illuso. Quel bacio non ha avuto valore per lui. O per lo meno, non quanto ne ha avuto per me. Il nuovo messaggio dice "Quando uscirai dall'ospedale passa a casa mia, i miei sono fuori per lavoro per un bel po' e voglio farti recuperare il tempo perso." La mia vista si sbiadisce quando le lacrime annegano le mie iridi.
Pochi minuti dopo entra nella stanza, mentre io mi asciugo le lacrime. Mi vede e sorride. Non mi interessa cosa gli hanno detto i medici, non me ne frega più un cazzo. Appena vede il suo telefono tra le mie mani il sorriso gli muore.
"Le" Non ce la faccio a sentirlo. Lo zittisco subito.
"Sei uno stronzo." Non lo guardo neanche in faccia. Mi fa schifo.
"Lele aspetta" Mi giro e lo guardo. Fa la faccia dispiaciuta e a me fa ancora più ribrezzo.
"Aspettare cosa?! Che arrivi lei a sbaciucchiarti per poi sentirmi dire che tu non volevi farlo?" Stavolta le spiegazioni non servirebbero perché i fatti parlano già da sé.
"Fammi spiegare di prego" Comincia a piangere. Ciò che si suol dire 'lacrime di coccodrillo'. Mi avvicino a lui, così vicino da sentire il suo respiro sul mio mento, ma stavolta i brividi sono legati ad un altro tipo di emozione. La rabbia.
"Mi fai schifo" Sputo per poi uscire. Lasciandolo li. Solo. Mentre sfuma un 'Lele aspetta' esco dal reparto di traumatologia e corro in macchina, per poi crollare del tutto. Tiro pugni al volante facendo ripetutamente suonare il clacson. Butto la testa contro il volante e piango, a singhiozzi. Come cazzo ha potuto?! Capisco che la colpa sia mia del suo incidente, ma poteva farmela pagare in altri modi.
Sono a pezzi. Perché non può andare tutto bene cazzo.

Pov Tanc
Mi ha lasciato prima di metterci insieme. Mi odio cazzo. Non volevo neanche farlo. Non volevo illuderlo. Non ho mai voluto ferirlo. Ma quando lo vidi baciarsi con Cecilia è stata l'unica cosa che mi venne in mente. Giulia mi ha aiutato. Quando ho avuto l'incidente lui ha cominciato a scrivermi che dovevo fare ciò che mi avrebbe detto lei altrimenti avrebbe detto a tutti il mio orientamento sessuale.
Non ce la faccio così. Telefono a Diego.
"Die" Dico piano.
"Sei uno stronzo." Parte due eh, gli ha detto tutto, dovevo aspettarmelo. Evito di chiamare Gian perché tanto sarebbe uguale. Mi sento una merda. Sono una merda ad averlo trattato così. Pensare che ora è sicuramente sul letto a distruggersi piangendo, frantuma anche me. Spero di venire dimesso il prima possibile, voglio parlarci. Deve solo permettermelo.

Spazio autrice❣️
So che mi odierete, ma vi assicuro che mi amerete per ciò che succederà poi❤️

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