Perla

3.1K 158 19
                                    

Ore 18:30
Pov Lele
La presenza di Tanc mi irrita particolarmente. In macchina avevo addosso un disagio tale da farmi sudare le mani. Non riesco nemmeno a pensare che sia tornato. Così, da un momento all'altro. Mi stavo abituando alla sua assenza e ora, vederlo girare per casa, a petto nudo, con addosso i vestiti che fino a tre giorni fa mettevo io per sentire il suo profumo, mi innervosisce e non poco.
Diego mi chiama per avvisarmi che è pronta la cena così mi alzo, affamato e mi dirigo in salotto dove Gian e Tanc stanno preparando la tavola.
"Sei uscito dal letargo bro" Sorride Gian e io ricambio. Devo dimostrargli che so vivere benissimo anche senza di lui.
"Sai, l'inverno è arrivato più presto del previsto" Tiro un'occhiataccia a Tanc che abbassa lo sguardo cogliendo la mia frecciatina. Dopodiché ci sediamo e cominciamo a mangiare.
A interromperci è il suono del campanello. Visto che nessuno si degna di muoversi, mi alzo, frustrato e vado a controllare chi è.
Dallo spioncino noto un volto fin troppo riconoscibile e apro a colei che mi ha rovinato la vita insieme al ragazzo che amo. Appena la vede Tanc si alza venendo verso di noi e sorridendo imbarazzato a Giulia.
"Ciao Giulia che ci fai qua?" Chiede grattandosi la nuca evidentemente a disagio.
"Oh sono venuta a trovarti amore" Scoppio a ridere e lei mi guarda confusa.
"Che teatrino patetico stai mettendo in scena, non è vero ragazzi?" Chiedo a Gian e Diego che mi guardano ammutoliti. Sono su tutte le furie. Fa come se io non fossi nella stanza, quando ci sono e se non fosse una ragazza le metterei le mani addosso.
"Dovresti calmarti" Mi giro inarcando un sopracciglio. Calmarmi?
"Come scusa?" Mi avvicino alle labbra di Tanc e lui ripete, sussurrando.
"Ho detto che dovresti calmarti" Ridacchio. Sembrerò impazzito, ma non mi interessa. Casa mia non è una location per un film.
"Giusto bro" Gli do una pacca sulla spalla e lo sento irrigidirsi. Alla sua reazione sorrido, per finta. Sotto, ma molto sotto sto morendo.
"Sai che ti dico? Vai in camera a parlare dei tuoi problemi con la tua fidanzata e mettetevi d'accordo per prendere per il culo anche Diego e Gian che dici? Tanto parlare con me ti fa troppo schifo, meglio prendere per il culo, è più facile" Gli sorrido 'dolcemente' e esco.
Non so dove io stia andando. Sono uscito così, in ciabatte, pigiama e maglia corta, senza cellulare, ne portafogli. Mi ritrovo in un parco e mi siedo su una panchina in un angolo.
Due bambini stanno giocando sull'altalena mentre la loro mamma li guarda sorridendo.
"Ei tu" Mi richiama una vocina. Mi giro e vedo una bambina, sui 7 anni circa, guardarmi con degli enormi occhi celesti, mentre si tocca le treccine bionde, mordendosi il labbruccio. Mi chino alla sua altezza e la guardo.
"Ciao piccolina, qualcosa non va?" Lei scuote la testa e mi guarda accennando un sorriso imbarazzato.
"Mi accompagni dalla mia mamma per piacere? Sta laggiù ma sta diventando buio e ho tanta paura" Mi si scalda il cuore, è così piccola e tenera e non posso non accontentarla.
"Certo piccola vieni" Mi alzo e le allungo la mano per farmela stringere. Allunga la sua, piccola e fragile e circonda il mio mignolo seguendomi.
"Chi è la tua mamma piccola?" Chiedo dopo un pezzo di tragitto. Si poggia un dito sul mento e si guarda intorno, per poi indicare una donna seduta su una panchina che guarda un altro bambino scendere dallo scivolo ridendo.
"È lei?" Annuisce e comincia a trascinarmi correndo verso la donna.
"Mamma mamma" Lei alza la testa. Gli occhi celesti come sua figlia mi scrutano incuriosita e poi sorride vedendo la piccola.
"Perla, perché disturbi i ragazzi?" Ridacchia prendendola in braccio.
"Oh nessun problema, avevo bisogno di una distrazione, ha una figlia veramente stupenda" Lei sorride e la guarda con gli occhi che si illuminano.
"Avevo paura" Le risponde Perla con gli occhi dolci. La madre le sorride scuotendo la testa e posa la sua attenzione nuovamente su di me.
"Grazie mille...?" La guardo e capisco che vuole sapere il mio nome.
"Emanuele, ma può chiamarmi Lele" Allungo la mano e lei la stringe.
"Claudia, e puoi darmi del tu, avrò anche venti anni in più di te ma sono giovane nello spirito" Ridacchia e io la seguo. Si gira verso lo scivolo e ride guardando un altro bimbo con gli occhi azzurri che la guarda urlando il nome di Perla.
"Lui è Giacomo, il fratellino di Perla"
Annuisco e sorrido al fratellino che imbarazzato rientra nella casetta che sorregge il gioco.
"È stato un piacere conoscervi ma ora devo proprio andare" Confesso sorridendo a Claudia e facendo un occhiolino alla piccola. Fanno gesto con la mano e mi dirigo verso casa.
Non so come, ma quella bambina e quella donna mi hanno fatto pensare che l'amore esiste ovunque, non serve per forza trovarlo in una relazione, io sono circondato di amore, ma cerco solo il suo. E probabilmente lo cercherò sempre.

Spazio autrice❣️
Scusate l'attesa ma oggi sono ricominciate le lezioni e ho avuto da fare.
Che ne pensate? Credete che lo troverà l'amore di Tancredi?😏

Tutto Ciò Che Stavo Cercando|| COMPLETA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora