Ti Ricordo Che Sono Il Tuo Ragazzo

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Una settimana dopo

Ore 12:35
Pov Tanc
Pensare che tutto questo sia vero è strano. La mia routine è cambiata totalmente.
Lele e Gian hanno fatto cambio di stanza e ora dormiamo sempre insieme.
Ogni mattina mi sveglio, gli lascio un bacio, mi lavo, preparo la colazione e spesso usciamo per andare a City Life o in ufficio. Lui è diventato la mia routine e sto cominciando a notare che ho sempre vissuto per lui, dovevo solo capirlo e ultimamente sto cominciando a ringraziare il ragazzo che mi ha investito circa un mese fa, se non fosse per i suoi fanali che trasmettevano poca luce, probabilmente non saprei neanche di essere innamorato perso di lui e se così fosse non gliel'avrei ancora detto.
Noto un movimento accanto a me e appena mi giro trovo il mio ragazzo con un sorriso raggiante che mi guarda.
"Buongiorno" Sorrido lasciandogli un bacio e lui si stiracchia per poi tornare a guardarmi con i suoi occhi da cerbiatto.
"Giorno" Risponde alzandosi e sorridendo di più, si sfila i pantaloni e io sento il calore accumularsi nel mio corpo quando si sdraia sul letto accanto a me.
"Avevo caldo" Dice guardandomi malizioso e facendomi un occhiolino.
Scuoto la testa ridacchiando, consapevole di essere arrossito e esco dalla stanza per andare in bagno.
"Ao Tanc, fate più piano, stanotte non ho dormito un cazzo per colpa delle urla tue" Sento le mie guance andare a fuoco mentre una risata nervosa abbandona le mie labbra.
Faccio una doccia togliendo i residui della notte appena trascorsa. È amore, quello che faccio con lui. Non la solita botta e via.
Le sue mani sulla mia pelle, le sue labbra che mi lasciano succhiotti, il suo sguardo famelico, la dolcezza. È perfetto con lui. Mi sento amato. Mi sento protetto.
La porta si apre rivelando Lele che entra nervoso nella stanza.
"Perché cazzo Giulia vuole vederti adesso?!" Urla aprendo il box della doccia. Oh merda.
"Ehm" Cazzo.

Pov Lele
"Ehm cosa?!" Sento che le paure stanno uscendo dai cassetti della mente in cui le avevo sigillate. E se davvero mi stesse prendendo per il culo? E se volesse tornare con Giulia?
"Tancredi rispondimi cazzo" Mi guarda alzando gli occhi al cielo e io sento la rabbia impossessarsi di ogni cellula del mio corpo.
"Dobbiamo vederci tutto qua, smettila di farti i cazzi miei" Cosa? Fino a prova contraria sono il suo ragazzo no?
"Ti ricordo che sono il tuo ragazzo" Alza le spalle.
"Appunto, sei il mio ragazzo, non la mia guardia del corpo. Ora se vuoi scusarmi vorrei uscire, devo vestirmi." Ma seriamente?!
Esco dalla stanza sbattendo la porta e vado in cucina per prendere qualcosa da mangiare. Ma per chi mi ha preso? Non sono una marionetta cazzo.
Mi siedo sul divano e accendo Netflix, cominciando a leggere i titoli dei film presenti nella home, ne scelgo uno a caso e comincio a fare finta di guardarlo.
Dopo qualche minuto arriva Tancredi seguito da Diego. Vanno in cucina e li sento bisbigliare. Cosa mi stanno nascondendo? Faccio finta di nulla e continuo a guardare il film, fin quando non mi addormento.

Ore 18:20
Pov Lele
Apro gli occhi quando sento la porta d'ingresso chiudersi. Mi alzo e cerco i miei amici e il mio ragazzo per casa ma niente. Se ne sono andati. Sto per scrivere un messaggio nel nostro gruppo whatsapp quando noto un biglietto sul piano cottura.

"Luci a LED, musica e qualcosa in frantumi.
Tancredi"

La discoteca. Perché vuole che vado al locale dove ho baciato Cecilia? Non capisco, vuole farmi fare la caccia al tesoro?
Prendo le chiavi dell'auto e vado al locale momentaneamente chiuso e sulla porta noto un altro biglietto.

"Bastava solo un lampione in più.
Tancredi."

Mi dirigo sotto casa, dove Tancredi è stato investito e attaccato al palo della luce vedo un altro foglietto.
Ma dove vuole farmi arrivare?

"Tracce di rossetto.
Tancredi."

L'ospedale. Quando ha baciato Giulia. Rimetto in moto l'auto e arrivato all'ospedale salgo sul terrazzo. Cerco un altro biglietto ma non lo trovo. Vado verso la porta per uscire e vedo svolazzare un foglietto giallo, lo prendo e leggo l'ennesimo indizio.

"Guardami negli occhi e dimmi cosa provi.
Tancredi."

Vuole farmi tornare a casa seriamente? Ridacchio pensando a quanto sia stronzo il mio ragazzo e torno a casa.
Appena arrivato, saluto il mio vicino. Sto per salire le scale quando mi ferma e mi indica la cassetta della posta che io lo guardo confuso. Mi avvicino e tiro fuori una rosa, una bellissima rosa.
Poso lo sguardo sul mio vicino che mi fa l'occhiolino e rientra in casa.
Vado al mio piano e apro la porta di casa. L'unica luce visibile è quella delle candele posate sul pavimento che fanno da sentiero verso la camera mia e di Tancredi.
Lentamente apro la porta e appesa alla parete c'è una cornice con una nostra foto.
È di qualche mese fa, non stavamo ancora insieme e la Tankele era solo una ship, ma gli sguardi erano già quelli di due ragazzi innamorati.
Lui, appoggiato a un paletto, ha una mano sulla mia spalla e mi guarda negli occhi sorridendo e io faccio lo stesso, davanti a lui.
Due mani mi prendono i fianchi da dietro e una canzone comincia a risuonare nella stanza, è la nostra canzone. Mi giro verso di lui. È bellissimo.
Indossa una camicetta nera e bianca con i jeans stretti neri.
Mi guarda sorridendo e comincia a canticchiare.

"Vorrei essere normale, per darti delle rose"

Mi prende la rosa dalle mani e intreccia le sue dita con le mie.

"Voglio averti accanto perché sai come mi sento."

Incrocia il mio sguardo e poggia la mia mano sul suo petto facendomi sentire il suo battito accelerato.

"Guardami negli occhi e dimmi cosa provi."

Si avvicina lentamente e le nostre labbra si sfiorano.

"Ti perdo alla partenza perché insieme siam perfetti."

Poggia la sua fronte alla mia e io comincio a sentire gli occhi pizzicare. Non è il tipo da dichiarazioni romantiche e si sta veramente impegnando per dimostrarmi ciò che prova.

"Il silenzio parla ma noi restiamo muti."

Apre gli occhi e mi guarda per poi baciarmi. Mi prende il viso con le mani e approfondisce il bacio delicatamente. Si stacca e noto i suoi occhi lucidi.
"Giulia mi ha solo aiutato a trovare le candele, non è successo niente, oggi dovevi uscire con Diego, ci eravamo messi d'accordo che ti avrei preparato una cena, ma tu ti sei addormentato stravolgendo i miei piani. Ho dovuto organizzare una caccia al tesoro per farti perdere tempo così da preparare tutto questo, mi dispiace se ti ho risposto così oggi ma pensavo che ti avrei incitato ad uscire litigando, invece che rimanere con me." Gli poggio le mani sulle guance e gli lascio un bacio dolce sulle labbra.
"Ti amo da impazzire, grazie." Sorride.
"Volevo dimostrarti che è così anche per me, ti amo da morire." Sento gli occhi pizzicare e mi sento una femminuccia ma non mi interessa, so quanto è difficile per lui fare gesti dolci, e apprezzo il suo impegno.
Non poteva darmi dimostrazione d'amore più grande.
"Comunque, siamo veramente perfetti" Ammetto baciandolo dolcemente sulle labbra.

Spazio autrice❣️
1200 parole per voi. Volevo fare questo capitolo da troppo, scusate. Cosa ne pensate del gesto di Tancredi?

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