-15- POLVERE DEPOSITATA

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Shoto tornò a casa affranto dalla notizia che i pro hero avevano interrotto la ricerca del suo compagno di classe.

Provò a contattare Bakugou, ma non rispondeva alle sue chiamate.Non avrebbe voluto andare da solo, ma non poteva più aspettare.

Il ragazzo bicolore si diresse nell'unico posto che gli veniva in mente, il vecchio covo dei villian. Era stato svuotato mesi prima dagli eroi, ma provare a vedere se qualcosa fosse rimasto non gli sarebbe costato nulla.

Arrivò al vecchio covo che il sole era ancora alto, aprì senza fatica la porta, aveva ancora i cardini rotti per l'incursione degli eroi. Si guardò intorno, ma la stanza buia non dava l'idea di essere abitata.

Si fece luce con il proprio quirk, quello che odiava tanto, osservò meglio il bancone al lato, gli sgabelli da bar, i tavoli rovesciati e i bicchieri rotti sparpagliati in giro.

Tutto lasciava intendere che fosse un luogo abbandonato. La polvere si era posata su ogni superficie e l'aria era pesante.

Sentì delle voci appena fuori dell'edificio, si mosse velocemente e si nascose appena dietro il bancone. Ascoltò le persone che parlavano, cercò di diminuire il respiro e di fare meno rumore possibile. Dopo qualche minuto, le persone, che stavano parlando, entrarono nel locale.

"Questo posto è proprio ridotto male. Forse dovremmo dire che è inutilizzabile"

"ma no, basta poco e lo possiamo riutilizzare"

Shoto ascoltava con attenzione, era in presenza di due villain ne era sicuro, ma non sarebbe mai potuto uscire allo scoperto, no senza rischiare di essere ferito. Non sapeva chi si sarebbe trovato di fronte, né tanto meno che abilità sfoggiassero.

Decise di continuare ad ascoltare rannicchiato dietro il lungo banco di legno, era l'unica cosa che potesse fare.

"probabilmente Shigaraki vorrà rimettere in sesto questo posto più per un fattore emotivo che per altro"

"probabile, ma non possiamo di certo opporci a lui"

"piuttosto, hai sentito del nuovo arrivato?"

"ma chi, il broccolo?"

"se così lo vuoi chiamare. Ho sentito dire che era un aspirante eroe e che ha deciso di unirsi a noi perché innamorato di Kaizaki"

"io invece ho sentito dire che si è unito perché idolatrava Kaizaki"

"sai che penso?! Che quel ragazzo dal ciuffo nero stia andando in giro a raccontare una marea di cazzate"

"credo che sia il suo stile di vita"

"sì lo è" al discorso si aggiunse una terza voce, apparteneva sicuramente ad un ragazzo pensò Shoto, ma non riuscì a guardare oltre il bancone per assicurarsene

"ho uno stile di vita particolare io" Kaizaki sorrise ai due che lo avevano preceduto nel locale.

Il ragazzo corvino fece dei lunghi passi verso il centro del locale guardandosi intorno, alzò la testa e osservò il soffitto rovinato, tornò con lo sguardo sul pavimento pieno di vetri e per ultimo scrutò il bancone.

Si avvicinò al grande banco di legno, passò un dito sollevando la polvere che si era accumulata nei mesi e poi si rivolse ai due compagni.

"andate, qui ci penso io"

Quando il locale fu vuoto Kaizaki si poggiò con i gomiti al bancone e sorrise guardando il proprio riflesso nello specchio attaccato al muro

"so che sei lì dietro. Chi sei? Un teppistello alla ricerca di avventure in luoghi abbandonati?"

Shoto rimase senza fiato, non credeva di aver fatto alcun rumore per essere scoperto. Uscì dal suo nascondiglio, era pronto a battersi, l'unica cosa positiva era che almeno sarebbe stato uno scontro uno contro uno.

"stai tranquillo non ho intenzione di farti del male" Kaizaki gli diede le spalle muovendo le mani per aria

"dall'aspetto direi che non sei un teppistello. Chi sei?"

"mi chiamo Todoroki Shoto"

"ah, sì ho sentito parlare di te. Aspirante eroe figlio di un eroe" lo guardò con i suoi occhi ambrati "come mai da queste parti Shoto?"

"sto cercando un amico"

"fammi indovinare, capelli verdi, lentiggini, guance tonde, occhi color smeraldo e un sorriso che farebbe sciogliere chiunque"

Shoto rimase interdetto da quella descrizione, quel tipo di fronte a lui era strano. Dall'aspetto era sicuramente un adolescente come lui, ma dal modo in cui si muoveva e parlava avrebbe potuto dire fosse un adulto.

"sì, è lui"

"immaginavo. Mi dispiace, ma ha deciso di unirsi a noi"

"non è possibile"

"perché dici così?" Kaizaki inclinò leggermente la testa, spalancò gli occhi e un raggio di sole, che si era fatto strada attraverso una finestra rotta, si riflesse nelle iridi paglierine

"perché lo conosco. Non si unirebbe mai ai villain. No lui"

"la gente vive per stupire"

"perché dovrebbe diventare uno di voi?"

"puoi chiederlo direttamente a lui se vuoi"

"come faccio? Gli eroi lo hanno cercato ovunque, ma non l'hanno trovato"

"perché gli eroi sono stupidi. Non sanno dove cercare o meglio, preferiscono dire che un aspirante eroe è morto piuttosto che dire che è diventato un villain. Così cercano solo dove vogliono cercare. Solo dove si troverebbero dei cadaveri e non dei traditori."

"voglio vederlo"

"a tempo debito" fece un passo verso l'aspirante eroe, erano quasi alti uguali, ma la serietà con cui parlava l'aspirante eroe era ben superiore

"non essere impaziente. Io non sono qui per servirti, già è tanto se ti ho detto che Izuku è con noi. Ora perdonami ma devo andare. Ci vediamo presto aspirante eroe Shoto Todoroki" alzò la mano in saluto dando le spalle al ragazzo bicolore e lasciò il locale. 

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